Cappello griffato Sky ed uno sguardo a metà tra il sornione ed il matto. Geraint Thomas dà sempre l’impressione che possa dire o combinare qualcosa di imperdibile e particolare, nonostante una certa timidezza iniziale. Effettivamente, la marachella l’ha combinata l’anno scorso agli altri concorrenti del Tour de France, intenti a marcare e attaccare strenuamente Chris Froome e poco attenti a controllare le folate del luogotenente di casa Sky. Il gallese si è preso la maglia gialla e non ha smesso di stupire per cinismo e concretezza, attaccando e vincendo quando possibile e difendendosi nelle giornate a lui meno congeniali. Ma una vittoria non basta mai ai campioni, sempre ingordi di successi. Così, Thomas ha scelto la Tirreno-Adriatico come nuovo terreno di caccia.
CONDIZIONE
Due battute fugaci con Tom Dumoulin nell’Hotel Una e poi via per le foto di rito. Geraint non si tira mai indietro, nemmeno per un selfie con qualche tifoso o per le firme sulle copie di quella maglia gialla divenuta da sogno una meravigliosa realtà. Ma il passato resta tale nella mente del vincitore della Grande Boucle 2018: “Mi sento bene e sono contento di essere qui. Ammetto di essermi trovato in una condizione migliore l’anno scorso, a questo punto della stagione. Ma sono anche consapevole di aver trascorso un inverno particolare e non semplice. Comunque sto migliorando ed ogni giorno mi sento meglio”. Basterà questa crescita fisica a portarlo alla vittoria? Thomas non si sbilancia. Sarà importante per lui iniziare con il piede giusto domani, nella cronosquadre di Lido di Camaiore. Un esercizio che negli ultimi anni ha sempre visto esultare la Bmc, team ora scomparso: “Senza di loro, la corsa sarà più aperta. Ci saranno cinque o sei team capaci di giocarsi fino in fondo la vittoria di tappa. Un favorito? Attenzione alla Bahrain Merida…”. Una marcatura a uomo su Vincenzo Nibali? Il duello tra la stella azzurra ed il vincitore dell’ultimo Tour è appena iniziato.
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