7 medaglie olimpiche e tantissimi successi, con un ruolo da assoluto leader nella squadra del nuoto paralimpico: quest’oggi Federico Morlacchi compie 24 anni, ecco il nostro omaggio al favoloso nuotatore azzurro!
SCONFIGGERE LA DISABILITÀ E DIVENTARE UN CAMPIONE: L’EPOPEA DI FEDERICO MORLACCHI
Più forte di tutto, anche di una disabilità potenzialmente invalidante e di quella genetica che l’aveva condannato ad avere problemi sin dalla nascita: Federico Morlacchi, che quest’oggi compie 24 anni, è stato colpito alla nascita da un’ipoplasia congenita al femore sinistro (sviluppo ridotto dell’osso e dunque dell’arto, che porta all’inevitabile amputazione) che poteva distruggerlo dal punto di vista psicologico, e invece è diventata uno dei suoi punti di forza e l’ha trasformato nel campione che ci troviamo a celebrare quest’oggi. Sconfiggere la disabilità e trasformarla in un’amica con la quale sorridere dopo ogni successo, quante volte abbiamo sentito queste parole dopo gli straordinari successi degli atleti paralimpici, e non c’è nessuna vuota retorica in quella semplice frase, ma la pura verità: l’ipoplasia di Federico Morlacchi poteva essere un problema, ma il giovane Fede non voleva saperne di rinunciare a quel nuoto che è diventato ben presto una parte fondamentale della sua vita. Perchè, come ha detto lui stesso, ”lo sport per me è vita e divertimento: immaginare la mia vita senza nuoto è impossibile, avrei troppo tempo libero”: e infatti, l’acqua è diventata parte della vita di Morlacchi sin da quando aveva 10 anni e si è affacciato per la prima volta alle gare nel nuoto paralimpico, vivendo un’escalation rapidissima, che testimonia ulteriormente lo straordinario talento dell’atleta nato a Luino.
A soli 16 anni Federico Morlacchi faceva infatti il suo esordio negli Europei di Reykjavik, la prima delle sue manifestazioni internazionali, nelle quali è sempre andato a medaglia nella sua classe, quella S9 che l’ha accompagnato per l’intera carriera e l’ha visto diventare un punto di riferimento, un leader della nazionale azzurra e un esempio per la sua forza, la sua tenacia e quel carattere spigliato, sempre senza peli sulla lingua: in Islanda, un giovanissimo Morlacchi chiuse col bronzo nei 100 farfalla e nei 200 misti, e si guadagnò la chiamata per gli Europei in vasca corta dei normodotati ad Eindhoven 2010, chiusi al 3° posto lottando spalla a spalla con atleti di disabilità minore. Perchè nell’arco della sua carriera Fedelfino (soprannominato così per la sua abilità nel delfino/farfalla) ha sempre lottato per vincere e migliorarsi, migliorarsi e vincere, senza mai sfigurare: il suo debutto olimpico, avvenuto a Londra 2012, è ancora stampato nella memoria di tutti, con tre bronzi (100 farfalla, 400sl, 200mx) a renderlo memorabile, e tra l’altro è arrivato prima del debutto mondiale. Un debutto avvenuto nel 2013, quando l’azzurro ottenne l’oro nei suoi 100 delfino e l’argento e il bronzo nei 400sl e nei 200mx, un bottino iridato migliorato a Glasgow 2015 (oro 200mx, argento 100sl, 400sl, 100 farfalla), mentre a livello europeo Morlacchi è subito diventato un assoluto leader del movimento: per lui, sia nel 2014 che nel 2016, sono arrivati cinque ori continentali, un risultato da ricordare, al pari degli exploit a Rio 2016.
POKER DI MEDAGLIE E QUALCHE RAMMARICO: LE FAVOLOSE OLIMPIADI DI FEDERICO MORLACCHI
Se a Londra era arrivato sottotraccia, come il giovane talento che può esplodere, a Rio 2016 Federico Morlacchi era uno degli atleti più attesi delle Paralimpiadi, e non ha deluso le aspettative italiane e mondiali, diventando l’atleta azzurro più medagliato nelle Olimpiadi brasiliane: per lui un oro, ottenuto nei 200 misti, e un triplo argento, coi podi arrivati nei 100 farfalla, nei 400sl e nei 100 rana, ma anche qualche rammarico, perchè i veri ”cannibali” non si accontentano neppure dopo quattro medaglie. Rammarico che nasce sia dall’argento nei suoi 100 farfalla, dei quali è primatista mondiale ed è stato il primo nella storia a scendere sotto i 59” (58”91), sia da una deludente finale dei 100sl: in quella gara, infatti, l’azzurro arrivò 5° e non senza rimpianti. Ma i risultati raggiunti a Rio 2016 restano fantastici, e hanno procurato al nostro talento delle emozioni incredibili, confessate alla Gazzetta dello Sport (”ho una gamba sola, ma come tremava sul podio di Rio…”): emozioni che solo i grandi campioni raggiungono, e Federico Morlacchi va inserito in questa categoria. D’altronde, chi conquista a soli 24 anni 7 medaglie olimpiche (un oro, 3 argenti, 3 bronzi), 7 medaglie mondiali (2 ori, 4 argenti e un bronzo) e 15 medaglie europee (10 ori, 2 argenti e 3 bronzi) non può essere definito altrimenti: e allora tanti auguri a Federico Morlacchi, il delfino azzurro che in vasca si comporta da autentico squalo!
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