Gli Europei di calcio femminile 2017 resteranno nella storia: per la prima volta, dopo 22 anni, la Germania non ha conquistato il titolo continentale. Sul tetto d’Europa si sono sedute le olandesi padrone di casa, capaci di imporsi, nella finale contro la Danimarca, per 4 reti a 2. La cavalcata delle ragazze Oranje è stata inarrestabile, concedendo poco o nulla alle avversarie. Discorso diverso per le Azzurre, subito eliminate dal torneo. Le italiane dovranno aprire un nuovo ciclo immediatamente: lo faranno con Milena Bertolini in panchina, ma senza capitan Gabbiadini in campo
Alla fine è arrivata l’eliminazione. Del Gruppo B sono passate in due: Germania e Svezia, rispettivamente, campionesse e vicecampionesse olimpiche. Tutto normale si potrebbe dire, le due squadre, troppo superiori a Russia e Italia, hanno lasciato alle concorrenti solamente le briciole. In realtà, l’analisi del breve europeo delle ragazze azzurre non è riassumibile in così poche righe e, inoltre, non ha nemmeno conosciuto un cammino così lineare.
Il passo falso inaspettato: la sconfitta con la Russia
L’avventura della Nazionale di calcio femminile all’Europeo organizzato nei Paesi Bassi è iniziata come peggio non si poteva. La sconfitta subita contro la Russia era l’unico risultato che proprio non si voleva portare a casa.
Eppure è successo. Dopo un primo tempo letteralmente regalato le Azzurre, sotto di due reti, sono rientrate in campo con un piglio diverso. Si può dire, infatti, che il loro europeo sia iniziato con 45 minuti di ritardo. La seconda frazione di gioco, però, non è stata sufficiente alle ragazze guidate da Antonio Cabrini, che hanno trovato la rete della speranza solamente all’87° minuto grazie alla punta della Fiorentina, Ilaria Mauro. Sfortunate le Azzurre, che hanno sbattuto contro la traversa, dopo essersela vista con Shcherbak, portiere russa che, in più di un’occasione, ha negato il gol alle italiane.
La sconfitta con la Russia ha segnato, fin dal primo tempo della partita d’esordio, le sorti della Nazionale italiana agli Europei di calcio femminile: la partita successiva, a quel punto, era già diventata decisiva. E il dentro o fuori vedeva opposta, come avversaria, la Germania campione d’Europa e olimpica in carica.
Azzurre subito fuori: la Germania non si ferma, ma non sembra invincibile
Se si guardano i dati, tra Italia e Germania pare esserci un abisso incolmabile. Non si tratta del classico Davide contro Golia, si tratta dello scontro tra due realtà completamente diverse. La prima che snobba il calcio femminile, al punto da relegarlo al ruolo di sport dilettantistico, non seguito dal pubblico e non sponsorizzato a dovere. Dall’altra, un mondo che pone la sua Nazionale su un piano che, verrebbe da dire, è secondo solo alla prima squadra maschile e, forse, all’Under 21, ma che sicuramente ha il suo, grande, seguito. E infatti, rispetto alla partita contro la Russia giocata a Rotterdam, dove gli spettatori furono appena 669, a Tilburg i tedeschi hanno riempito quasi tre quarti di stadio da soli.
La partita, che sulla carta sembrava dover mettere in scena la più classica delle side impari, si è dimostrata invece aperta ed equilibrata. Le Azzurre si sono battute ad armi pari con le tedesche per gran parte della partita. Inutile nascondere che, in alcuni frangenti, gli attacchi della Germania hanno messo più di qualche brivido alla retroguardia azzurra ma, alla fine, sono state le stesse ragazze di Cabrini a fare paura alle avversarie. Dopo il gol fortunato di Henning, che ha approfittato di una papera di Giuliani, le Azzurre si sono riportate in parità alla mezzora del primo tempo ancora con Ilaria Mauro.
Il successivo quarto d’ora della prima frazione di gioco e la ripresa hanno visto due squadre affrontarsi a viso aperto.
Questo fino al 65° minuto, quando la Germania ha trovato il gol del definitivo 1-2 con Peter su calcio di rigore. Pochi istanti e Bartoli si è fatta espellere, annullando di fatto ogni speranza per le Azzurre.
La sconfitta con la Germania ha sancito la definitiva eliminazione dell’Italia, addirittura con una giornata d’anticipo. Le ragazze italiane non sono state capaci di racimolare nemmeno un punto in due partite, ma il secondo incontro ha sottolineato un aspetto che, visto il primo tempo con la Russia, pareva impossibile poter anche solo immaginare: la Nazionale azzurra è stata capace di mettere in difficoltà la Germania. Un preludio di quello che sarebbe accaduto pochi giorni dopo a Doetinchem.
Uscite a testa alta: le ragazze della Nazionale italiana battono la Svezia
Che la partita con la Russia abbia rappresentato un rimpianto enorme, lo si poteva capire guardando il volto di Antonio Cabrini. L’ex giocatore della Juventus, infatti, al termine del match passeggiava nei pressi della zona mista, visibilmente deluso e conscio di aver buttato via un’occasione d’oro: essere primi nel girone, dato il contemporaneo pareggio di Germania e Svezia.
La partita con la Svezia ha dimostrato quello che si era capito già nella sfida con la Germania e cioè che le Azzurre avrebbero avuto tutte le carte in regola per giocarsela con chiunque. Il 3-2 rifilato alle vicecampionesse olimpiche, infatti, non è stato casuale. La Nazionale italiana ha gestito bene la partita, andando in difficoltà solamente su alcuni attacchi lungo le fasce. Dire che l’Italia non abbia rischiato contro le scandinave sarebbe falso, ma le ragazze in maglia azzurra hanno dimostrato tutto il loro valore. Subito in vantaggio grazie a Sabatino, l’Italia è stata immediatamente raggiunta a causa dell’ennesimo errore del proprio campionato d’Europa: Federica Di Criscio, superata dall’avversaria, ha regalato un rigore alla svedesi, stendendo Blackstenius in area. La rete è stata messa a segno da Schelin, che ha superato Giuliani dagli undici metri.
L’Italia, tornata in vantaggio ancora con Sabatino, è stata nuovamente raggiunta dalle avversarie. Il gol del definitivo 3-2 è arrivo a pochi minuti dal termine della partita, grazie a Girelli che ha regalato l’unico sorriso della competizione alla Nazionale italiana.
Europei di calcio femminile: tra rimpianti, errori e…fiducia
Il giudizio sull’europeo della nazionale di calcio femminile, potrà sembrare strano, non è totalmente negativo. Almeno non quanto il risultato finale potrebbe fare pensare. Al di là del primo tempo letteralmente buttato contro la Russia, l’Italia non ha giocato male. La sfortuna ci ha messo del suo, è vero, ma quello che più di tutto ha condizionato il cammino europeo sono stati gli errori individuali che, di volta in volta, sono stati commessi dalle ragazze azzurre. Oltre alla papera di Giuliani nel match contro le tedesche, non vanno dimenticati i rigori concessi proprio contro le tedesche e nella partita con la Svezia: regali che in competizioni come questa si pagano a caro prezzo.
Torna quindi a galla il problema sollevato a più riprese nel corso degli anni: in Italia è necessario organizzare un campionato che sia all’altezza di quelli europei. Si tratta della condizione necessaria affinché le calciatrici azzurre possano crescere quel tanto che basta per affrontare gli eventi internazionali al pari con le altre squadre. Questi Europei, poi, hanno dimostrato anche che l’egemonia tedesca nel calcio femminile è, almeno per il momento, un ricordo. Si tratta di un caso? A veder giocare le Nazionali che si sono presentate al via in Olanda pare proprio di no: la programmazione e l’interesse per il calcio femminile sono cresciuti in molti Paesi, aspetto questo che ha aiutato molte realtà a crescere. Insomma, è necessario che il movimento italiano non perda anche questo treno se vuole colmare il gap accumulato con le altre nazioni.
Cosa cambia dopo questi Europei di calcio nella Nazionale femminile?
Sono due i cambiamenti importanti che la Nazionale ha ereditato da questa competizione. Il primo è l’addio di Melania Gabbiadini, il capitano azzurro ha infatti deciso di appendere le scarpette al chiodo al termine dell’avventura italiana in terra olandese. Dopo aver giocato oltre 100 partite con la maglia azzurra, la bergamasca ha deciso di dire basta.
Il secondo cambiamento è quello che riguarda la panchina, via Antonio Cabrini, è stata chiamata alla guida delle Azzurre Milena Bertolini. L’ex allenatrice del Brescia è stata capace di portare la squadra lombarda fino ai quarti di finale di Champions, un risultato che è entrato di diritto nella storia della società. L’Italia dovrà affrontare Belgio, Portogallo, Romania e Moldavia nel Girone 6 delle qualificazioni ai mondiali: per staccare un biglietto per la Francia bisognerà arrivare primi nel girone o, al massimo, affrontare i playoff riservati alle quattro migliori seconde, dai quali uscirà un’ultima partecipante proveniente dal Vecchio Continente.
Non sarà facile, ma questi Europei devono aver insegnato due cose al movimento del calcio femminile italiano: la prima, che il livello della Nazionale è tale da permetterle di competere alla pari (quasi) con chiunque; la seconda, che per fare il salto di qualità decisivo sarà necessario continuare a investire nel campionato di Serie A. Perché questo sembra essere l’ultimo treno utile per rimanere agganciati alle altre Nazionali europee.
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