Peter Sagan conquista la vittoria nella decima vittoria del Giro d’Italia 2020. Il campione slovacco si sblocca dopo 461 giorni. Battuti Brandon McNulty e Joao Almeida.
Un anno e novantasei giorni. Peter Sagan ha dovuto attendere tanto per tornare al successo. Un’infinità per un fuoriclasse del suo livello, abituato a vincere sempre e dappertutto. Ma i campioni non perdono il loro talento all’improvviso. A volte basta pazientare e… smettere di cercare il successo, come ha detto con il suo sorriso contagioso lo slovacco della Bora Hansgrohe subito dopo il traguardo. Del resto serviva proprio un’impresa delle sue per riportare allegria e spensieratezza in un ambiente improvvisamente turbato dalle brutte notizie.
PAURA CORONAVIRUS
Infatti in mattinata erano state rese note le positività al Coronavirus di due corridori, Michael Matthews (Sunweb) e Steven Kruijswijk (Jumbo Visma). Proprio la Jumbo-Visma ha preso la decisione di ritirarsi dalla corsa rosa insieme alla Mitchelton Scott che ha dovuto fare i conti con altri quattro casi tra lo staff. Preoccupazione anche in casa Ineos e AG2R per una positività all’interno delle squadre (nessun corridore coinvolto).
IL FILM DELLA TAPPA
Ben 177 i chilometri che separano Lanciano da Tortoreto, rispettivamente partenza e arrivo della decima tappa della frazione. Giornata di muri e strappi, a partire dal GPM di quarta categoria da Tortoreto, seguito dalla salita di Colonnella e dal muro di Controguerra, Quindi l’altro versante di Tortoreto. Tutte ascese brevi, ma con pendenze massime in doppia cifra. Giornata anche di attacchi da lontano. La fuga odierna è composta da nomi importantissimi. Dopo vari tentativi di evasione, scappano via Filippo Ganna e Ben Swift (Ineos Grenadiers), Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), Davide Villella e Dario Cataldo (Movistar Team), Stephane Rossetto e Nicolas Edet (Cofidis), Simon Clarke (EF Pro Cycling), Jhonatan Restrepo (Androni Giocattoli-Sidermec), Ignatas Konovalovas (Groupma FDJ), Giulio Ciccone (Trek-Segafredo). Gli attaccanti guadagnano 4’30”. Salta la Groupama FDJ della maglia ciclamino Arnaud Demare che non riesce a chiudere rapidamente il gap e vede il margine del vantaggio nella classifica a punti assottigliarsi perché Sagan vince il traguardo volante. I big, però, non fanno sconti e riducono lo svantaggio dai fuggitivi. Gli attaccanti, dal canto loro, perdono pezzi. Ai meno 23, attacca il terzo della classifica generale Pello Bilbao (Bahrain McLaren). La pioggia bagna la corsa e rende il finale imprevedibile. In testa, i muri fanno selezione e resistono solamente Sagan, Swift e Cataldo, con i primi due leggermente avvantaggiati. Bilbao riprende Cataldo e successivamente Swift, ma sull’ultima rampa il campione slovacco spicca il volo e diventa imprendibile anche per lo spagnolo in rimonta. Tra gli uomini di classifica nel gruppo maglia rosa il più attivo è Domenico Pozzovivo che guida la riscossa per neutralizzare il tentativo di Bilbao. Missione raggiunta a pochi chilometri dalla conclusione, anche se la discesa risulta fatale per Jakob Fuglsang: il danese dell’Astana fora e perde un minuto dal drappello con la maglia rosa Joao Almeida (Deceuninck Quick-Step), nonostante il disperato aiuto del compagno Fabio Felline. Continua a piovere sulla pioggia fino al traguardo. Lì esce fuori il sole e sorride anche lui alla vittoria di Peter il Magnifico davanti allo statunitense Brandon McNulty e al leader Almeida.