antinelliAlessandro Antinelli non è solamente il conduttore della “Domenica Sportiva” ed uno dei giornalisti più importanti e famosi in Italia ma è anche un grande appassionato di pallavolo. I tifosi delle squadre del campionato di Serie A1 e della Nazionale Italiana maschile si ricorderanno le sue telecronache che accompagnavano le imprese dei loro beniamini. Antinelli è stato la voce del popolo della pallavolo dal 2009 all’agosto 2015, prima di dedicarsi appunto alla conduzione della “Domenica Sportiva”.

Con il volley ha un rapporto speciale, come ci ha raccontato nel corso della nostra chiacchierata: “Della pallavolo amo tutto. Ho iniziato giocando indoor. Ho fatto 14 anni di campionati indoor e poi quando sono iniziati il lavoro in Rai è stato superiore ho continuato a giocare a beach volley indoor. Passione totale che ho avuto fino ad agosto, poi ho avuto un problema all’occhio che ancora adesso mi impedisce di fare attività fisica. Ho iniziato a giocare nel 1990 e fino ad ora non c’è stato un anno in cui non facessi attività, da giocatore indoor o da giocatore di beach volley. La pallavolo è stata tutta la mia vita fuori dal lavoro. Non la cambierei con niente, quegli anni sono stati i più belli della mia vita. Ricordo con piacere le squadre in cui ho giocato, le persone che ho conosciuto, l’ambiente sano e competitivo, positivo. Se mi guardo indietro ho solo ricordi positivi. Il beach volley è un’altra cosa perché è di un livello superiore perché si fa all’aria aperta, al mare. Quindi il divertimento aumenta ancora. E poi il beach volley è uno sport faticoso, uno dei più faticosi che esistono. Con tutti gli acciacchi di tanti anni di pallavolo indoor, nel beach volley ho imparato tante cose a 33-34 anni ed è stato bello anche quello. Essendo un altro sport, è stato piacevole tornare ad imparare. È stata ed è una bella cosa. Non potevo essere più fortunato. Ho giocato centrale, d’altra parte ho iniziato a giocare tardi, attorno ai 15 anni, e allora la mia altezza di 1,91m era discreta. Non molto per giocare al centro ma non eccellevo in niente: non ero un fenomeno in elevazione né tantomeno in potenza o in tecnica. Però sapevo fare tutto e questo mi rendeva utile alla causa con tutti gli allenatori che ho avuto. Il muro è sempre stato il mio fondamentale e lo è stato anche nel beach volley. Negli anni sono diventato piccolo. Chiudendo la mia carriera indoor ero diventato piccolo rispetto agli altri e questo fa capire com’è cambiata la pallavolo”.

Antinelli ha fatto le sue considerazioni sull’Italia di Blengini, già qualificata a Rio 2016. Una Nazionale costruita con grandi ambizioni e con l’obiettivo di conquistare una medaglia. Ci riusciranno gli Azzurri? Antinelli la pensa così: “Nelle ultime cinque Olimpiadi siamo arrivati sempre nelle prime quattro. Quindi vuol dire che per un verso o per l’altro arriviamo in fondo. È un torneo strano che cambia formula ogni anno ed è particolare. Forse è più facile per noi che non siamo più al top perché la presenza di tanti pretendenti alle medaglie è un vantaggio. Anche perché chi avrebbe detto che in coppa del mondo saremmo andati così bene da qualificarci? Al contrario, la Polonia sembrava destinata a sbancare ed invece è crollata nelle ultime due partite. Questo fa capire che c’è un equilibrio talmente grande a livello mondiale che anche gli azzurri possono giocare per la medaglia ed è uno scenario estremamente affascinante. È un torneo molto simile a Londra 2012, che abbiamo concluso sul podio. Se ora mi si chiedesse se l’Italia è da medaglia d’oro, risponderei di no, però può arrivare tra le prime quattro”.

Vista la sua esperienza nel beach volley, non poteva mancare il pensiero di Antinelli anche su questa disciplina olimpica sulla quale ci sono grandi aspettative. E il conduttore della “Domenica Sportiva” mostra un certo ottimismo: “Dal beach volley mi aspetto grandissime cose perché potrebbe essere l’anno dell’ingresso nelle prime quattro e quindi per giocarci le medaglie. Ed è quello che ci è mancato finora. Niccolai-Lupo sono una coppia che è andata bene già a Londra. Viene da un anno molto travagliato per i problemi fisici che hanno frenato tutti e due; hanno finito discretamente l’anno e se si mettono a posto fisicamente possono dire la loro. Attenzione a Carambula-Ranghieri: il primo è la nuova stella del beach volley mondiale, un ragazzo naturalizzato italiano, dal grande talento. Si possono portare solamente due coppie nel beach volley. Incrociando le dita, credo che una delle due dovremmo averla mentre si giocheranno l’altro posto i gemelli Ingrosso e Ranghieri-Carambula. Qualunque coppia vada potrà dire la sua. Nel momento in cui ne porti due così forti, perché hanno vinto contro tutti nell’ultimo anno, dimostrando di potersela giocare con qualsiasi avversario, fai paura perché nessuno vuole giocare contro l’Italia. Nel femminile vediamo perché Menegatti-Orsi sono una coppia interessante, giocano insieme da relativamente poco. Vediamo se nell’ultimo anno, alzando l’asticella, sono da medaglia anche loro. Secondo me nel maschile può essere l’anno buono”.

Capitolo Nazionale femminile: c’è una qualificazione da conquistare ed un pronostico che non pende dalla parte delle ragazze del CT Bonitta. Antinelli ammette le difficoltà della situazione ma non esclude le Azzurre dalla lotta per le medaglie: “C’è ancora la qualificazione ancora da ottenere ed è una situazione piuttosto complicata. La qualificazione sarà tosta ma anche in questo caso, se si riesce ad accedere alle fasi finali, bisogna sapere che si avrà a che fare con un torneo lungo come il mondiale. E nella rassegna iridata giocata in casa abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti. Vero è che alcune giocatrici di peso come Lo Bianco, Piccinini e Del Core iniziano a sentire l’età non più verde. Non toglierei la loro classe ma si sta lavorando per portare le altre su quel livello, anche se non è facilissimo e non è scontato. Stiamo parlando di tre monumenti. È una situazione più complicata per la pallavolo femminile però l’importante è qualificarsi. Poi, una volta entrata nella fase finale, la nazionale può giocarsela con tutti visto il livellamento nei primi posti, con una situazione molto simile al volley maschile”.

Infine un pensiero sull’avversario più temibile: il Brasile padrone di casa. Antinelli analizza i punti di forza dei verdeoro, desiderosi di prendersi la rivincita dopo le sconfitte a Pechino 2008, Londra 2012, nel Mondiale polacco e nelle ultime World League. Queste le considerazioni del giornalista: “C’è un fattore che si chiama Maracanaizinho, il palazzetto dello sport dove giocherà la nazionale di pallavolo. È un impianto che è agganciato al nuovo Maracanà ed è strutturato in modo particolare. La maggior parte delle operazioni e delle gare sarà in una zona più decentrata del parco olimpico mentre calcio e pallavolo saranno al Maracanà. Essere lì, al Maracanà, vorrà dire trovarsi in un ambiente un po’ particolare: non si è lontani da Copa Cabana, dove ci sarà il beach volley, ed il tifo sarà molto caldo. Non sarà facile per nessuno vincere con il Brasile anche perché il Maracanaizinho sarà un palazzetto da 20.000 posti e tanti brasiliani che fanno torcida si sentono. Anche questo fattore giocherà a vantaggio loro”.

Per leggere la prima parte dell’intervista clicca qui.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

    Potrebbero anche piacerti...

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Altro in:Interviste