L’Emilia Romagna della pallavolo vive una situazione a dir poco surreale con stati d’animo diversi a Piacenza, Modena e Ravenna. Analizziamo questo momento così paradossale.
PRONOSTICI SOVVERTITI: RIDE LA PICCOLA RAVENNA
“Dipende, da che dipende, da che punto guardi il mondo tutto dipende”. Questione di punti di vista secondo Jarebe de Palo, l’autore della canzone dal celebre motivetto. Ogni osservazione può avere un suo angolo di campo. La prospettiva degli appassionati di pallavolo che guardando alle gesta delle formazioni emiliane della Superlega potrebbe raccontare di un mondo capovolto, in cui le squadre più blasonate vivono crisi di ogni sorta e le Cenerentole ballano ben oltre la mezzanotte. Sicuramente il punto di vista della Bunge Ravenna è meraviglioso. Chi si sarebbe aspettato che la piccola società romagnola con un passato glorioso ed un presente complicato avrebbe realizzato una simile stagione? Pronti via e la compagine giallorossa si è inserita nei piani alti della classifica, insidiando persino il primato delle big. C’è stato un calo piuttosto accentuato verso metà stagione, in coincidenza con l’infittirsi degli impegni nazionali ed internazionali. Negli ultimi mesi si sono concretizzate tante gioie. Prima la soddisfazione di allungare la serie dei quarti di finale dei playoff scudetto piegando i campioni della Sir Safety Perugia al Pala De André, facendo tremare e non poco le gambe agli umbri, dati per favoritissimi nel confronto. Zaytsev e compagni sono riusciti a passare il turno, ma sudando oltre ogni pronostico. Se non bastasse questa piccola impresa, ecco un nuovo miracolo, stavolta di proporzioni europee: la conquista della Challenge Cup. Ravenna era parecchio interessata a questa manifestazione che ha onorato dall’inizio fino alla fine, senza lasciarsi distrarre dalle buone notizie in terra italiana. La vittoriosa finale conclusa al “Peace and Friendship Stadium” dell’Olympiacos Pireo ha riportato un trofeo in Romagna, ben 21 anni dopo l’ultimo acuto, la Coppa CEV. Altri tempi. Eppure, nonostante un budget decisamente inferiore rispetto ad altre compagini, la Bunge ha dimostrato che con un attento lavoro e tanta passione si può andare lontani. Da applausi anche la gestione dei mezzi da parte del tecnico Fabio Soli e del direttore generale Marco Bonitta, che si prende una bella rivincita dopo la delusione di Rio 2016 al timone della selezione femminile azzurra.
MODENA NEL CAOS: NUOVA RIVOLUZIONE?
Inutile nascondersi. La stagione 2017/18 verrà inserita dall’Azimut Modena nella categoria delle grandi delusioni. C’erano grandi aspettative sui canarini, specialmente dopo l’ultima annata, un autentico disastro tra l’addio precoce al tecnico Piazza e diversi giocatori mai pienamente inseriti all’interno dello scacchiere come Orduna, ora vincente e felice a Ravenna, e Le Roux. In estate la parola d’ordine è stata “rivoluzione”. Termine che torna ora fortemente alla ribalta, specialmente dopo il caos delle ultime ore, con il vero e proprio ammutinamento della truppa contro il comandante Radostin Stoytchev. Il tecnico bulgaro era stato chiamato per avviare un nuovo ciclo vincente al Pala Panini, ma il matrimonio tra i modi burberi e talvolta scontrosi dell’ex Trento ed i caratteri tutt’altro che semplici di Bruno, Ngapeth e Holt non si è mai realmente concretizzato. Si è trattato perlopiù di una sorta di convivenza forzata. Le avvisaglie del tracollo si erano già viste durante la stagione, una su tutte il litigio tra il francese e Rado. A fine stagione, però, i malumori sono riemersi. Durissime le parole con cui gran parte della squadra ha scaricato apertamente l’allenatore durante una trasmissione radiofonica. Ed ora che succederà? Rivoluzione, dicevamo. Ngapeth saluta, Bruno vacilla di fronte alle offerte della Lube. I rumors di mercato accostano Simone Anzani ed Ivan Zaytsev, in uscita da Perugia, a Modena. Al di là dei nomi, si ha la sensazione che la prossima stagione possa rivelarsi nuovamente una lunga transizione.
PIACENZA VERSO I TITOLI DI CODA?
Cala il sipario sulla stagione della Wixo Lpr Piacenza. Un 2017/18 non esaltante dal punto di vista sportivo. Il problema vero non riguarda tanto il terreno di gioco, ma quello che accade fuori. Infatti, il presidente della squadra biancorossa Roberto Pighi ha annunciato di non voler proseguire la ricerca di sponsor utili per aiutarlo nel mantenimento della squadra e di non avere fondi sufficienti per allestire una formazione anche per la prossima stagione. Tutto finito dunque? Non ancora, dato che il comune di Piacenza non intende abbandonare l’idea di un Pala Banca colmo per sostenere i propri beniamini impegnati a lottare sotto rete. Tuttavia, rimangono elevate le difficoltà di iscrivere la squadra di pallavolo alla prossima stagione. Se veramente non dovesse concretizzarsi l’iscrizione, il volley perderebbe una città che ha dato tantissimo al movimento. Uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana, una Challenge Cup ed una Top Teams Cup sono il palmares della formazione emiliana. Un segno tangibile ed importante per un intero movimento. “Ma vuoi dirmi come questo può finire?”.