La Parigi-Nizza vede anticipata la sua conclusione. L’ultima tappa va a Nairo Quintana (Arkea), mentre la corsa va a Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe).
Maximilian Schachmann respira a pieni polmoni. Inghiotte tutta l’aria possibile sdraiato a terra dopo uno sforzo straordinario per reggere il forcing degli avversari diretti negli ultimi chilometri. Missione compiuta: la maglia gialla della Parigi-Nizza resta sulle sue spalle dopo la settima tappa e il tedesco della Bora Hansgrohe si iscrive all’albo d’oro della corsa francese. Una vittoria sofferta e meritata, dato che è stato in testa dal primo all’ultimo giorno, allungando nella cronometro e difendendosi sulle rampe più dure. Alle sue spalle in classifica generale si piazzano Tiesj Benoot (Team Sunweb) e Sergio Higuita (Ef Education First). Quarto posto finale per Vincenzo Nibali (Trek Segafredo).
LA TAPPA
La giornata del trionfo di Schachmann coincide con una tappa altamente spettacolare. La strada sale e si presta a nuovi attacchi per riscrivere le posizioni finali della classifica generale. Inizialmente si muovono Benoit Cosnefroy (Ag2r La Mondiale) e Anthony Perez (Cofidis). Alle loro spalle succede di tutto: contrattaccanoAnthony Turgis (Total Direct Energie), Damien Touzé (Cofidis) e Aimé De Gendt (Circus-Wanty Gobert), ma il loro tentativo dura poco. Poi tocca ad Alex Kirsch (Trek-Segafredo) e Dries Van Gestel (Total Direct Energie). Ma il vero scossone arriva con la stoccata di Julian Alaphilippe (Deuninck Quick-Step). L’accelerazione del francese porta al ricongiungimento con i fuggitivi e con la suddivisione del gruppo in due tronconi. In testa si forma un sestetto, composto dallo stesso Alaphilippe e da Anthony Perez, Nicolas Edet, Aurélien Paret-Peintre, Alberto Bettiol e Thomas De Gendt. Il loro vantaggio tocca al massimo i tre minuti. la salita conclusiva risulta fatale per i fuggitivi che vengono ripresi dal gruppo. A meno quattro si muove Nairo Quintana (Arkea). L’attacco del colombiano è una vera rasoiata che azzoppa gli avversari, incapaci di rispondergli. Il Condor vola, trasfigurato rispetto alla versione opaca e poco incisiva degli ultimi tempi. Per lui arriva la quinta affermazione in questo strepitoso avvio di stagione. L’ultima prima del lungo stop. Il ciclismo cala il sipario sulla propria stagione, ma si prepara a risollevarlo appena si creeranno le condizioni ideali.