Dopo che il CONI aveva chiesto di fermare tutto lo sport fino al 3 aprile, arriva il nuovo decreto del Governo: si blocca lo sport italiano, un atto dovuto visto il diffondersi dell’epidemia-coronavirus.
CORONAVIRUS: LO SPORT SI FERMA, STOP FINO AL 3 APRILE
Dopo le polemiche dei giorni scorsi, legate soprattutto al campionato di calcio, la soluzione. Alcune federazioni avevano già preso iniziative autonome riguardo allo stop all’attività sportiva, in seguito al decreto governativo di domenica 8 marzo che trasformava di fatto tutto il Nord Italia in zona rossa dopo il diffondersi dell’epidemia-coronavirus, ma serviva una misura nazionale. Una misura che è arrivata dal CONI nel pomeriggio di ieri: stop ad ogni attività sportiva sul territorio nazionale fino al 3 aprile, senza aspettare le misure della FIGC e di un Consiglio Federale che si sarebbe preannunciato molto acceso, visto che la Lega Serie A voleva continuare a giocare. Una mossa giusta da parte del presidente Malagò, che però poteva diventare ufficiale solo con un decreto del Governo, visto che era ancora in vigore il DPCM che consentiva lo sport a porte chiuse.
Un decreto che è arrivato nella serata di ieri, diventando ufficiale tra la notte e la mattinata di oggi. Un decreto che, oltre a intervenire sullo sport, trasforma tutta l’Italia in zona rossa, estendendo così le limitazioni agli spostamenti a tutta la nostra penisola, per tentare di contenere il contagio, che è arrivato a oltre 9mila casi (+1.600 in 24h). Ma in che cosa consiste la parte del decreto riguardante lo sport? Vengono sospese tutte le manifestazioni sportive (nonchè allenamenti ecc), a partire dalla Serie A e dal calcio, fino al 3 aprile: consentite solo quelle manifestazioni sul terreno nazionale che sono organizzate da enti internazionali, come ad esempio le gare di CdM e/o Champions League, Europa League, Eurolega e competizioni europee. Un atto dovuto, dopo le discussioni tra il ministro Spadafora e i vertici del calcio, e la richiesta del presidente del CONI Malagò, che viene ringraziato da Conte e dal ministro per “la presa di coscienza sulla gravità della situazione”. Lo sport si ferma, e la situazione verrà valutata ulteriormente ad aprile: se ci saranno meno casi si riprenderà, magari ancora a porte chiuse, altrimenti tutto è possibile.
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