Ricordiamo insieme la XXIX^ edizione dei Giochi Olimpici Estivi nella quale l’Italia conquistò 27 medaglie.
La XXIX^ edizione dei Giochi Olimpici estivi si tenne per la terza volta nella sua storia in Asia dopo le edizioni di Tokyo 1964 e Seul 1988, ma per la prima volta in assoluto in Cina. L’assegnazione dei Giochi nel 2001 alla Repubblica Popolare sancì una grande vittoria d’immagine per il regime cinese, soprattutto dopo aver ottenuto, nello stesso anno, l’ingresso a pieno titolo nell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Con questi presupposti l’8 agosto si tenne la cerimonia d’apertura, nella spettacolare cornice del National Stadium, costruito per l’evento e ribattezzato, per la sua caratteristica forma, “Nido d’uccello”. La cerimonia ebbe inizio alle ore 8:08 di sera di Pechino in ossequio a una tradizione locale che considera fortunato e benaugurante il numero otto. Le delegazioni degli atleti entrarono nello stadio secondo l’ordine dei caratteri alfabetici del cinese semplice e fu così che l’Italia sfilò tra le ultime, guidata dal nostro portabandiera Antonio Rossi.
L’Olimpiade degli extraterrestri
Pechino 2008 viene ricordata, ancora oggi, a distanza di dodici anni, come l’edizione degli extraterrestri grazie alle imprese del nuotatore statunitense Michael Phelps e del velocista giamaicano Usain Bolt. Il primo si rese protagonista assoluto del Water Cube vincendo 8 ori in altrettante gare, superando così il connazionale Mark Spitz fermatosi, si fa per dire, a “solo” 7 medaglie d’oro a Monaco 1972 sempre nel nuoto. Lo Squalo di Baltimora fu il più lesto a toccare il bordo della vasca nei 400 misti, nella staffetta 4×100 stile libero, nei 200 m stile libero, nei 200 m farfalla, nella 4×200 stile libero, nei 200 m misti, nei 100 m farfalla e nella staffetta mista 4×100. Un bottino impressionante!! L’altro grande protagonista fu Usain Bolt capace di vincere nell’atletica l’oro nei 100 m, nei 200m e nella staffetta maschile 4×100, il tutto accompagnato da altrettanti record mondiali. La doppietta personale 100 m e 200 m, per di più, mancava da Los Angeles 1984 con l’affermazione del mitico Carl Lewis. Il trittico di medaglie d’oro per Bolt verrà però cancellato nel 2017 dal CIO che dichiarerà, a seguito di ulteriori controlli, il giamaicano Nesta Carter, compagno di Bolt nella staffetta, positivo ad uno stimolante.
La Giamaica anche nel femminile ha monopolizzato la disciplina con gli ori conquistati nei 100 e nei 200 m, rispettivamente da Shelly-Ann Fraser e Veronica Campbell Brown. Da segnalare il dominio russo nella lotta greco-romana e nella lotta libera con 11 medaglie conquistate sulle 18 disponibili. In questa edizione si evidenziò anche la prima storica medaglia conquistata dalle Mauritius alle Olimpiadi grazie al bronzo del pugile Bruno Julie nella categoria pesi gallo fino a 54 kg.
Negli sport di squadra si registrò la doppia affermazione a stelle strisce nel basket maschile e femminile. I ragazzi di coach Mike Krzyzewski riscattarono così l’amaro terzo posto di Atene, mentre per le ragazze si trattò del sesto alloro olimpico consecutivo.
Il cammino azzurro
L’Italia si presentò a questa edizione con 345 atleti, 213 uomini e 132 donne, posizionandosi nona nel medagliere con la bellezza di 27 medaglie complessive di cui 8 d’oro, 9 d’argento e 10 di bronzo. Nell’immaginario collettivo rimane indelebile la storica affermazione di Federica Pellegrini nei 200 m stile libero, che la proiettò nel gotha del nuoto mondiale femminile, diventando peraltro la prima nuotatrice italiana a salire sul gradino più alto del podio olimpico. Sempre dal cloro giunse un grande argento da parte di Alessia Filippi negli 800 m stile libero che si dovette arrendere solo alla britannica Rebecca Arlington. Due medaglie importanti giunsero anche dalla marcia con la vittoria di Alex Schwazer nella 50 km e il terzo posto di Elisa Rigaudo nella 20 km.
Nel ciclismo, invece, le delusioni furono molte, soprattutto negli uomini, e l’unica medaglia, di bronzo, venne conquistata da Tatiana Guderzo nella prova in linea. L’Italia riuscì ad alzare la voce nella scherma dove ancora una volta dimostrò al mondo le proprie caratteristiche vincenti. Determinazione, coraggio, spregiudicatezza ma soprattutto profonda preparazione tecnica si rivelarono gli ingredienti giusti per sancire, ancora una volta, la supremazia di tutto il gruppo azzurro. Nel fioretto femminile la Vezzali conquistò il suo terzo oro olimpico consecutivo dopo Sidney 2000 ed Atene 2004, sconfiggendo in semifinale l’altra italiana Margherita Granbassi, comunque brava ad aggiudicarsi il bronzo nel concorso individuale. Nella gara a squadre le azzurre si dovettero arrendere in semifinale alle russe, future campionesse olimpiche, riuscendo comunque a vincere la medaglia di bronzo.
Nel fioretto maschile si registrò il bronzo di Salvatore Sanzo. Un altro italiano a lasciare il segno sulla pedana dell’Olympic Green Convention Center fu Matteo Tagliariol oro nella spada individuale dopo 48 anni di digiuno e bronzo in quella a squadre insieme a Diego Confalonieri, Alfredo Rota e Stefano Carozzo. Bravi anche i ragazzi della sciabola, di bronzo dopo la vittoria per 45 a 44 sulla Russia.
Nel judo, categoria 57 kg, Giulia Quintavalle vinse la medaglia d’oro diventando la prima italiana a vincere la medaglia più preziosa in questa disciplina, mentre Andrea Minguzzi si laureò campione olimpico nella lotta greco-romana categoria fino a 84 kg, seguito poi dall’argento di Mauro Sarmiento nel taekwondo categoria fino a 80 kg.
Quest’ultimo compì una vera e propria impresa riuscendo a ritagliarsi il proprio spazio in una disciplina cannibalizzata dalle nazioni asiatiche, in particolare dalla Corea del Sud. Lo sport che regalò probabilmente emozioni e medaglie inaspettate fu il pugilato dal quale arrivarono ben tre medaglie, una per ogni metallo. L’oro andò, nei supermassimi oltre i 91 kg, all’italiano Roberto Cammarelle che riportò il tricolore sul tetto del mondo dopo l’affermazione di Giovanni Parisi a Seul 1988. Nella categoria sottostante, quella dei pesi massimi fino a 91 kg, Clemente Russo conquista l’argento, sconfitto solo da Rachim Cakchiev. Il trittico è completato da Vincenzo Picardi, bronzo nei pesi mosca.
Il portabandiera azzurro Antonio Rossi sfiorò l’impresa nel K4 1000 m giungendo quarto insieme a Franco Benedini, Luca Piemonte e Alberto Richetti. Sempre nella distanza dei 1000 m, ma nel K2, l’Italia conquistò il bronzo con Andrea Facchin e Antonio Scaduto proseguendo così la striscia positiva che la vede presente sul podio da Atlanta 1996. L’impresa mancata da Rossi, riuscì invece a Josefa Idem, veterana del canottaggio azzurro femminile alla sua settima Olimpiade. Ella riuscì ad affermarsi ancora una volta grazie all’argento conquistato nel K1 500 m, battuta dall’ucraina Inna Osypenko, che oggi gareggia, anche a livello olimpico, per l’Azerbaigian.
Le ultime gioie di quest’esaltante Olimpiade giunsero dal tiro con l’arco, grazie allo splendido argento di Mauro Nespoli, Marco Galiazzo e Ilario di Buò. I tre italiani si imposero sull’Ucraina in semifinale per 223 a 221, cedendo il passo in finale alla corazzata sudcoreana per 227 a 225; dal tiro a volo, o fossa olimpica, dove l’Italia conquistò l’argento con Giovanni Pellielo mentre nello skeet femminile Chiara Cainero si aggiudicò l’oro, prima italiana a potersi fregiare del titolo in questa disciplina. Quest’edizione dei Giochi si chiuse con altre due medaglie tricolori, questa volta dalla vela, per merito dell’intramontabile Alessandra Sensini, argento, e di Diego Romero, terzo nella categoria laser.
Il 24 agosto 2008 si tenne così la cerimonia di chiusura della XXIX edizione dei Giochi Olimpici Estivi sotto gli sguardi soddisfatti degli organizzatori che cedettero il testimone a Londra 2012. L’Olimpiade era terminata e anche la scelta di iniziare la cerimonia finale alle otto di sera, in rispetto della tradizione, si rivelò pienamente azzeccata.