Ad una settimana dal termine dei Mondiali di Snowboard di Bakuriani, abbiamo intervistato Omar Visintin, campione dello snowboard cross e fresco vincitore in terra georgiana del bronzo iridato. Per lui in bacheca anche un argento e un bronzo olimpici a Pechino 2022.

A distanza di una settimana dal bronzo iridato di Bakuriani come ti senti?

Mi sento molto bene, d’altronde, come non potrebbe essere così dopo una medaglia mondiale. Mi sono tolto un peso, mi sento tranquillo, è una medaglia che mi mancava nella collezione. Ora mi sento, da una parte, tranquillo, dall’altra sono carico per i prossimi impegni.

Qual è il tuo prossimo obiettivo sportivo?

Premetto che l’obiettivo primario per questa stagione erano i Mondiali di Bakuriani. Ora che sono terminati si pensa alla Coppa del Mondo di snowboard cross, anche se sarà opportuno pensare gara dopo gara, senza affollare la mente con troppi pensieri.

Quanto è importante il supporto del tuo gruppo sportivo?

Senza l’Esercito io non sarei qui a fare l’atleta poiché ogni Gruppo Sportivo ci dà la grande opportunità di concentrarci a tempo pieno solo ed esclusivamente sulla nostra dimensione di atleti. Poi è importante anche il supporto diretto che ci viene fornito tra skimen, tecnici e fisioterapisti.

Come è nata la passione per lo snowboard?

E’ nata molto presto, ho iniziato a sei, sette anni poiché prima sciavo poi una volta ho visto uno snowboarder sulla tavola e ho visto che mi piaceva. Naturalmente ho avuto la fortuna che i miei genitori mi hanno permesso di fare questo sport.

In cosa sono simili le due medaglie olimpiche di Pechino 2022 e in che cosa sono molto diverse?

Sono simili, innanzitutto, perché si tratta di medaglie di caratura olimpica e già questo basterebbe come principale caratteristica di comunanza tra le due. La diversità, invece, al di là del metallo differente, sta nell’averne conquistata una da solo, che quindi è tutta mia, da una che è di squadra e che ha richiesto un particolare e diverso allenamento per conquistarla.

Omar Visintin con la medaglia di bronzo conquistata nello snowboard cross di Bakuriani 2023 (foto: profilo Facebook ufficiale Omar Visintin)

Come vedi il mondo dello snowboard italiano a livello giovanile?

Rispetto al movimento giovanile sono un po’ fuori poiché gareggiando mi concentro principalmente a tutto tondo sulla mia carriera. Comunque devo dire che il movimento c’è, ed è in costante crescita. Ovviamente per continuare a crescere in termini di adesione a questo sport molto dipende dai risultati che conquistiamo noi atleti della nazionale. Più ci sono i risultati, più i media parlano di noi e più giovani sono attratti dallo snowboard.

Dopo l’infortunio del dicembre 2021 in Coppa del Mondo a Montafon cosa hai pensato?

Subito non ho pensato a niente poiché sono andato direttamente KO. Mi sono poi svegliato all’ospedale con il braccio ingessato, ma quando il medico mi ha detto che sarei riuscito a gareggiare per le Olimpiadi di Pechino allora sono tornato tranquillo. Ovviamente c’era un po’ di dispiacere per le gare di quei mesi prima di Pechino che non avrei potuto fare, ma ero contento comunque di potermi rimettere in forma per le Olimpiadi. Si è trattato di un riorientamento degli obiettivi.

Che cosa ti piace di più dello sport che pratichi?

La cosa più bella è che lo snowboard ha tante fasi diverse, che non è mai noioso. Poi a me personalmente piace prendere la tavola, anche fuori dal periodo di gare, per andare sulla neve fresca e divertirmi. A mio parere, poi, questo sport è più vario, più completo di altri, al punto da avere molta variabilità negli allenamenti, anche in estate. In sintesi, mi permette di fare altri sport che poi posso introdurre nella preparazione delle gare.

Quali ricordi hai delle tue precedenti esperienze olimpiche a Sochi 2014 e a Pyeongchang 2018?

Entrambe erano Olimpiadi in cui partivo nella rosa dei favoriti ma poi non sono andate come auspicato. Nonostante questo io ci ho creduto sempre, fino in fondo, ho tenuto duro convinto che il mio momento di gloria sarebbe prima o poi arrivato.

Qual è la tua vittoria più bella e quale la tua peggior sconfitta nello snowboard?

Ovviamente, la più bella è stata la gara olimpica individuale dello scorso anno. Lì ho conquistato, finalmente, la medaglia che cercavo da anni. Pe quanto riguarda la più brutta, in realtà, non ho in mente una prestazione n particolare. Anche perché io sono una persona positiva, che cerca sempre di prendere il meglio anche dalle sconfitte. Di sicuro mi rammarico quando faccio un errore di linea o tecnico-tattico. Si tratta però di errori che dipendono da me e per questo cerco da essi di imparare per non ripeterli più in gara.

 

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