Si è concluso 19-10 per l’ Italia il primo match dei tradizionali incontri amichevoli di Novembre. A farne le spese la nazionale delle isole Fiji, che non ha saputo tenere testa agli Azzurri guidati da Conor O’Shea e capitanati in campo dal veterano Sergio Parisse. Prossimi appuntamenti: sabato a Firenze contro l’Argentina e sabato 25 a Padova con il Sud Africa.
IL PRIMO TEMPO DEI GIOVANI
E’ un’ Italia di esordienti quella che nel pomeriggio di oggi ha affrontato la nazionale delle isole Fiji nello stadio Massimino di Catania, per un match difficile ma non impossibile.
A ribaltare i pronostici ci hanno pensato proprio i giovani, che nonostante l’inesperienza hanno dimostrato affidabilità e volontà di fare gruppo che sono poi risultati tratti fondamentali. Il tutto sotto l’occhio vigile del CT irlandese Conor O’Shea e del capitano in campo e ormai veterano Sergio Parisse (Stade Francais), che ha saputo dare animo a un team a tratti inefficace, ma tanto competitivo.
E’ lo stesso Parisse a lasciare molto spazio ai “nuovi”, nonostante la lunga assenza causa infortunio che gli ha impedito di vestire la maglia azzurra nelle amichevoli estive dello scorso giugno. Così il primo tempo è tutto di un’Italia inesperta, ma unita, soprattutto nelle mischie e nelle rimesse laterali avversarie in cui il pallone è spesso rubato dalle mani fijiane.
Uno zero a zero che dopo il kick off è durato ben poco, fino al minuto di gioco numero 4 quando, grazie a una punizione a nostro favore, Carlo Canna (Zebre Rugby Club) riesce a infilare l’ovale tra i pali andando a +3. Gli Azzurri, presi dall’entusiasmo del vantaggio sul tabellone, mettono in campo delle fasi di gioco lunghe e schemi ben sviluppati, ai quali gli avversari rispondono però con passaggi veloci e un ritmo pericoloso. Il pareggio arriva al ventesimo minuto grazie al numero 10 fijiano Volavola capace di trasformare una punizione a loro favore.
Ma il momento decisivo è il ventisettesimo minuto, quando gli italiani trasformano con abilità una mischia nei 22 avversari in una meta che porta il nome del numero 3 Simone Ferrari (Benetton Rugby). Alla trasformazione ci pensa di nuovo Canna, portando i nostri sul 10 a 3: la superiorità dura appena 10 minuti grazie alla meta avversaria di Nakarawa regalata da un errore di Jayden Hayward (Benetton Rugby), che regola il risultato sul 10 a 10 al finire del primo tempo.
SECONDO TEMPO IN CALO
Il secondo quarto è invece caratterizzato dall’ indisciplina, soprattutto fijiana, che ci regala ben due calci di punizione e un totale di 6 punti di margine sempre grazie al piede di Canna (al 53’ e 57’).
Un 16 a 10 al quale Fiji non riesce a rispondere a causa di una visibile stanchezza che gioca un brutto scherzo a Volavola, costretto a lasciare il campo per 10 minuti dopo un’ammonizione al 63′. Una superiorità numerica che però gli Azzurri non sanno sfruttare al meglio, nonostante le numerose sostituzioni arrivate fresche dalla panchina.
Tante mischie e tanti in avanti per i nostri, che a questo punto faticano a lasciare davvero il segno, visto il drastico calo della reattività. L’Italia non brilla e Fiji nemmeno: ci pensa Ian McKinley (Benetton Rugby) a mettere fine ai giochi al 79’ con gli ultimi 3 punti del match, che con un 19-10 regalano il successo ai padroni di casa, rompendo così la lunga serie di sconfitte internazionali: 9 consecutive fino ad oggi.
Una vittoria meritata e da cui ripartire: è lo stesso capitan Parisse a definirsi soddisfatto nell’intervista post partita, con la consapevolezza però di dover migliorare per poter affrontare a testa alta i pumas dell’ Argentina (sconfitti oggi dall’Inghilterra) sabato prossimo a Firenze.
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