Tutti quanti conosciamo il Bud Spencer attore, i mille film con Terence Hill che ci hanno fatto distruggere dalle risate, il ‘’Detective Extralarge’’ e le svariate produzioni cinematografiche di uno degli attori più famosi del nostro Paese. Ma in quanti conoscono Carlo Pedersoli? La risposta è semplice e sintetica: sono pochi, pochissimi, quelli che sanno che in realtà Bud Spencer è il nome d’arte di Carlo Pedersoli, nato a Napoli il 31 ottobre 1929 e spentosi tristemente il 27 giugno scorso. E sono ancora meno quelli che conoscono il glorioso passato da atleta di Carlo/Bud.
Per questo motivo, ed anche per rendere omaggio ad un personaggio che noi stessi speravamo d’intervistare (l’avevamo contattato negli scorsi mesi), abbiamo scelto di dedicare una storia olimpica al passato sportivo di Carlo Pedersoli e alle sue esibizioni nel nuoto e nella pallanuoto: come abbiamo già detto, il giovane Carlo nasce e cresce a Napoli, salvo poi trasferirsi a Roma, la città nella quale decide di trasformare la passione per il nuoto, sport praticato da bambino, in una professione vera e propria.
E come dargli torto? Il giovane Carlo era un talento naturale, e già da giovane si fece notare nella Romana Nuoto e nei 200 rana, la sua prima specialità: da qui nasce la consapevolezza di poter diventare qualcuno nel nuoto e, contestualmente al passaggio ai 100 metri stile libero, Pedersoli si trasferisce alla SS Lazio Nuoto, società per la quale gioca anche a pallanuoto, l’altro sport che farà parte della sua vita agonistica e resterà una sua passione imperitura.
E proprio nella pallanuoto il giovane Carlo fa il classico esordio da urlo: 4 reti al primo match da subentrante nel 1949, una ”prima” che non potrà mai dimenticare, insieme a quel clamoroso record (per l’epoca) nei 100 stile. Pochi sanno infatti che il futuro Bud Spencer è il primo italiano a essere sceso sotto il minuto nella specialità, con un 59’’7 che gli valse il titolo nazionale e lo trasformò in uno dei punti di riferimento del nuoto azzurro: e, dopo il record del 1950 (seguito al minuto netto del 1949), ecco arrivare per Carlo Pedersoli il sogno di un’intera carriera, e la prima partecipazione ai Giochi Olimpici.
Helsinki 1952 rappresenterà la prima esperienza a cinque cerchi dell’atleta che ha fatto la storia (con un tempo che, ad oggi, sarebbe lentissimo, ma ai tempi era mostruoso) del nuoto italiano, ma il suo cammino nel 100m stile libero si fermerà soltanto in semifinale: e lo stesso destino verrà riservato a Pedersoli nel 1956 a Melbourne, con la medesima uscita ad un passo dalla finale. Due delusioni olimpiche dunque che vanno a opporsi alle gioie ottenute nei Giochi del Mediterraneo: sarà proprio questa manifestazione, insieme agli svariati titoli italiani, a dare le maggiori soddisfazioni all’atleta nato a Napoli, con due argenti nel nuoto nel 1951 (ad Alessandria d’Egitto), e l’oro col Settebello nel torneo pallanuotistico del 1955 (i Giochi si erano tenuti a Barcellona).
E le attività sportive di Pedersoli, che, pur facendo nuoto ad alto livello, continuava a giocare con la Lazio pallanuoto, non finiscono qui, dato che Carlo si cimenta anche col rugby, giocando come seconda linea: e forse proprio qui, durante le sue gare, il fisico imponente dell’allora nuotatore viene notato da dei produttori cinematografici, dando il via ad una carriera da attore che inizierà con una comparsata in ‘’Quo vadis’’ (1954), ma che per il momento non è ancora una priorità (e verrà presto abbandonata).
Pedersoli infatti continua a fare la vita da atleta e… studente. Riprenderà gli studi in Giurisprudenza, mai portati a termine, e poi, nel 1956, dà una svolta alla sua vita: al bando Roma e i Parioli, ecco il viaggio in Sudamerica, nel quale il futuro Bud Spencer scoprirà una nuova vita da operaio, lavorando anche per l’Alfa Romeo di Caracas, e proverà addirittura l’esperienza da pilota automobilistico nella Caracas-Maracaibo, oltre a gareggiare per la nazionale venezuelana nel nuoto. Un’avventura d’altri tempi, la sua, che precederà la partecipazione a Roma 1960, la sua ultima edizione olimpica, nella quale non otterrà però risultati di rilievo: e qui finisce la carriera sportiva di Carlo Pedersoli, che intraprende prima la carriera da autore di canzoni (tra gli altri, per Ornella Vanoni), e poi quella da produttore di documentari.
Questo fino alla definitiva svolta e al via di una carriera divenuta leggenda: nel 1967 un regista gli offre una parte in un film. Pedersoli accetta facendosi dimezzare l’ingaggio proposto e trova come partner un certo Mario Girotti. I due legano e si ritrovano a dover cambiare nome per la ‘’moda’’ del momento, che vedeva i nomi inglesizzati più efficaci di quelli italiani, per gli attori: nascono così Terence Hill e Bud Spencer (Spencer in omaggio a Spencer Tracy, Bud per la Budweiser), e una coppia che diventerà inossidabile e ci strapperà tante risate a suon di botte e situazioni grottesche. Da ‘’Dio perdona, io no!’’, era quello il film, a tutta una serie di pellicole che ancora ci ricordiamo: e quella coppia si separerà solo dopo tanti anni e svariati successi.
Ma, in tutto questo tempo sulla cresta dell’onda, l’allora Bud Spencer non dimenticherà mai ciò che aveva fatto Carlo Pedersoli e l’importanza che aveva avuto lo sport nella sua vita. Perché, come amava dire lo stesso attore: ‘’Bud Spencer è un prodotto del pubblico, il successo lo devo a loro, ma il nuoto mi ha insegnato i valori della vita’’…