Sebbene le speranze di qualificazione fossero ridotte al lumicino, l’Italia del rugby dovrà dire addio ai Mondiali che si stanno disputando in Giappone. La partita in programma sabato contro gli All Blacks è stata infatti annullata.
MONDIALI DI RUGBY: ITALIA TERZA NEL GIRONE “A TAVOLINO”
Il tifone Hagibis che si sta abbattendo proprio in queste ore in Giappone mette K.O. l’Italrugby, che deve dire addio alla possibilità di accedere agli ottavi di finale del Mondiale che si sta disputando in questi giorni.
Seppur ridotta al lumicino, l’Italia aveva ancora una minima possibilità di superare il proprio girone come seconda classificata, sconfiggendo la Nuova Zelanda. Tutti sappiamo come gli All Blacks siano nettamente superiori alla nostra Nazionale, ma negare agli azzurri di potersi giocare sul campo le proprie possibilità è stata una scelta che non è andata giù né al commissario tecnico Conor O’Shea, né tantomeno al capitano dell’Italrugby Sergio Parisse. “Sono amareggiato per i giocatori, per lo staff e per i nostri supporter – ammette il CT- Sono sicuro che è stata una decisione difficile da prendere per World Rugby. Noi lo abbiamo saputo solo stamattina: ho parlato con Parisse e con i ragazzi avvertendoli che ci sarebbe stata la possibilità di giocare in un campo molto bagnato, ma poi non è andata così. La reazione dei ragazzi si è trasformata subito in delusione: finire la Coppa del Mondo con un allenamento e non sul campo non è una sensazione piacevole.” Molto più accesi invece i toni del capitano azzurro, visto che l’incontro di sabato sarebbe potuto essere la sua ultima presenza con la maglia della Nazionale, al pari di Ghiraldini e Zanni: “Se gli All Blacks avessero avuto bisogno di giocare per fare i cinque punti sono sicuro che si sarebbe stata trovata una soluzione. Invece a rimetterci è solo l’Italia. Gli organizzatori si saranno detti: ‘Cosa importa degli azzurri? Tanto, avrebbero perso lo stesso’. Complimenti! Dimenticano che il rugby e lo sport vivono di rispetto, di passione: noi avevamo il diritto di giocare questa partita, a prescindere dal fatto che il risultato fosse scontato. Non si possono prendere delle decisioni del genere. Non è giusto, gli organizzatori sapevano benissimo che c’era il pericolo dei tifoni in questa stagione ed in particolare in questo fine-settimana. Dovevano avere un piano B, eravamo disposti a giocare in tutte le condizioni: a porte chiuse, il venerdì sera o la domenica pomeriggio. Anche in un cortile. Giocare: Non chiedevamo altro.”
Con l’annullamento dell’incontro, Italia e Nuova Zelanda si prendono entrambe due punti in classifica, che consegnano agli azzurri il terzo posto nel girone e, seppur con tanto amaro in bocca per la possibilità persa, il miglior piazzamento mai raggiunto dalla nostra Nazionale in un Mondiale.
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