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LA SCENA EMISFERICA (2009), DI R. GIACCONI E D. ZOICO

Per il terzo appuntamento con #FuoriCinema, ho pensato di riportarvi “in sala”, in Namibia. La scena emisferica (2009) è un cortometraggio low-budget italiano documentaristico, realizzato da Riccardo Giacconi e Daniele Zoico. Un film amatoriale dalle immagini solenni e ieratiche di una terra incontaminata, dimenticata, la Namibia, patria dell’atleta Frank Fredericks, detto “Frankie”.

Alternando immagini di repertorio ad inquadrature mosse, sporche, e campi lunghi, si compone la tela di questo dipinto grezzo, incorniciato da un sospirato voice-over  e dalla sofferente frustrazione di un turista che ritorna, ancora ed ancora, in quella terra lontana, affascinato, senza riuscire però a carpirne l’essenza; una distanza che si fa tanto più ampia quanto più fisicamente ci si avvicina alla meta: una distanza della mente, di uno spirito che non appartiene al luogo che cerca disperatamente di comprendere. Il film – in cui sono le immagini, più delle parole, a parlare – rappresenta la metafora della, seppur encomiabile, carriera atletica del velocista namibiano Frank Fredericks, che, nonostante lo “sfiorò” più volte, non riuscì mai a vincere un oro ai Giochi olimpici.

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“I paesaggi si richiudono implacabilmente addosso a me, abbuffando il mio campo visivo di splendidi orizzonti desertici.”

MA CHI È FRANK FREDERICKS?

Nato a Windhoek (capitale della Namibia) nel 1967, Frank Fredericks è ad oggi l’unico atleta namibiano ad aver vinto una medaglia olimpica, nonché uno dei velocisti più celebri degli ultimi decenni; il quarto atleta della Storia ad aver corso per più volte (ben 27) i 100 metri piani, preceduto da Ato Boldon (28 volte), Maurice Greene (53) ed Asafa Powell (84). La sua storia atletica inizia nel 1987, quando Fredericks ottiene una borsa di studio alla Brigham Young University, negli Stati Uniti. L’atleta inizia le competizioni internazionali nel 1991, non appena la Namibia si rende indipendente dal Sudafrica. Vince la medaglia olimpica a Barcellona nel 1992, conquistando l’argento sia nei 100 metri che nei 200 metri piani. L’anno successivo, nel 1993, ai Mondiali di Stoccarda, Fredericks diventa il primo campione del Mondo proveniente dalla Namibia, vincendo la gara dei 200 metri piani.

Molteplici successi coronano la sua carriera sportiva, fino ai Giochi olimpici di Atlanta, nel 1996, ove Fredericks, fra i favoriti al “titolo”, si classifica, di nuovo, in seconda posizione: nei 100 metri viene battuto da Donovan Bailey, e nei 200 metri da Michael Johnson.

Come la La scena emisferica  racconta, Frank Fredericks, considerato uno degli atleti più importanti della fine del XX Secolo, si ritira nel 2004 senza aver mai vinto un oro alle tanto agognate Olimpiadi, ma non è per questo immeritevole di aver scritto una pagina nella Storia dello Sport.

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