Dalla laurea in medicina alle avventure a cinque cerchi che gli riservano grandi gioie: ecco la storia di Carlo Massullo, dottore romano che ha collezionato ben cinque medaglie olimpiche nel pentathlon moderno.
L’AVVIO ALLO SPORT E LE PRIME GARE NEL PENTATHLON PER CARLO MASSULLO
13 agosto 1957: a Roma da una famiglia molisana nasce Carlo Massullo, uno dei migliori pentatleti della storia sportiva italiana. Un uomo minuto, 170 cm per 65 kg, che ha fatto della sua agilità e della sua versatilità qualità importanti che lo hanno aiutato a conquistare ben cinque podi olimpici nel pentathlon moderno in tre edizioni dei Giochi estivi.
Il campione Carlo Massullo si realizza pienamente per due volte nella sua vita, sia in ambito sportivo sia professionale: oggi, dopo le medaglie olimpiche, vive a Orte, in provincia di Viterbo, dove esercita come medico sportivo specializzato in terapie riabilitative.
Il periodo d’oro di Carlo Massullo nel pentathlon sono gli anni ’80, quando è uno dei migliori interpreti della disciplina a livello mondiale.
Avendo una corporatura molto esile, da bambino viene iscritto a nuoto dalla mamma, ma in vasca non riesce a saziare la sua fame di vittoria, la sua voglia di competere e primeggiare. Si avvicina così al triathlon su consiglio del fratello: da lì e dalla sua predisposizione naturale alla corsa, capisce che uno sport multidisciplinare è la scelta giusta per lui e si dà al pentathlon, allenandosi duramente, dalle 6 alle 8 ore al giorno.
Carlo Massullo inizia con i centri federali e partecipa alla sua prima gara internazionale nel 1976, diciannovenne. Già nei primi anni di attività si mette subito in evidenza e viene selezionato per partecipare nel 1977 e nel 1978 ai Campionati mondiali. Nel 1980 viene convocato per le Olimpiadi di Mosca, ma all’ultimo non parte a causa del boicottaggio delle Nazioni del blocco occidentale: una delusione così grande che per qualche mese decide di abbandonare lo sport.
CARLO MASSULLO: IL PICCOLO PENTATLETA E I SUOI GRANDI SUCCESSI INTERNAZIONALI
Carlo Massullo rientra nel 1981, quando conquista il bronzo a squadre nel Campionato del mondo di Zielona Góra, in Polonia.
Nel 1983 vince la sua prima gara individuale di Coppa del mondo a San Antonio, in Texas.
Il debutto alle Olimpiadi avviene nel 1984 a Los Angeles, un trionfo per i colori italiani nel pentathlon moderno: nei Giochi statunitensi Carlo Massullo conquista la medaglia di bronzo individuale con una grande rimonta nel finale e, grazie all’oro di Daniele Masala e alla buona prova di Pierpaolo Cristofori, l’Italia vince l’oro a squadre.
Ed è proprio dai successi olimpici del 1984 che inizia il quadriennio d’oro per Carlo Massullo: fino al 1988 diventa l’uomo da battere e il protagonista assoluto delle gare, sempre disputate ad alti livelli, dove lotta per le prime posizioni.
Nel 1985 ai Mondiali di Melbourne, in Australia, ottiene il bronzo a squadre, ma è ai Mondiali casalinghi di Montecatini Terme del 1986 che ottiene la consacrazione: per Carlo Massullo doppio oro, individuale e a squadre.
L’attenzione si sposta sulle Olimpiadi di Seul del 1988, la sua gara più bella. Carlo Massullo è doppio argento, individuale e a squadre con i compagni Daniele Masala e Gianluca Tiberti.
Purtroppo arriva anche una pagina cupa nella storia sportiva di Carlo Massullo: nel 1990, mentre si sta laureando in medicina e gareggia solo per mantenere l’allenamento e il ritmo, in una prova di Coppa del mondo a Roma dopo un controllo antidoping risulta positivo alla caffeina (sostanza cancellata dall’elenco delle sostanze dopanti nel 2004). Massullo dimostra con perizie mediche le sue ragioni: nella giornata avevo assunto un quantitativo pari a sei caffè, ma la sua tesi non è accolta e viene squalificato per due anni, oltre a ricevere l’accusa di frode sportiva. Scontata la squalifica, viene prosciolto da tutte le accuse e pienamente riabilitato. Una macchia ingiusta su una splendida carriera.
Carlo Massullo riprende a gareggiare nel 1992 e partecipa alle Olimpiadi di Barcellona: termina la finale di pentathlon moderno in dodicesima posizione e, insieme a Roberto Bomprezzi e Gianluca Tiberti, conquista il bronzo a squadre. Una grande soddisfazione per lui che, a 35 anni e con un lungo periodo di inattività alle spalle, dimostra di essere ancora competitivo ai massimi livelli.
Proprio dopo l’ennesima medaglia olimpica ai Giochi spagnoli, a fine 1992 Carlo Massullo decide di ritirarsi e lasciare l’agonismo del pentathlon moderno e di dedicarsi all’altro suo grande amore, la medicina.
Ma il richiamo della competizione, della fatica, del sudore, della gioia, dell’adrenalina, delle grandi soddisfazioni, dei fasti del passato è fortissimo, è difficile staccare completamente, tutto ciò non si dimentica facilmente: per un periodo Carlo Massullo nel 1996 e nel 1997 è commissario tecnico della Nazionale italiana di pentathlon e continua a partecipare come amatore alle gare di equitazione.
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