L’Italia esulta per i successi di Cornegliani (paraciclismo), Amodeo e Boggioni (nuoto), ma non solo: medaglie anche dal tiro a segno, dal tennistavolo e dalla scherma. Bebe Vio conquista il bronzo e le medaglie salgono a quota 46.

Fonte foto: Comitato Italiano Paralimpico

PARACICLISMO, ECCO DUE MEDAGLIE: CORNEGLIANI D’ORO, POI MAZZONE

La giornata da sogno dell’Italia era iniziata col paraciclismo e le gare a cronometro dell’handbike. Da qui è arrivato il primo strepitoso oro, firmato dal 55enne Fabrizio Cornegliani. Per lui il tempo di 34’50”, precedendo di 21″ il belga Hordies e di 1’17” il sudafricano Du Preez. Cornegliani, già argento a Tokyo, si laurea così campione paralimpico nella classe H1. Medaglia d’argento invece per il portabandiera Luca Mazzone che, nella categoria H2, conferma il metallo già vinto a Tokyo e precede di soli 46/100 il francese Jouanny col tempo di 25’18” e 83 centesimi: per lui un ritardo di 45″ dallo spagnolo Garrote Munoz. Dal ciclismo arriva poi un’altra medaglia, il bronzo di Martino Pini nella cronometro della classe H3: tempo di 46’13” per l’azzurro, preceduto dai francesi Bosredon (43’33”) e Quaile (45’33”) nei 28.3km del circuito disegnato intorno a Clichy-sous-bois.

AMODEO E BOGGIONI, I DUE ORI DEL NUOTO: SALGONO A 28 LE MEDAGLIE IN VASCA

28 medaglie sulle 46 complessive. Il nuoto si conferma il movimento trascinatore dell’Italia e non si ferma neppure nelle sue fasi conclusive. Arrivano infatti due ori e due bronzi. Vittoria strepitosa per Alberto Amodeo, che effettua una gara d’attacco nei 400sl S8 e resiste al rientro degli avversari nelle due vasche finali: 4.23.23 il suo tempo, che gli consente di precedere il fenomeno canadese Maxwell Reid (4.23.90) e il russo Nikolaev (4.24.00). Dopo questo successo arriva il bronzo di Xenia Francesca Palazzo nella medesima gara e classe al femminile: irraggiungibili Jessica Long (4.48.74) e la britannica Alice Tai (4.52.24) per l’azzurra, che chiude in 5.00.13. Strepitoso invece il successo di Monica Boggioni nei 50 rana, dominati dall’inizio alla fine con un ritmo insostenibile: la pavese realizza il record paralimpico in 53.25, cinque secondi sulla brasiliana Patricia Pereira e sulla spagnola Fernandez. Infine, il bronzo di Giulia Terzi: per lei è il secondo, sommato ai tre ori del compagno Stefano Raimondi.

SCHERMA IN CARROZZINA: BRONZO PER BEBE VIO, BETTI D’ARGENTO

Questa volta non è arrivato l’oro, conquistato sia a Rio che a Tokyo. Una semifinale controversa, contro una rivale che si sottraeva all’azione e poi colpiva esclusivamente di rimessa, ha costretto Bebe Vio Grandis (gareggia anche col cognome della madre, ndr) ad entrare nel tabellone dei ripescaggi. L’azzurra è così approdata alla finalina per il bronzo nel fioretto, cat. B, dominata contro la sudcoreana Eun Hye-cho col punteggio di 15-2: quinta medaglia paralimpica per Bebe, che aveva conquistato anche un argento e un bronzo a squadre. Quarto Lambertini nel fioretto cat. A, da dove arriva l’altra medaglia di giornata dalla scherma: argento per Matteo Betti che, nella sua quinta Paralimpiade, ha conquistato la sua prima medaglia nel fioretto. Imbattibile il cinese Gang Sun, che ha dominato col punteggio di 15-3.
TIRO A SEGNO E TENNISTAVOLO: ECCO DUE BRONZI
L’Italia ha poi festeggiato altre due medaglie, una dal tiro a segno con Davide Franceschetti: il bronzo nella pistola 50m col punteggio di 199.7, alle spalle del cinese Chao Yang (220.1) e dell’uzbeko Ibragimov (215.3). Stesso metallo per Federico Falco nella classe 1 del tennistavolo: l’azzurro, dopo aver rimontato dallo svantaggio di due set contro il cubano Yunier Fernandez, ha poi perso malamente nel quinto parziale. Per lui il bronzo, che in questa disciplina viene assegnato direttamente agli sconfitti delle semifinali. Quinto posto, invece, per la nazionale di sitting volley: vittoria per 3-0 nella finalina contro la Slovenia. Arrivano così undici medaglie totali per l’Italia, che sale a quota 46 quando mancano ancora quattro giorni: 13 medaglie d’oro, 10 d’argento e 23 di bronzo che valgono il settimo posto nel medagliere.
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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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