Ancora una volta, è corsa contro il tempo per impedire a Piacenza di sparire dalla Superlega Unipol Sai. La situazione è alquanto allarmante e le settimane a disposizione per iscriversi alla prossima stagione non sono molte.

PIACENZA 11 OTTOBRE 2017 WIXO LPR STAGIONE 201718 ( FOTO CAVALLI , fonte lprvolley.it)

SOS PIACENZA: FUTURO A RISCHIO

Ci risiamo. La Superlega Unipol Sai rischia di salutare Piacenza. Un addio derivante non da un risultato sportivo deludente, ma da problemi di natura economica. I costi per l’allestimento e la gestione della squadra non sarebbero più sostenibili per Roberto Pighi, presidente onorario della Wixo Lpr volley e principale azionista della società pallavolistica. Lui stesso lo ha annunciato senza troppi giri di parole in un’intensa conferenza stampa. Nessuna possibilità, in questo momento, di poter allestire un organico adeguato alla manifestazione nazionale. Impossibile anche creare un roster “provvisorio”, destinato magari a retrocedere, ma almeno a salvare la pallavolo a Piacenza. Mancano fondi e sponsor. Proprio nella ricerca di questi ultimi si era battuto Pighi prima ed il comune emiliano poi. Al momento tutto tace ed i Lupi Biancorossi, la calorosa curva piacentina del Pala Banca, sono insorti chiedendo chiarezza in un comunicato. Effettivamente, la situazione sta assumendo contorni poco chiari e di conseguenza assai preoccupanti. Per ora, non emergono nomi nuovi. E lo stallo rischia di protrarsi a lungo, forse fino al termine ultimo per le iscrizioni al prossimo campionato. Insomma, saranno settimane da cuore in gola per gli appassionati.

UNA TRISTE RICORRENZA

Ci risiamo, dicevamo. Purtroppo, negli ultimi anni, Piacenza si è abituata a vivere queste travagliate vicissitudini societarie. Dal 2014 ad oggi si sono verificate altre due situazioni analoghe a quella attuale. Inizialmente fu la volta della smobilitazione post Coppa Italia, con gli addii dolorosi di De Cecco, Simon, Vettori e Kaliberda. Il presidente di allora, Guido Molinaroli, aveva annunciato di non poter continuare a foraggiare le finanze della società emiliana. Un caso simile all’annuncio di Pighi. L’appello non era caduto nel vuoto, raccolto da Dario Ruggeri, imprenditore svizzero di Zurigo. Tuttavia, clamorosamente, presto le credenziali si sono rivelate apertamente per quello che erano: un autentico bluff. Nessun fondo versato, nessuna quota rilevata e squadra costretta a smembrarsi mestamente a metà stagione con le cessioni di Vermiglio e Le Roux. Tutto perduto? Inizialmente sì. Poi allarme rientrato, grazie all’intervento in extremis di Wixo e Lpr, determinanti, grazie anche alla figura di Pighi, nel tenere a galla il Piacenza volley. Dopo tre ottime stagioni ci risiamo. Il sogno di tanti appassionati torna a vacillare, rischiando pericolosamente di trasformarsi in un incubo. Colpa della mancanza di uno sponsor saldo e duraturo. Colpa, per certi aspetti, di una realtà piccola e fragile, specialmente di fronte ai tanti cambiamenti nazionali e mondiali.

UNA SOCIETÀ STORICA

Vedere scomparire una società è sempre un grande dolore. Se poi sparisce anche un pezzo di storia, l’amarezza aumenta. Piacenza ha dato tantissimo alla pallavolo italiana. Ha scritto pagine indimenticabili, sia tra i propri confini che in ambito internazionale. Come scordare la prima volta, con il successo alla Top Teams 2006? Come dimenticare l’incredibile rimonta ai danni dei marziani della Diatec Trentino, improvvisamente riportati sulla terra nell’ultimo atto della finale scudetto 2009? Come non annoverare tra le imprese più belle la Challenge Cup vinta nel 2013 da imbattuti con il ricordo di Vigor Bovolenta nella mente e nel cuore? E che dire della bellissima cavalcata nella Coppa Italia 2014? E non pensiamo solamente i successi. Piacenza ha dato tanto anche per i pallavolisti che ha messo in evidenza. Ha avuto in Hristo Zlatanov la bandiera ed il baluardo immancabile nei momenti di gioia e di buio. Ha svezzato un talento cristallino del calibro di Luca Vettori. Ha riportato in auge Alessandro Fei, Samuele Papi e Luca Tencati, considerati in fase calante. È stata la squadra di fuoriclasse assoluti come Luciano De Cecco, Robertlandy Simon, Sergio, Fernando Hernandez e Leo Marshall. Insomma, la grande pallavolo è entrata a Piacenza e la città emiliana ha fatto fortemente parte della storia del campionato italiano e delle manifestazioni europee. Anche per questo motivo, perdere l’affetto ed il calore del Pala Banca sarebbe un durissimo colpo al cuore di ogni appassionato di questo sport ed uno smacco pesante per la Superlega.

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Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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