Ripercorriamo insieme la carriera di Franco Menichelli, fra i più grandi ginnasti italiani della storia.
Franco Menichelli nella “Hall of Fame” internazionale della ginnastica
Franco Menichelli nasce a Roma il 3 agosto 1941. Si dedica allo sport fin da bambino seguendo inizialmente le orme calcistiche del fratello maggiore Giampaolo, ex attaccante di Juventus, Roma e della Nazionale azzurra. Solo in seguito la ginnastica artistica diventerà la sua vera passione. Il primo successo arriva nel 1956 quando Franco Menichelli battendo Angelo Guidarelli, suo rivale fin dai tempi delle categorie giovanili, si laurea Campione italiano di categoria. L’anno successivo entra a far parte della Nazionale di Romeo Neri in ottica Olimpiadi.
Il percorso di successi
La selezione azzurra conquista il bronzo a Roma 1960 e Menichelli dopo il decimo posto nel concorso individuale, vince un bronzo nella specialità del corpo libero. Dal 1960 inizia per Manichelli una lunga serie di successi.
Nel 1961 a Lussemburgo si laurea campione europeo nel corpo libero, conquista la medaglia d’argento nel volteggio e quella di bronzo alle parallele. Ai mondiali dell’anno successivo a Praga vince la medaglia di bronzo nel corpo libero e si laurea nello stesso anno per la seconda volta campione italiano assoluto.
Nel 1964 all’appuntamento olimpico di Tokyo la squadra azzurra soccombe allo strapotere degli atleti russi e giapponesi nell’atletica. Menichelli riesce però a sottrarre al campione del Mondo Yukio Endo la medaglia d’oro, grazie a una prestazione sublime nel corpo libero ottenendo un punteggio di 19,450. Era dal 1932 che l’Italia non conquistava una medaglia d’oro nella ginnastica. Oltre all’oro arrivano anche un argento agli anelli e un bronzo alle parallele.
Il palmarès di Menichelli si arricchisce successivamente di tre ori e un bronzo agli europei 1965, due bronzi ai Mondiali 1966, due argenti e due bronzi agli europei del 1967. Ai Giochi del Mediterraneo di Tunisi vince cinque ori, un argento e un bronzo.
Nel 1968 alle Olimpiadi di Città del Messico, l’atleta azzurro deve fermarsi a causa della rottura del tendine d’Achille al termine della prova di corpo libero nel concorso a squadre.
Il post-infortunio
Nel 1973 decide quindi di chiudere definitivamente la sua carriera, consacrandosi fra i più grandi ginnasti italiani della storia. Dal 1973 al 1979 allena la Nazionale maschile di ginnastica artistica. Nel 2003 è stato inserito nella “Hall of Fame” internazionale della ginnastica.
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