Veronica Inglese

Veronica Inglese di corsa verso Rio 2016 (foto: profilo Facebook dell’atleta)

I Giochi Olimpici di Rio 2016 sono sempre più vicini e noi di Azzurri di Gloria stiamo intervistando gli atleti azzurri che ci rappresenteranno dal prossimo 5 agosto. Questa volta ai nostri microfoni è intervenuta Veronica Inglese, atleta barlettana fresca di argento agli Europei di Amsterdam nella mezza maratona.

Il secondo posto di Amsterdam è stato un risultato inaspettato o sapevi che sarebbe arrivata una medaglia?

“Sono arrivata agli Europei preparata e sapendo di essere in forma. Dopo il sesto posto sui 10000 con il record personale su questa distanza, la domenica sono andata in gara consapevole di poter prendere una medaglia. Una gara che ho affrontato ed ecco la medaglia!”

Hai dedicato questo risultato a qualcuno in particolare?

“Si, l’ho dedicata a mio nonno nonché mio primo tifoso. Se mi avesse potuto vedere, sarebbe stato fiero di me. Il suo sogno era vedermi vincere una medaglia importante e prendere parte alle Olimpiadi.”

Quanto di buono fatto in questi Europei sarà replicabile ai Giochi nelle due gare a cui sei iscritta (5000m e 10000m)?

“Per le Olimpiadi, in realtà, ho optato sui 10000m perché è la gara in cui sono più competitiva mentre nei 5000m non lo sono e per questo preferisco non correrli. Spero di poter fare meglio a Rio rispetto a quanto fatto ad Amsterdam. Sicuramente le due gare degli Europei mi sono servite molto, tutta esperienza che vorrei sfruttare ai Giochi.”

Cosa significherà per te competere a Rio in un’Olimpiade?

“Significa vivere il sogno di ogni atleta e fare una grande esperienza. Tra quattro anni, invece, diventeranno un obiettivo vero e proprio.”

Per ottenere questi risultati è stato importante lavorare sodo ma c’è un qualcosa che durante le gare ti spinge a dare il meglio di te? Magari anche il fatto di essere nata nella città di Mennea…

“Non c’entra Mennea, io do sempre il massimo nelle gare perché lo devo a me stessa e a tutti i sacrifici che faccio. Lo devo a me così come alla mia famiglia, al mio gruppo sportivo, alla maglia della nazionale che vesto, alla mia città Barletta che rappresento e a tutti coloro che hanno creduto in me. La combinazione di questi elementi mi fa dare il 100% in gara.”

Spostiamoci un po’ sul personale. Come ti darai la carica prima delle gare e chi sarà lì con te a sostenerti?

“La carica me la darà il solo fatto di essere ad un’Olimpiade ed entrare nello stadio che sarà pieno di gente. Piuttosto, mi servirebbe qualcosa che mi possa far restare calma! Comunque con me ci sarà tutta la nazionale, siamo un bel gruppo e ci sosteniamo tutti a vicenda.”

Ora ho una curiosità. Come hai iniziato a “correre” e cosa ti ha dato il la?

“Mio padre è stato un forte atleta da giovane essendo stato anche lui campione italiano nella corsa su strada e da piccola vedevo le sue coppe mentre ascoltavo i suoi racconti, in questo modo mi sono appassionata. Tuttavia, lui non voleva condizionarmi e voleva che la decisione partessi da me. Infatti ho fatto altri sport prima, poi ai campionati studenteschi ho fatto la mia prima gara dove non andai molto bene. Mi infastidiva arrivare dietro e perciò iniziai ad andare al campo di Barletta ad allenarmi: è stato così che ho iniziato.”

In altre interviste hai sostenuto che “da grande” vorresti provare la maratona. Quante possibilità ci sono che questo accada entro Tokyo 2020?

“Non “da grande” ma dall’anno prossimo! La maratona sarà l’obiettivo di Tokyo 2020!”

Tra le speranze azzurre dell’atletica a Rio ci sarebbe dovuto essere anche Gianmarco Tamberi che purtroppo si è infortunato proprio pochi giorni fa. Hai un pensiero per lui?

“Certo! Gimbo ci ha fatto sognare e ci ha fatto vedere come si può fare atletica divertendosi e andando forte contemporaneamente. Ora, invece, ci farà vedere come ci si rialza dopo una grande caduta.”

Siamo alla conclusione. Hai già fatto la valigia per Rio? Sei pronta?

“In realtà faccio ancora fatica a realizzare che andrò a Rio ma lo sto metabolizzando giorno dopo giorno. Ho appena iniziato le quattro setttimane di preparazione che saranno fondamentali. Piano piano arriverò a dire che sarò pronta però la valigia non l’ho ancora preparato, la farò una settimana prima. Non vedo l’ora!”

Sebastiano Lavecchia
Classe 1997. Studio "Comunicazione, innovazione e multimedialità" presso l'Università di Pavia. Scrivo articoli sportivi dal 2013 e sono un grande appassionato di sport, in particolare di basket.

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