Tre tappe israeliane, che daranno il via al Giro d’Italia 2018 in una cornice suggestiva e con uno scopo ben preciso: avvicinare Israele al grande ciclismo, e omaggiare Gino Bartali. Tutto sulla partenza della corsa rosa.

Giro d'Italia 2018

GIRO D’ITALIA 2018: LE RAGIONI DEL VIA DA ISRAELE, POLEMICHE INGIUSTE

Il via da Israele, per una scelta che ha scatenato l’ira funesta dei leoni da tastiera che popolano il web: il Giro d’Italia 2018 nasce in mezzo alle critiche della marea dei benpensanti che si appellano al fatto che ”non si può partire da uno stato guerrafondaio e illegittimo” (che bello questo ritorno agli anni ’40!) e ”la corsa rosa deve partire dall’Italia, non da così lontano”, ma costoro sono probabilmente gli stessi che qualche mese/anno fa si esaltavano per l’ipotesi di una partenza da Washington e applaudivano l’Olanda, il Belgio, la Grecia e tutte le altre sedi da cui è partito il Giro dagli anni ’90 in poi. Perchè certo, una grande corsa a tappe che parte da una terra lontana come Israele fa specie, ma va anche detto che Gerusalemme è stata scelta come luogo simbolico e dall’elevato valore storico, oltre che per un omaggio a un grande del ciclismo azzurro: Israele infatti non nasce a caso come sede di partenza, ma è stata scelta per onorare al meglio Gino Bartali, a maggior ragione dopo la scomparsa nel 2017 del figlio, colui che scoprì il lavoro ”oscuro” compiuto dal padre negli anni delle leggi razziali e della persecuzione ebraica. Fu proprio Ginettaccio a salvare, trasportando nella sua bicicletta salvacondotti e documenti falsi e rischiando la propria vita, oltre 800 ebrei tra il 1943 e il 1944, guadagnandosi di diritto il titolo di ”Giusto tra le Nazioni” (nell’ottobre 2013) e venendo impresso nel muro d’onore del Giardino dei Giusti nel Mausoleo della Memoria-Yad Vashem di Gerusalemme. La presente spiegazione per svegliare le coscienze dei contestatori, anche se siamo certi che le polemiche non si placheranno fino alla partenza effettiva della corsa rosa, che durerà dal 4 al 27 maggio 2018.

GIRO D’ITALIA 2018: I DETTAGLI DELLA PARTENZA DA ISRAELE, TUTTO SULLE PRIME TRE TAPPE

Al netto delle polemiche, la partenza del Giro d’Italia da Israele rappresenta un unicum, e per presentarla nella giornata di ieri è stato organizzato un evento a tutti gli effetti, alla presenza di Alberto Contador e Ivan Basso, entrambi ex ciclisti (Albertino ha smesso da pochi giorni, Ivan è team manager della Trek) ed entrambi vincitori di due Giri d’Italia in carriera. Due campioni per una partenza speciale, che agli occhi di Mauro Vegni ”non genererà più problemi di sicurezza rispetto agli altri paesi europei”, e che merita di essere analizzata al meglio: si parte con una cronometro individuale di 10.1km, il classico prologo che attraverserà il centro abitato di Gerusalemme, avvicinandosi alla Knesset, alle mura storiche e arrivando proprio in corrispondenza delle antiche fortificazioni. Il 5 maggio, ecco il primo spostamento: il gruppo affronterà la prima volata, dopo 167km che porteranno la corsa da Haifa al lungomare di Tel-Aviv: volata anche nella terza e ultima tappa israeliana, con la partenza da Be’er Sheva (nota per la sua squadra di calcio, che battè l’Inter) e arrivo a Eilat, in pieno Mar Rosso e vicino al confine con l’Egitto. Una frazione suggestiva, dato che i corridori passeranno nel deserto del Negev: e poi, giorno di riposo e ritorno in Italia, che ha dato il via a tante indiscrezioni e ne genererà ancora altre finchè non verrà svelato tutto il tracciato.

Le ipotesi più accreditate parlano di uno sbarco in Sicilia, con tanto di arrivo sull’altro versante dell’Etna, quello dell’osservatorio, e dell’inserimento di Zoncolan, Montevergine di Mercogliano, Colle delle Finestre e Pratonevoso nel tracciato: tantissime salite che ingolosiranno i big dunque, ma tutto, compreso l’arrivo nel Vaticano che chiuderebbe il cerchio di un giro ”cattolico”, resta per ora nel campo delle ipotesi.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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