La 10a tappa, con l’arrivo a Foligno e un preannunciato sprint, regala emozioni: il lavoro della Bora esclude molti sprinter dalla lotta finale e Sagan finalizza con la vittoria di tappa, mentre Evenepoel e Bernal lottano per lo sprint intermedio.
GIRO D’ITALIA, 10A TAPPA: SAGAN RUGGISCE A FOLIGNO
Dopo lo spettacolo sullo sterrato di Campo Felice/Rocca di Cambio, che ha regalato la maglia rosa a Egan Bernal, il Giro d’Italia vive una frazione breve e ondulata, sulla carta di riposo per i big prima del giorno di riposo effettivo che si svolgerà domani a Perugia. Si parte da L’Aquila e si arriva a Foligno dopo 139km, con qualche salita iniziale e un finale pianeggiante, ma molto tecnico con curve e rotonde: si sale verso Sella di Corno, Forca di Arrone, Cantoniera e soprattutto Valico della Somma, un 4a categoria da 6.7km al 5% di pendenza media e punte all’8% che potrebbe tagliar fuori molti sprinter. Gli sprint cercano un nuovo padrone, dopo il ritiro di Caleb Ewan, ma all’inizio della tappa i protagonisti sono i fuggitivi: Simon Pellaud (Androni), Umberto Marengo (Bardiani), Samuele Rivi (Eolo-Kometa), Taco van der Hoorn (Wanty) e Kobe Goossens (Lotto-Soudal). Il loro margine sfiora i tre minuti, per poi scendere a 1’30” dopo uno stop improvviso al passaggio a livello. Nel gruppo la Bora forza i ritmi per staccare più velocisti possibili in salita, e riesce nel suo intento: sull’ultima ascesa si staccano Moschetti, Merlier, Groenewegen e Nizzolo, che non rientreranno. Restano così, come rivali per Peter Sagan, Viviani, Cimolai e Gaviria, mentre la fuga viene ripresa a 40km dall’arrivo.
Nello sprint intermedio situato a 17km dall’arrivo, sfida all’Ok Corral tra Bernal ed Evenepoel: Egan parte lunghissimo dietro Ganna, Remco lo svernicia, ma deve cedere il primo posto a Narvaez (compagno di Bernal). 1” guadagnato dal belga e forse uno sforzo eccessivo, viste le tante salite in ballo e la tappa di Montalcino. Dopo lo sprint, sono i treni dei velocisti a prendersi la scena nel tortuoso finale verso Foligno: inutili i tentativi di van Emden e Cavagna in contropiede, si arriva allo sprint. Consonni parte lungo ma ha perso Viviani, Molano lo salta e sembra addirittura poter vincere la tappa nonostante debba lavorare per Gaviria, ma Peter Sagan è inesorabile: lo slovacco si sblocca al Giro con uno sprint poderoso, nel quale tiene dietro Gaviria senza possibilità d’appello. Vittoria e maglia ciclamino a Sagan, che precede Gaviria e Cimolai: più staccato Oldani (Lotto-Soudal), che arriva davanti a Vermeersch e de Bondt, piani-B dell’Alpecin-Fenix: top-10 per Vendrame, Albanese, Viviani (9°) e Molano. Egan Bernal resta ovviamente in rosa con 14” su Evenepoel, che gli rosicchia un secondo: domani il giorno di riposo a Perugia, mercoledì si riparte con la strepitosa tappa sullo sterrato di Montalcino.
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