Il futuro di Fabio Aru è un vero e proprio rebus. Proviamo a delineare tutti gli scenari possibili per il forte scalatore sardo.

ARU-ASTANA: DIVORZIO INEVITABILE?

Dal sogno Maglia Gialla ad un clamoroso addio. Tutto nel giro di pochi giorni. Colpa di un luglio maledetto e di un 2017 stregato per le parti in causa. Non è stato un anno semplice per Fabio Aru e l’Astana. L’infortunio del sardo prima del Giro d’Italia numero 100 e la tragica scomparsa di Michele Scarponi hanno scombussolato completamente le vite ed i piani dei protagonisti del team asiatico. La vittoria del Cavaliere dei quattro mori ai campionati italiani sembrava aver compattato la squadra, ma al Tour de France sono emersi i limiti della formazione e qualche vecchia ruggine pare aver fatto capolino. In particolare, durante l’ultima settimana, quando l’Astana avrebbe dovuto fare qualcosa in più per aiutare Aru nella difesa e nella riconquista del simbolo del primato, la squadra si è dissolta tra infortuni e tentativi velleitari e poco utili alla causa. Insomma, il sardo classe 1990 si è trovato solo contro tutti. E questa gestione discutibile del team si è accompagnata anche alla decisione di Fabio di posticipare il rinnovo del contratto. Tensione su tensione. Da una parte, il dispiacere per un Tour sfumato sul più bello; dall’altra parte la volontà del manager Alexander Vinokourov di trattenere il talento italiano. La querelle si è protratta a lungo. Si è parlato persino dell’esclusione di Aru dalla lista dei partecipanti alla Vuelta di Spagna, che scatterà il 19 agosto. Allarme rientrato. Fabio sarà regolarmente al via e forse i kazaki hanno preferito tentare di vincere l’ultimo Grande Giro della stagione. Tuttavia, rimane un piccolo interrogativo: e se questo improvviso dietrofront non fosse un estremo tentativo di Vinokourov di riavvicinarsi ad Aru dopo il gelo estivo e le difficoltà di trovare un’alternativa importante al sardo? Se però dovessero essere confermato l’interesse kazako per Nairo Quintana, in rotta con la Movistar, il divorzio con il sardo sarebbe realmente inevitabile. Certamente, al momento, è complicato ricucire lo strappo, vista anche la volontà del ragazzo di tentare nuove esperienze. Molto dipenderà anche dalle altre piste.

UAE EMIRATES: SARONNI LA GUIDA VERSO I NUOVI TRAGUARDI

La prima ipotesi per Aru è il team UAE Emirates. La squadra sorta dalle ceneri dell’ex Lampre può contare su una base italiana, ben rappresentata dall’ex stella del ciclismo azzurro Beppe Saronni. Lui potrebbe essere la figura capace di guidare lo scalatore sardo nei prossimi anni, facendo leva sulla sua grande esperienza e sull’entusiasmo di una nuova sfida. Inoltre, c’è tutto l’interesse di allestire una squadra di primo piano, capace di competere per la vittoria di un Grande Giro, emulando l’altro team “arabo”, la Bahrain Merida di Vincenzo Nibali. Ed il roster su cui partire per la costruzione di una super formazione è già valido. Ovviamente sarebbe necessario scontare una prima stagione di transizione prima di contare su una UAE Emirates veramente competitiva in ogni ambito. Aggiungiamo a queste considerazioni anche la disponibilità economica della formazione, capace di accontentare le richieste economiche dell’entourage dello scalatore azzurro. Dunque, al momento, tra budget stellari, una base azzurra e la volontà di vincere una nuova sfida, il team degli Emirati Arabi sarebbe la prima scelta di Aru.

TREK SEGAFREDO: FABIO L’EREDE DI CONTADOR?

Tuttavia, le ultime ore hanno cambiato le carte in tavola. Alberto Contador ha annunciato il suo ritiro al termine della Vuelta di Spagna. Salvo clamorosi colpi di scena, El Pistolero di Pinto appenderà la bicicletta al chiodo una volta conclusa la corsa spagnola, scartando l’opzione del prolungamento annuale. La sua formazione, la Trek Segafredo, si sta mobilitando per trovare un sostituto del campionissimo spagnolo. La scelta pare essere ricaduta sul Cavaliere dei quattro mori. Oltre a poter contare sulla presenza in ammiraglia di un grande team manager come Luca Guercilena e su un roster ben strutturato, ci sarebbe anche una sfida intrigante, forse il sogno di tanti appassionati di ciclismo: raccogliere idealmente il testimone di uno dei più grandi campioni degli ultimi anni. Un aspetto decisamente stuzzicante, forse capace di attirare più di uno stipendio cospicuo. Aru è probabilmente il corridore dalle caratteristiche più simili a Contador. Va fortissimo in salita, sa tentare gli attacchi dalla distanza. Non è sempre impeccabile nella gestione della corsa ed a cronometro non è velocissimo, come lo spagnolo, ma ha anche margini di miglioramento. Vincere con la maglia dell’ultima squadra del Pistolero, con un marchio prestigioso come Trek, avrebbe un sapore decisamente diverso e probabilmente potrebbe dare la svolta definitiva alla carriera di Aru, talento indiscusso, ma forse ancora non totalmente espressosi in tutta la sua grandezza.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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