Dopo l’assolo di Anna van der Breggen, autrice dello storico bis vincendo il titolo mondiale in linea e a cronometro, i Mondiali di ciclismo di Imola si concludono con la prova in linea maschile: andiamo a scoprire chi indosserà l’iride quest’anno.
CICLISMO, MONDIALI IMOLA 2020: TRIONFA JULIAN ALAPHILIPPE
Ieri è stato il turno della prova in linea femminile, con l’assolo di Anna van der Breggen e il bronzo per Elisa Longo Borghini, quest’oggi tocca agli uomini: i Mondiali di ciclismo di Imola si concludono col duello tra i big delle due ruote sull’impegnativo circuito italiano. Gli uomini affrontano nove giri del circuito da 27.8km con arrivo all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, che prevede le salite di Mazzolano (2.8km al 5.9%, punte al 13% e primo km al 9.6%) e Gallisterna (2.7km al 6.4%, punte al 18% e km centrale al 10.9% di pendenza media). I favoriti sono Hirschi, Alaphilippe e van Aert, col duo sloveno Roglic/Pogacar in seconda battuta, ma gli azzurri possono dire la loro coi vari Masnada, Caruso e Nibali: Davide Cassani conosce benissimo il percorso, avendolo disegnato e proposto in prima persona. La corsa viene interpretata a ritmo blando, e scatta una fuga a sette: in testa Koch (Germania), Friedrich (Austria), Fominykh (Kazakistan), Arashiro (Giappone), Grosu (Romania), Traeen (Norvegia) e Castillo (Messico). I sette guadagnano al massimo sette minuti, poi nella seconda parte di gara il gruppo reagisce: resistono solo Koch e Traeen, che vengono ripresi ai -65km sulla spinta di Francia e Svizzera.
Accusa un problema meccanico Pogacar, che cambia bici e deve rientrare in solitaria facendo un’autentica cronometro: ci riesce, mentre il Belgio tira e fa una prima selezione, staccando tra gli altri Soler. La corsa esplode sul penultimo passaggio sulla salita di Gallisterna, dove si muove proprio uno strepitoso Tadej Pogacar: il vincitore del Tour de France fa il vuoto e prende 10”, per poi allungare nel tratto in falsopiano e portarsi a 23” di margine all’inizio del giro conclusivo. Questo percorso però è fatto per esaurire le energie sul più bello, e la luce del giovane sloveno si esaurisce sulla salita di Mazzolano: prima viene ripreso da Dumoulin, che attacca a sorpresa, poi dal gruppo e infine si stacca. Nei km verso Gallisterna la corsa esplode in una sorta di caos calmo: tutti attaccano tutti, e si vedono anche i nostri Nibali e Caruso oltre a Carapaz e Guillaume Martin. Parte un gruppetto con Uran, Vincenzo, van Aert e Landa, poi un altro plotoncino con Masnada: il Belgio tira e riassorbe l’attacco. L’azione decisiva avviene proprio sulla durissima salita di Gallisterna: la promuove Hirschi, resistono solo van Aert, Nibali, Alaphilippe, Fuglsang, Roglic, Kwiatkowski e Schachmann. Il tedesco e Nibali si staccano nelle rampe finali, dove si muove Julian Alaphilippe: il francese fa il vuoto e prende subito una decina di secondi su Fuglsang, Kwiatkowski, Hirschi, van Aert e Roglic. I secondi diventano 15 nel tratto in falsopiano e 13” all’ingresso nell’autodromo di Imola: nessuno può riprendere il francese, perchè gli inseguitori non si organizzano, e il francese vive una nervosa cavalcata verso il traguardo e una maglia iridata che non parla francese dal 1997 (Brochard). Vittoria per Julian Alaphilippe, che è il nuovo campione del mondo: Wout van Aert vince la volata per l’argento (il secondo, dopo la cronometro), precedendo Hirschi, Kwiatkowski, Fuglsang e Roglic. Più staccati Matthews, Valverde, Schachmann e Caruso, miglior italiano e 10° come al Tour: 15° Nibali, crollato sulle rampe di Gallisterna. I Mondiali di Imola parlano francese, Julian Alaphilippe ottiene un successo più che meritato che corona una carriera già straordinaria: sorride anche Thomas Voeckler, che alla prima uscita da ct riporta l’iride in Francia dopo 23 anni.
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