Domenica si è concluso il Giro di Svizzera. Andiamo a scoprire com’è andato e quali sono stati i grandi protagonisti della corsa elvetica.
IL FILM DELLA GARA
Anche quest’anno il Giro di Svizzera si conferma emozionante e combattuto fino all’ultima tappa. Certamente è stato un test indicativo per capire come arrivano diversi atleti al Tour de France, secondo Grande Giro della stagione. Vince Simon Špilak e per molti non è una grande sorpresa, dato che si tratta di un ciclista esperto, molto duttile su ogni terreno, capace di mettere in difficoltà anche Chris Froome nel Giro di Romandia 2014. Lo sloveno classe 1986 ha corso con intelligenza, restando nascosto per gran parte della gara, senza tentare azioni particolarmente spettacolari, ma cogliendo il successo nella settima tappa. Gli è bastata una vittoria netta a Soelden, staccando tutti gli avversari con un’azione in contropiede da manuale. Un successo decisivo per le sorti di un Giro di Svizzera in cui avevano lasciato il segno anche campionissimi di tutto rispetto come Philippe Gilbert, Michael Matthews e l’iridato Peter Sagan, oltre all’acuto di Lawrence Warbasse. Curiosamente, le cronometro di apertura e chiusura della manifestazione sono andate a Rohan Dennis. Ritirato a metà percorso il vincitore del Giro d’Italia Tom Dumoulin, probabilmente ancora affaticato dalla recente impresa nella corsa rosa.
CARUSO: FORMA DA TOUR
Damiano Caruso ci ha creduto. Il corridore italiano della BMC ha sognato di realizzare il colpaccio, vincendo una gara prestigiosa come il Giro di Svizzera. È andato in testa alla quarta tappa, mantenendo il primato per due giorni, prima di cedere la leadership a Pozzovivo. Probabilmente, avrà il rimpianto per il contropiede vincente di Spilak, ma questo non deve oscurare la prova maiuscola del ragusano, secondo nella classifica finale. La forma in prospettiva del Tour de France è già notevole. Ovviamente, l’attenzione in casa BMC sarà tutta rivolta a Richie Porte, apparso più che mai battagliero al Delfinato. Ma non è escluso che Damiano non abbia la sua occasione nella corsa francese.
POZZOVIVO E LA TAPPA DEI RIMPIANTI
Sesto al Giro d’Italia, quarto in Svizzera: probabilmente è il miglior Domenico Pozzovivo degli ultimi anni. Il lucano sta bene, si vede da come pedala. Gli infortuni del passato sono ormai alle spalle ed in salita è regolarmente con i migliori. Da applausi la tattica adottata in occasione della sesta tappa, con l’allungo in salita, prima di una discesa perfetta fino al traguardo di La Punt. Probabilmente l’azione più bella della gara elvetica. Peccato per la crisi del giorno dopo: ci si aspettava la consacrazione ed invece è arrivata la “cotta”. La giornata no lo fa scivolare fuori dal podio, alle spalle di Steven Kruijswijk. Una delusione che comunque non cancella quanto di buono fatto finora.