L’equitazione alle Olimpiadi. Le vittorie italiane dei fratelli D’Inzeo e molto altro nelle storie olimpiche dell’Italia dell’equitazione.
L’ITALIA DELL’EQUITAZIONE ALLE OLIMPIADI
Anche se l’Italia dell’equitazione non sale sul podio a cinque cerchi dalle Olimpiadi di Mosca 1980, la sua posizione nel medagliere olimpico di questa disciplina è assolutamente di tutto rispetto.
Un ottavo posto che indica come in passato l’arte equestre fosse sempre stata un punto di riferimento e allo stesso tempo una buona fonte di successi per i nostri colori.
Alle Olimpiadi di Rio 2016 i nostri Valentina Truppa, Stefano Brecciaroli ed Emanuele Gaudiano non sono riusciti a ottenere risultati di livello a un evento che ha visto emergere soprattutto gli atleti britannici, francesi e tedeschi.
L’equitazione olimpica consta di tre differenti specialità: il dressage, il salto e il concorso completo. Tutte e tre presentano sia la prova individuale che quella a squadre. Sono invece estinte le antiche prove di volteggio, individuale e a squadre, di salto in lungo e salto in alto.
Le Olimpiadi di Anversa 1920 sono state le prime a vedere l’Italia salire sul podio in questa disciplina, con la conquista di un oro, due argenti e due bronzi.
La speranza attuale è quella di assistere a un netto miglioramento in vista di Tokyo 2020 per sfatare un tabù che dura ormai da troppo tempo.
I PROTAGONISTI AZZURRI DELL’EQUITAZIONE OLIMPICA
Al settimo e all’ottavo posto della classifica degli atleti più medagliati nell’equitazione alle Olimpiadi ci sono i fratelli D’Inzeo con 6 medaglie a testa.
Raimondo è riuscito a conquistare un oro, 2 argenti e 3 bronzi mentre Piero ha portato a casa 2 argenti e 4 bronzi. Sono sicuramente loro i punti di riferimento dell’equitazione olimpica italiana nel mondo.
Il primo cavaliere a inaugurare la serie di 23 medaglie a cinque cerchi è stato Tommaso Lequio di Assaba, salito sul gradino più alto del podio alle Olimpiadi di Anversa 1920 nel salto individuale.
Gli altri ori sono stati vinti da Giovanni Giorgio Trissino ai Giochi di Parigi 1900, Mauro Checcoli a Tokyo 1964, Graziano Mancinelli ai Giochi Olimpici di Monaco 1972 e Federico Roman alle Olimpiadi di Mosca 1980. A questi titoli si aggiunge anche il primo posto nel concorso completo a squadre a Tokyo 1964.
Nessun nome femminile dunque tra i campioni azzurri che hanno fatto la storia dell’equitazione alle Olimpiadi. Sarà solo questione di tempo?
IL MEDAGLIERE DELL’EQUITAZIONE ITALIANA ALLE OLIMPIADI
L’equitazione italiana occupa l’ottavo posto generale nel medagliere olimpico della disciplina, avendo conquistato 23 medaglie di cui 7 ori, 9 argenti e 7 bronzi.
Partendo dalle specialità equestri ormai non più esistenti, gli azzurri hanno raccolto le prime soddisfazioni grazie a Giovanni Giorgio Trissino, oro e argento alle Olimpiadi di Parigi 1900 rispettivamente nel salto in alto e nel salto in lungo.
Gli altri 6 ori vengono spartiti tra gli atleti del concorso completo e quelli del salto degli ostacoli. Zero titoli invece dal dressage.