La Vuelta a España ha vissuto quest’oggi la sua 6a tappa: ecco il film della Vila-Real/Sagunt, 204.4km con quattro GPM e un muro poco prima dei -35 all’arrivo.
VUELTA 2017, 6a TAPPA: MARCZYNSKI TRIONFA A SAGUNT, CONTADOR INFIAMMA LA CORSA
Fuoco e fiamme in una tappa che apparentemente sembrava destinata alla volata conclusiva, o comunque a una fuga, visto il percorso vallonato: nei 204.4km da Vila-Real a Sagunt (per gli italiani Sagunto, teatro di una storica battaglia) il gruppo affronta 4 GPM di diversa intensità. Si parte dall’Alto de Alcudia de Veo (11km agevoli), per poi proseguire con Puerto de Eslida (8.25km con punte al 18%), Puerto del Oronet (9km al 4%) e Puerto del Garbí: è questa salita a spezzare la corsa, e la pendenza media al 5% non deve ingannare. Ci sono tre tratti in discesa ad abbassarla, ma il Garbí (distante 35km dall’arrivo) presenta vari tratti oltre il 15% e punte al 22%: un autentico muro da spianare, che farà selezione. La tappa parte con una fuga di 28 uomini, che vede attaccare Pantano (Trek), Jungels e Mas (Quickstep), Pedrero, Rojas e Soler (Movistar), Kamna (Sunweb), Benedetti e Poljanski (Bora), Chevrier e Domont (Ag2r), Skujins e Villella (Cannondale, l’azzurro tiene la maglia a pois), Bennett e Olivier (Lotto-NL), Atapuma e Polanc (UAE), Chernetski, Hansen e Luis Leon Sanchez (Astana), Marczynski e Monfort (Lotto-Soudal), Visconti (Bahrain), Morton (Dimension Data), Arroyo (Caja Rural), Vilela (Manzana Postobon), Warbasse (Aqua Blue) e Navarro (Cofidis). Il gruppo allargato guadagna oltre 3′ e resta compatto, con l’attacco di Jungels e Monfort che dura per pochi km: è proprio il Garbí a fare la differenza, con l’attacco di Mas e Marczynski che vengono seguiti solo da Poljanski, che scollina a pochi secondi. Il resto del gruppetto si sfalda in vari tronconi e viene pian piano riassorbito, mentre in gruppo succede di tutto.
Alberto Contador incendia la salita nei suoi tratti più duri, viene inizialmente seguito solo da Poels e Froome, mentre in seguito si aggregano Van Garderen, Chaves, Betancur, Zakarin, Nibali e Barguil: Fabio Aru resta staccato con gli Yates, e l’azione di Pantano, che si ferma dalla fuga per aiutare Albertino, fa il resto. Con Contador restano solo Froome, Van Garderen e Betancur, con questi ultimi che vengono fregati da un’incredibile caduta: sull’asfalto c’è una buca che tradisce anche Domont e Hansen, e Tejay la prende in pieno: lo statunitense, finalmente in forma in un grande giro, la prende in pieno ed effettua un volo incredibile, tirandosi dietro Betancur e perdendo le ruote dei migliori. Froome e Contador intanto vanno avanti e riassorbono Polanc dalla fuga, scollinando a 57” dai leader: Chaves, Aru e gli altri sono in plotoncino a 1’15”, e rientrano pian piano nel tratto tra discesa e pianura che porta verso Sagunt. Davanti si forma un quintetto dopo che Sanchez e Pedrero si aggiungono ai tre che avevano preso i punti del GPM, ma non c’è accordo: il gruppo sta per rientrare, ma ai -12 ecco l’attacco decisivo di Mas, Poljanski e Marczynski che ravviva la fuga, che arriva a 30” di vantaggio e resiste alle trenate della Sunweb, che puntava alla tappa con Barguil e Kelderman presenti nel gruppo maglia roja. Intanto si vede Van Garderen, che è a 1’10” dal gruppo e decide di lanciarsi all’inseguimento da solo: l’americano è nella scia delle ammiraglie, ma cade nuovamente e vanifica il tentativo di rimonta. Intanto davanti la fuga arriva: Tomasz Marczynski regola in volata Poljanski e Mas, Luis Leon Sanchez e Polanc arrivano a 8” dai fuggitivi, mentre il gruppo con Chris Froome e tutti i big chiude a 26”. Col britannico ci sono Barguil, Aru, Contador, Roche, Adam Yates, Chaves, Nibali, Kelderman e Zakarin, ma la 6a tappa ha parecchi sconfitti di giornata.
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VUELTA 2017: DE LA CRUZ E VAN GARDEREN PERDONO SECONDI, CROLLA BARDET. DOMANI NUOVE EMOZIONI
Il grande sconfitto è David De La Cruz, che si ritrova di fatto a tirare da solo nel tentativo di ricucire e recuperare il minuto perso tra salita e discesa: il capitano della Quickstep sfrutta le frenate del gruppo maglia roja per diminuire il gap, ma arriva comunque a 17” e dimostra di non essere nella giusta forma. Con lui tanti delusi, con Simon Yates, Rui Costa e Kruiswijk che chiudono insieme all’iberico a 43”, e a sorpresa in quel gruppo c’è anche Tejay Van Garderen, che completa il miracolo riaccodandosi agli altri big: non c’è traccia invece di Betancur, che sembra aver perso parecchio e uscirà di classifica. La nuova generale vede Froome in testa con 11” su Chaves e 13” su Roche, ma Tejay Van Garderen limita i danni ed è 4° a 27”: lo seguono Nibali a 36”, De La Cruz a 40” e Aru, staccato di 49”. Completano la top-10 Adam Yates (50”), Wood (1’13”) e Simon Yates (1’26”), che precede i vari Kelderman, Zakarin e Barguil. Alberto Contador è 24° a 3’10”, ma sembra in grande forma e può scalare posizioni se mantiene questa condizione: il disastro odierno arriva invece da Romain Bardet, che si stacca ad inizio salita e deraglia, portando con sè un acciaccato Pozzovivo. I due arrivano a 6’52” dal vincitore odierno, ed escono definitivamente di classifica.
Domani la Vuelta 2017 vivrà la 7a tappa: si parte da Lliria e si arriva a Cuenca dopo 207km vallonati, che presentano tre GPM. Molto interessante l’ultima salita, un muro di 2km con pendenza media al 7.5% che potrebbe causare più di qualche problema agli atleti: dopo quello strappo, 12km di discesa verso Cuenca. Un interessante antipasto in vista dell’arrivo in salita di Xorret del Catí, destinato a fare vittime illustri sabato.
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