Nel corso dell’ultima puntata di ”Minuti di Gloria”, la 25ma per la nostra trasmissione in onda ogni venerdì dalle 18 alle 19 su Radio Ticino Pavia (FM 91.8 e 100.5), abbiamo intervistato Davide Cassani, ex ciclista e commentatore tv che dal 2014 è commissario tecnico della nazionale di ciclismo: ecco le sue parole ai nostri microfoni!
DAVIDE CASSANI INTERVIENE AI MICROFONI DI ”MINUTI DI GLORIA”
Un uomo dalle mille risorse: possiamo riassumere così in breve la figura di Davide Cassani, ex ciclista ed ex commentatore Rai (ha seguito per anni il Giro d’Italia, affiancando Adriano De Zan, Auro Bulbarelli e Francesco Pancani) che è diventato commissario tecnico della Nazionale italiana nel 2014, e ha diretto Nibali e compagni nei vari impegni dell’Italia e alle Olimpiadi di Rio. Cassani, classe ’61 che si è tolto parecchie soddisfazioni nella sua carriera da ciclista, vincendo tre tappe al Giro d’Italia (una cronosquadre nel 1987, la Città di Castello-Prato nel 1991 e la Corvara in Badia-Lumezzane nel 1993) e due al Tour de France (due cronosquadre, nel 1991 e nel 1994), è ormai un’istituzione nel panorama ciclistico, e la maggior parte del pubblico italiano lo ricorda per le sue ricognizioni pre-tappa, nelle quali illustrava sapientemente il percorso del giorno dopo. Ora Davide ha intrapreso una nuova vita e una nuova carriera, quella da ct, ma si è ugualmente concesso ai nostri microfoni, commentando il Giro d’Italia che prenderà il via venerdì 5 maggio da Alghero e la tragica scomparsa di Michele Scarponi, che ha lasciato un vuoto nel mondo del ciclismo e non solo: ecco le sue parole ai microfoni di ”Minuti di Gloria”.
CORRIDORE E AMICO: DAVIDE CASSANI RICORDA MICHELE SCARPONI
Ciao Davide, partiamo chiedendoti un ricordo di Michele Scarponi, un grande campione che è scomparso tragicamente il 22 aprile scorso…
”Ci sono tanti ricordi, ma nel mio cuore tengo l’ultima chiacchierata con lui, avvenuta venerdì 21 durante l’ultima tappa del Tour of the Alps. Michele si era affiancato alla mia ammiraglia per chiedermi quanti anni doveva correre ancora, come faceva lui, per ridere e scherzare, ma non troppo: gli ho detto ”guarda, sono stato l’altro giorno a vedere il percorso dei Mondiali 2018, quelli di Innsbruck, e ho bisogno di un corridore come te: devi correre almeno altri due anni e dopo decidi”. Il giorno dopo, il sabato, sappiamo tutti quello che è successo…”.
Ieri in corsa. Si affianca a me. Michele sorride, come sempre. Contento per la vittoria. parla del Giro. Ed ora son qui a piangerlo. Dio mio
— Davide Cassani (@davidecassani) April 22, 2017
Tra l’altro, a Innsbruck, Michele Scarponi aveva vinto la prima tappa del Tour of the Alps, e sarebbe stato capitano dell’Astana al Giro…
”Esatto, quella tappa partiva esattamente dove partirà il Mondiale 2018 e terminava a Innsbruck dove finiranno i Mondiali: anche per questo motivo, dopo quella chiacchierata e quanto è accaduto a Michele, mi sono sentito in dovere di lasciare una maglia azzurra a Scarponi, perchè se la meritava per tutto quello che ha fatto”.
Con la scomparsa di Michele Scarponi, che ciclista perdiamo? Qual era la sua caratteristica principale?
”Perdiamo, come ho detto prima, un capitano. Un ragazzo che ha vinto un Giro d’Italia, che ha fatto vincere corse importanti ai compagni di squadra (fondamentale il suo apporto nella rimonta di Nibali nel Giro 2016, ndr), un corridore che era determinante in corsa e fuori corsa. Teneva su il morale, sdrammatizzava, dava il buon esempio, era professionale in corsa e giocoso appena finiva la tappa: Michele era un esempio per tutti quanti, e perdiamo uno degli elementi più belli, importanti e significativi del gruppo”.
I FAVORITI, GLI OUTSIDER E GLI ITALIANI: IL GIRO D’ITALIA VISTO DA DAVIDE CASSANI
Venerdì scatterà il Giro d’Italia, e allora ti chiediamo: da ct della nazionale ed ex corridore, quale tappa avresti voluto correre?
”Beh sai, a cronometro ero fermo, pativo le grandi salite e in volata non ne avevo un’idea, quindi una delle poche tappe in cui avrei potuto far bene è quella di Bagno di Romagna: una tappa abbastanza impegnativa, non impossibile, nella quale potrebbe andar via la fuga da lontano e avrei potuto giocarmi le mie carte. Anche se la tappa di Bagno di Romagna è difficile da interpretare e potrebbe essere una di quelle frazioni-trabocchetto, è difficile da interpretare e qualche big potrebbe inventarsi qualcosa”.
Restando al Giro d’Italia, tutti si aspettano il duello tra Nairo Quintana e Vincenzo Nibali per la vittoria finale, ma quali potrebbero essere gli outsider? Magari quel Kruijswijk che dovrà riscattare la delusione dell’anno scorso?
”Sono tanti i corridori che potranno lottare per un posto sul podio: hai citato Quintana e Nibali, che sono i due uomini di riferimento, ma è altrettanto forte un corridore come Thibaut Pinot, che è già salito sul podio al Tour de France e al Tour of the Alps è andato fortissimo. Il francese è migliorato molto anche a cronometro, ma non escluderei neppure i due corridori del Team Sky, Mikel Landa e Geraint Thomas, che puntano alla classifica in modo talmente significativo da spingere la squadra a lasciare a casa nientemeno che Elia Viviani. E poi ci sono i tre olandesi: Mollema che è in crescita, Kruijswijk che l’anno scorso ha perso cadendo nella discesa dell’Agnello e Tom Dumoulin, un corridore che l’anno scorso è andato forte per 10 giorni, e nel 2017 vuole andar forte per tre settimane. Ma non escluderei neppure van Garderen e Rohan Dennis: insomma, sono almeno 10 i corridori che possono puntare al podio. Assisteremo a un grande Giro”.
Nibali a parte, da quale atleta italiano ti aspetti grandi cose, in questo Giro d’Italia?
”Per quanto riguarda la classifica, mi aspetto un grande miglioramento da parte di Davide Formolo: ha vinto una tappa due anni fa, è andato forte sia al Tour of the Alps che alla Liegi-Bastogne-Liegi, va bene in salita, e potrebbe cercare anche lui di piazzarsi nei primi 10. Questo sarebbe già un grande risultato”.
Tra i giovani c’è anche Mareczko, che si sta mettendo in mostra negli ultimi mesi: come vedi il suo esordio al Giro d’Italia? Il ragazzo tra l’altro ha corso in provincia di Pavia, quindi vederlo alla corsa rosa rappresenta un motivo d’orgoglio per noi…
”Sarà una bella prova per Kuba, perchè è giovane, è passato professionista da poco tempo e l’anno scorso è arrivato terzo al campionato mondiale Under-23: è un corridore che deve crescere, deve migliorare in salita e perfezionarsi. Ha un notevole spunto veloce, e quindi tra qualche anno sarà sicuramente tra i velocisti più forti al mondo: spero che dia qualche segnale già quest’anno, se dovesse fare qualche piazzamento sarebbe già un ottimo risultato per lui. Giovedì ha vinto una tappa al Tour de Bretagne, e ha dimostrato di stare già bene, però al Giro d’Italia ci sono velocisti come Greipel, Gaviria, Ewan, Modolo e Nizzolo, quindi sarà un bel test per Mareczko”.
Allargando il quadro a livello internazionale: negli ultimi anni si è parlato parecchio del doping tecnologico nel ciclismo, le cosiddette biciclette col motorino. Qual è il tuo pensiero su questo aspetto controverso?
”Ormai ci sono controlli talmente sofisticati da rendere impossibile l’utilizzo di qualsiasi marchingegno bandito. Da questo punto di vista sono molto tranquillo”.
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