Il Governo formato da Lega e Movimento 5 Stelle vorrebbe riprendere in carico i fondi sportivi attualmente affidati al CONI, con una riforma potenzialmente sconvolgente per il sistema-sport: tutti i dettagli.
GOVERNO E CONI: L’ESECUTIVO LEGA-5 STELLE SI PREPARA A RIPRENDERE IN CARICO I FONDI PER LO SPORT
Un autentico terremoto. Da più parti, la mossa che ha in serbo il Governo per ridisegnare l’assegnazione e la spesa delle risorse destinate allo sport, è stata definita con questi termini. E con ottime ragioni per farlo, visto che l’idea dell’esecutivo gialloverde è quella di andare a stravolgere l’attuale sistema. Al momento, lo Stato finanzia il CONI attraverso la controllata CONI Servizi, e con 417 milioni di euro: di questi, 276mln vengono destinati ai ”contributi istituzionali”, i fondi che vengono dirottati alle varie federazioni per gestire le proprie spese, mentre il resto è assegnato alla gestione della controllata CONI Servizi, il cui contratto viene gestito di anno in anno. Nella fattispecie, 122mln sono destinati alla copertura dei beni e dei servizi che vengono utilizzati per far vivere la stessa CONI Servizi, e il resto per lo stipendio degli oltre 700 dipendenti e per la partecipazione alle Olimpiadi: un sistema che sin qui ha sempre funzionato, ma che verrebbe ampiamente rivoluzionato dal Governo e dal sottosegretario allo Sport Giorgetti.
Il contratto di governo stipulato da Lega e Movimento 5 Stelle presentava al suo interno un punto che era già indicativo delle future mosse riguardo allo sport (Giorgetti, pur non essendo formalmente ministro, agisce da gestore del dicastero allo Sport): ”Revisione delle competenze del Coni: il governo deve assumere il controllo delle modalità di assegnazione e spesa delle risorse”. Detto, fatto: la legge di bilancio che è in via di discussione e futura approvazione va già a delineare quello che sarebbe il futuro dello sport tricolore. I fondi per le discipline sportive, che per legge non possono scendere sotto i 410mln di euro, andrebbero infatti a confluire nella neonata ”Sport e salute Spa”, una nuova società pubblica che verrebbe guidata da un uomo governativo e andrebbe a cancellare dai radar CONI Servizi e l’attuale gestione delle risorse. E cambierebbe tutto: Sport e Salute Spa, quindi l’esecutivo stesso, andrebbe a elargire il 90% del budget (370mln circa) alle varie federazioni in base ai risultati sportivi della stagione precedente, e al CONI resterebbero le briciole. 40mln per la propria gestione e per la preparazione alle Olimpiadi. Un sistema innovativo, che oltre a stravolgere l’attuale impianto andrebbe a creare qualche problema logistico.
GOVERNO-CONI: LA ”RIORGANIZZAZIONE” METTE A RISCHIO I GIOCHI DEL 2026?
Innanzitutto vanno specificate due cose. Da un lato che i cambiamenti entrerebbero in vigore solo nel 2020, dall’altro che le varie federazioni rischiano di vedere sensibilmente ridotti i propri fondi: è vero che da 276mln per le federazioni si passerebbe a circa 370, ma è anche vero che la provenienza di questi fondi dal Governo e da ”Sport e Salute Spa” obbligherebbe la FIGC e le sue ”sorelle” a versare allo Stato il 22% dell’Iva. E poi ci sono dei problemi di stampo politico: prendendo in carico la gestione dei contributi per lo sport ed esautorando il CONI da questo compito, di fatto il Governo andrebbe a mettere in bilico l’indipendenza dello sport dalla politica. Un fatto di questo tipo, oltre a mettere a rischio le varie federazioni a livello internazionale (per fare un esempio banale, la FIFA sospende quelle federazioni che vengono ”commissariate” finanziariamente o spinte verso decisioni controcorrente dai rispettivi governi), probabilmente finirebbe anche col mettere a rischio la candidatura di Milano-Cortina per i Giochi invernali del 2026. È vero che le rivali stanno scemando, visto che Calgary si avvicina al ritiro della candidatura e Stoccolma non ha un governo alle sue spalle (per ora), ma è altrettanto vero che l’indipendenza dello sport dalla politica è il requisito più importante che il CIO richiede a chi si candida per ospitare le Olimpiadi. E, togliendo il ”portafoglio” al CONI, l’Italia darebbe un segnale negativo in tal senso: ecco perchè il presidente Giovanni Malagò si è mosso tempestivamente per incontrare il sottosegretario Giancarlo Giorgetti e spingerlo a modificare la riforma o riconsiderarla in toto. L’incontro avverrà quest’oggi, e se inizialmente il fulcro del meeting era dedicato al punto sulle Olimpiadi del 2026, non ci sarebbe invece da sorprendersi se buona parte del colloquio vertesse sulla redistribuzione dei contributi sportivi e sulla possibile riforma attuata dal Governo. Una riforma che, se venisse confermata in questi termini, finirebbe col causare più problemi, che benefici.
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