Biathlon, Mondiali Anterselva 2020. Intervista a Dominik Windisch, a poche ore dall’inizio dei Campionati del mondo di biathlon. Il Mondiale in casa, le difficoltà in stagione, la forma ritrovata e gli obiettivi per la rassegna iridata.

Dominik Windisch festeggia la medaglia d’oro conquistata nella mass start dei Mondiali di Östersund 2019 (fonte: pagina Facebook ufficiale di Dominik Wndisch)

Biathlon, Mondiali Anterselva 2020: le parole di Dominik Windisch, stella della Nazionale italiana

I Campionati del mondo di biathlon Anterselva 2020 sono alle porte.

La Nazionale italiana debutterà domani, nella gara di staffetta mista (ore 14:45).

A poche ore dall’inizio dell’evento iridato, abbiamo chiesto a Dominik Windisch, medaglia d’oro nella partenza in linea, quali fossero le sue emozioni alla vigilia della rassegna mondiale “in casa”, quale il suo stato di forma e i suoi obiettivi per Anterselva 2020.

Intervista a Dominik Windisch: la stagione e i Mondiali di Anterselva

Buongiorno Dominik. Non so se ricordi: l’ultima volta che ci siamo visti eravamo allo stadio di Anterselva, l’anno scorso, per la tappa di Coppa del Mondo. Sala stampa, qualche minuto all’inizio della conferenza stampa di presentazione della tappa, tu ti avvicini a me e Luca Lovelli, il direttore, ci salutiamo, ti siedi con noi a chiacchierare e ti chiediamo come stai, tu ci rispondi che sì, sei molto emozionato per la tappa di casa, contento e felice, ma anche abbastanza stressato, perché, e cito, “a casa si parla troppo di biathlon”… Ecco, com’è andata questa vigilia?

«Eh, sì… [ride, ndr.] Io cerco sempre la tranquillità, soprattutto quando sono a casa, vorrei staccare dal biathlon. Però, ovviamente, genitori e famiglia, orgogliosi, contenti, “tutto bello”… Però, alla fine, dopo le analytics degli allenatori si torna a casa e sento le analytics dei genitori. [ride, ndr.] Alla fine, li capisco, per loro è una cosa bella, però devo cercare la calma, mi piace stare in albergo, avere la mia routine, come in Coppa del Mondo». 

O come alle Olimpiadi di Sochi 2014: mi raccontasti che finisti tutte e dieci le stagioni di “Friends”

«Sì, infatti…». [ride, ndr.]

Ed ora i Mondiali. In Italia. Ad Anterselva, letteralmente dove sei cresciuto, cosa provi?

«Per me è davvero qualcosa di speciale. Io sono proprio di qui, della Valle, per me è veramente “essere a casa”. È bello. E capita una sola volta nella carriera di avere i Mondiali in casa. Cerco, però, di stare tranquillo e lavorare. E poi, quando arriva il momento, negli ultimi giri, cerco di prendere tutta l’energia del pubblico, dei tifosi, cerco di lasciarmi andare e di gasarmi. Ma quando c’è da lavorare cerco di essere più focalizzato su me stesso…».

A tal proposito, com’è andata la preparazione all’evento? Hai iniziato molto bene la stagione, poi hai avuto qualche problema fisico, soprattutto dopo la caduta nella staffetta di Oberhof: sei tornato in condizione?

«Sì, sto bene. Sono guarito dai dolori alle costole che ho avuto a gennaio: adesso è tutto a posto e sono pronto. Purtroppo, ho sofferto un po’ dopo quella caduta. Soprattutto al tiro, quando mi mettevo a terra, avevo male, quindi non riuscivo mai a essere rilassato e a posto. Ciò influisce molto, perdi un po’ di tranquillità, che fa tantissimo nel tiro. Adesso sono contento: sono guarito, non ho dolore, posso lavorare bene, non ci sono scuse, [ride, ndr.] poi vedremo come andrà».

Sei soddisfatto della tua stagione? Che voto ti daresti?

«Sono molto contento e molto soddisfatto, c’erano tante aspettative, ma sono rimasto tranquillo, ho lavorato sereno e, secondo me, sono anche un po’ migliorato al tiro. Anche se il risultato non è ancora quello che vorrei. Però, in generale, se guardo all’intera stagione, ho fatto meno serie con molti errori, ad esempio con tre o quattro errori: non è mai successo e sono molto contento. Mi è mancata ancora un po’ la perfezione, una gara da “zero”, però sono convinto che, con il tempo, arriveranno. Bisogna fare un passo alla volta. Ad ogni modo, la forma fisica, da inizio anno, è stata buona, sempre in crescita. E anche al tiro, a parte quando ho avuto quei problemi di salute, è andata bene. Quindi, in totale, mi darei un otto. Perché per il dieci… Dovresti vincere la Coppa del Mondo… [ride, ndr.] Ma la stagione è stata buona!»

E che voto daresti alla squadra? 

«Otto, anche alla squadra. Dorothea: ottima. Come sempre, fa un gran lavoro… Lisa ha avuto un periodo difficile, ma siamo tutti persone, non siamo macchine, è normale ci siano periodi buoni e periodi meno buoni».

In conclusione, qual’è il tuo obiettivo per questi Mondiali? 

«I risultati non puoi programmarli: dipendono anche da cosa fanno gli altri, e non solo da me. Oltre che da tanti altri fattori: gli sci, il tempo, la condizione… Quindi faccio quello che posso fare: concentrarmi sul mio lavoro, e poi si vedrà. So che suona noioso, però, l’obiettivo è lavorare bene, sparare pulito e andare a tutta!».

Dominik Windisch festeggia la medaglie d’oro all’arrivo nella mass start dei Mondiali di Östersund 2019 (fonte: profilo Twitter ufficiale CONI)

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Niki Figus
Giornalista pubblicista. Naufrago del mare che sta tra il dire e il fare. Un libro, punk-rock, wrestling, carta e penna.

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