Una medaglia inattesa, in una disciplina che certamente non era tra le più quotate per l’Italia olimpica (la qualificazione era stata difficoltosa): la spada a squadre azzurra centra l’argento, cedendo solo in finale contro una Francia al di sopra delle nostre possibilità.
Paolo Pizzo, Marco Fichera ed Enrico Garozzo (con Andrea Santarelli riserva) partono subito a razzo, con uno spettacolare quarto di finale contro la Svizzera: netta la superiorità degli azzurri, che riescono a piazzare subito un buon margine nonostante la scelta di chiudere svariati assalti in anticipo, su pressione degli stessi elvetici. Parte con un 1-0 Fichera, che poi cede subito il passo a Pizzo e Garozzo: dopo le prime tre manches l’Italia si trova su un sontuoso 11-4, ed il vantaggio sul terzetto composto da Kauter, Heinzer e Steffen aumenta assalto dopo assalto, fino ad arrivare al 23-9 del sesto assalto. Un punteggio da urlo, con la Svizzera che rinviene solo in seguito, con l’8-6 di Steffen a Pizzo, ma Garozzo ristabilisce le distanze e poi Fichera chiude con un assalto incredibile, che porta al 14-13 parziale svizzero in soli tre minuti. L’Italia vince 45-32 e va in semifinale, dove trova l’Ucraina.
Ed anche qui il dominio prosegue, con gli azzurri che perdono solo un assalto nell’intero match: Fichera, Pizzo e Garozzo annichiliscono gli ucraini Herey, Nikishin e Karyuchenko con un 45-33 complessivo, frutto di una gara quasi fotocopia della precedente: 5-2 iniziale di Fichera, e l’Italia chiude al 3° assalto sul 13-8, poi c’è l’allungo ulteriore che ci porta a doppiare gli avversari dopo sei assalti ed al 28-14, fino alla chiusura finale, con Fichera che perde il suo assalto 7-6, ma ci porta comunque alla vittoria e ad una finale che mancava dal lontano 2000 e dai Giochi di Sydney.
Una rivincita per gli azzurri, che ai Mondiali 2015 avevano perso il bronzo dalla Svizzera, e vanno a tirare per l’oro contro la Francia: Fichera, Pizzo e Garozzo incontrano dunque Jerent, Lucenay e Borel, e nella finale si trovano di fronte un avversario semplicemente troppo forte per le loro potenzialità. Gli azzurri partono male, con il 5-2 subito da Fichera contro Jerent, e poi Pizzo tenta la rimonta, sbattendo però su Borel con un beffardo 5-5 (il suo è l’unico assalto senza sconfitta): Garozzo invece fatica enormemente contro Lucenay, al punto di interrompere volontariamente l’assalto sul 13-8 e con quaranta secondi a disposizione: la palla passa così a Pizzo, che però perde di misura (7-6) contro Jerent, mentre Fichera decide di non tirare contro Lucenay e cedere subito la mano al terzo azzurro, che subisce un parziale di 10-5.
Italia sul 30-19, e così il ct fa entrare anche Santarelli (la riserva) al posto di Pizzo: per lui un buon parziale, col 5-4 subito da Lucenay, che spinge la Francia ad un altro passo da un meritato oro: e nulla cambia nei due assalti finali, nei quali Garozzo e Fichera vengono sconfitti dai rispettivi avversari per il 45-31 che vale il quarto titolo olimpico consecutivo per la Francia.
Italia d’argento nella spada a squadre dunque, dopo un autentico calvario contro un avversario semplicemente troppo forte, e 21a medaglia azzurra: stasera saliamo a quota 7 ori, 8 argenti e 6 bronzi, nell’attesa dei prossimi allori azzurri…