Una vita dedicata al karate, un palmarès ricco di medaglie e, soprattutto, di ori. Nel 2021 arriva la coronazione di un sogno, vincere una medaglia olimpica dopo che il karate è stato finalmente ammesso alla competizione. Proprio qui Luigi Busà, atleta appartenente all’Arma dei Carabinieri, realizza il suo desiderio e va a conquistare direttamente un oro dopo aver sconfitto in finale lo storico avversario Rafael Aghayev a Tokyo 2020. Ecco le sue parole ai microfoni di Azzurri di Gloria.

Fonte: pagina Facebook ufficiale dell’atleta

Come ti senti in questo periodo? Come sta andando la preparazione per i prossimi eventi?

In questo periodo mi sento molto bene. Sono molto impegnato, sto facendo molti eventi e interventi in televisione, sono felice di portare buona visibilità al mio sport. Inoltre, sto occupando molto del mio tempo per allenarmi e conquistare titoli nelle prossime gare.

Come riassumeresti questo 2022?

Se il 2021 è stato l’anno magico, questo 2022 è l’anno della consapevolezza. Ora che è passato del tempo mi accorgo sempre di più di cosa ho fatto e di cosa sono pronto a fare. Il 2021 stato l’anno delle Olimpiadi di Tokyo 2020, dove ho fatto belle cose per migliorare il karate e ho avuto un buon riscontro anche a livello sociale. Eventi di immagine, ospite alle prime di cinema, cose che non ho mai fatto e che è bello fare, sempre con l’obiettivo principale ovviamente, ovvero quello di allenarmi e vincere.

Non possiamo non chiederti della tua esperienza a Tokyo 2020, com’è andata?

Tokyo 2020 è stata un’esperienza magica e fantastica, ci sono state le limitazioni per il Covid-19, che non hanno permesso il contatto con gli altri atleti, ma tutto sommato l’esperienza olimpica ha dato i suoi frutti. Un accavallarsi di emozioni che sono culminate con il mio sogno, quello di vincere l’oro olimpico, un’esperienza che ancora oggi, dopo un anno e mezzo, si fa sentire.

Nel tuo palmarès mancava proprio una medaglia olimpica, ti saresti aspettato un oro alla tua prima Olimpiade?

Ogni gara la preparo per vincere, che sia il trofeo amichevole o l’Olimpiade, quindi avevo una buona preparazione. Sapevo chi erano gli avversari e i favoriti, oltre a me e Aghayev, con gli outsider molto forti come l’egiziano e il giapponese, che sicuramente meritavano una medaglia. Sapevo qual era la difficoltà della gara e mi sono preparato al meglio per affrontarla.

Per l’ennesima volta una finale di karate porta le firme di Busà e Agayev, cosa vi siete detti dopo la finale a Tokyo? Sapremo un giorno chi è davvero il più forte fra i due?

La finale che si aspettavano tutti. Io la sognavo proprio contro di lui, perché tuttora siamo i più forti della categoria e ci siamo scontrati ormai tantissime volte. Dopo la gara non ci siamo detti nulla perché da parte mia c’era la felicità della vittoria, mentre dalla sua la delusione per non essere riuscito a vincere il titolo olimpico. Non ci sono ragionamenti da fare su chi sia il più forte, ognuno ha il suo stile e l’unica cosa che conta è il fatto che entrambi abbiamo segnato un’era per il karate.

Parliamo delle prossime Olimpiadi di Parigi 2024, dove è stato deciso di lasciare fuori il karate per dare spazio ai cosiddetti “urban sport” come la breakdance. Cosa ne pensi di questa decisione? Ritieni che sia una scelta sbagliata sotto certi aspetti?

Questa scelta mi fa soffrire tanto perché mi sento molto bene e avrei voluto davvero riprovare a vincere un oro olimpico, meglio che non ci penso. Credo sia una scelta sbagliata, il karate è uno sport praticato in 122 nazioni, ed è tuttora uno degli sport più praticati al mondo. Come al solito non siamo noi a decidere e si guarda più la fama di uno sport rispetto alla sua storia, la politica a volte è capace di rovinare cose belle come lo sport, ma dobbiamo accettarlo.

Hai fiducia sul fatto che il karate possa tornare alle Olimpiadi di Los Angeles 2028?

Sono ottimista e ho fiducia. Voglio che tutti i karateka, soprattutto i più piccoli, possano sognare, come ho fatto io, un futuro alle Olimpiadi. Dobbiamo solo incrociare le dita e lavorare, so che la World Karate Federation (WKF) sta lavorando per farci tornare nel programma olimpico,  una gioia per tutti che tornerebbe a farci sognare, sarebbe una grande cosa.

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