Olimpiadi invernali 2018. Sesto posto nella danza su ghiaccio per la coppia Cappellini-Lanotte. Le dichiarazioni dei due atleti.

La coppia Anna Cappellini-Luca Lanotte non va oltre il sesto posto nella prova di danza su ghiaccio con il punteggio di 184.91, ma c’è comunque grande soddisfazione. Decima l’altra coppia azzurra, formata da Charlene Guignard e Marco Fabbri (173.47).
Ecco le sensazioni di Anna e Luca raccolte dal nostro inviato Luca Lovelli.

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Anna Cappellini, 31 anni, e Luca Lanotte, 32 (fonte: pagina Facebook Italia Team)

OLIMPIADI INVERNALI 2018, SESTO POSTO NELLA DANZA SU GHIACCIO MA GRANDE SODDISFAZIONE

Anna, Luca: siete soddisfatti della vostra prestazione?
Anna Cappellini: Sì, perché comunque abbiamo fatto una performance pulita. Per quanto mi riguarda comunque il nostro risultato va soltanto ad aumentare l’orgoglio per quello che siamo riusciti a fare gareggiando contro una generazione di mostri.
Luca Lanotte: Questa è stata veramente l’Olimpiade della maturità: abbiamo dato il massimo che potevamo. Non abbiamo mai gareggiato così, non abbiamo mai sostenuto una gara con questo ritmo, con questa intensità.

A proposito dell’imprevisto capitato alla Papadakis con il suo costume, può avere influito sulla sua concentrazione e quindi sul suo risultato?
Anna Cappellini: Secondo me sì, perché il costume le si è aperto subito e a quel punto non performi più, magari hai paura che ti fermino. Lei è stata veramente brava a portare a casa la gara comunque, con un risultato poi sul quale anch’io avrei messo la firma.

Era mai capitato un incidente così?
Anna Cappellini: Sì, succede. Nel tempo poi impari a scegliere certi costumi e soprattutto a sistemarteli in modo tale che cose così non succedano. Io oggi, per esempio, prima di entrare mi sono letteralmente cucita da sola in spogliatoio la chiusura del costume sul retro, perché ho pensato alla Papadakis.

Alla fine il podio vi sembra giusto, a parte i due primi posti?
Luca Lanotte: Per me sì, mi è sembrato che i due Shibutani pattinassero bene. Gli altri americani non mi sembra abbiano fatto un buon libero, han fatto diversi errori. I russi non li ho visti. A proposito di russi, da un certo punto di vista mi è sembrato di tornare a Sochi, nel senso che c’erano più fan russi che coreani…!

Russi che non sono stati molto educati nei vostri confronti…
Luca Lanotte: Sì, incredibile, questo va detto. O meglio, non i fan russi ma la delegazione russa.
Anna Cappellini: Non possiamo dire con certezza chi abbia urlato cosa, però quando noi eravamo in gara, già in posizione per partire con la short dance, con la musica che era già partita, c’era un gruppo di persone che ha continuato a urlare in russo. È stato proprio distruttivo nei confronti di chi, in quel momento, doveva pattinare.

Ieri, durante gli allenamenti, hanno fermato anche voi per il controllo antidoping?
Anna Cappellini: Ieri no. A me è successo il 6 febbraio, il secondo giorno che eravamo qui, mi hanno fatto il controllo mentre stavo andando ad allenarmi. E dato che comunque è una procedura che ha i suoi tempi ho perso completamente l’allenamento.

Sapete già chi ci sarà ai mondiali?
Luca Lanotte: Non sappiamo, abbiamo sentito un po’ di voci. I canadesi non dovrebbero esserci, forse nemmeno gli Shibutani, che dopo la medaglia erano abbastanza soddisfatti. Ci saranno invece i francesi. Gli altri penso tutti.

Quindi voi ci provate?
Anna Cappellini: Noi ci proviamo, anche adesso non riesco neanche a pensare di rimettermi ad allenarmi: sono state 24 ore lunghissime, perché quando pensi che questa abbia le potenzialità di essere la giornata che ti cambia la vita, la lancetta dei secondi si muove lentissimamente. Hai mille dubbi, mille paranoie, mille problemi. Siamo abituati, d’accordo, però ti toglie veramente tutta l’energia del mondo. Adesso non riuscirei a fare tre passi di corsa!
Luca Lanotte: Al di là del risultato, il mondiale sarà una festa per tutti gli italiani più che una gara di pattinaggio in cui pensare al risultato, al podio, alla medaglia. Pensiamo più al fatto che saremo io e Anna, in Italia, in mezzo agli italiani, a casa nostra e vogliamo festeggiare con tutti voi questo momento. Il mondiale l’avremmo fatto al di là di risultati e speranze. Le speranze, meglio lasciarle a qualcun altro. Noi facciamo il nostro, ci divertiamo facendolo e cerchiamo di regalare un po’ di bellezza a chi ci guarda. Per il resto vedremo.

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Stefano Sfondrini
Radio per lavoro, ma non emetto sentenze. Bevo caffè senza zucchero perché ho capito che "amare significa poco dolci" [San Galli, protettore degli umoristi]

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