Dopo la decisione del Collegio di Garanzia del CONI, che ha accolto il ricorso di Antonio Rossi contro la rielezione di Luciano Buonfiglio, la Federazione Canoa e Kayak si trova a un bivio: si va verso l’annullamento delle elezioni, tutti i dettagli riguardo a questo caso.
L’ANTEFATTO DI OTTOBRE: LUCIANO BUONFIGLIO VIENE RIELETTO PRESIDENTE DELLA FEDERCANOA TRA LE POLEMICHE
Sono stati mesi di campagna elettorale ed elezioni, gli ultimi del 2016 e i primi del 2017 per le federazioni sportive del CONI (che a sua volta rinnoverà la sua compagine governativa a maggio), e non tutte le assemblee elettorali si sono concluse con l’acclamazione del vincitore o il risultato atteso dagli addetti ai lavori: in particolare, l’elezione più ”burrascosa” è stata senza dubbio quella che ha coinvolto la Federazione Canoa e Kayak, e i postumi della vittoria del rieletto Luciano Buonfiglio. E qui dobbiamo fare una piccola parentesi sul personaggio-Luciano Buonfiglio, l’uomo che guida la Fick dal 2005, ma ha una lunga storia nella canoa: Buonfiglio, classe ’50, nasce come atleta, e nella sua carriera da canoista veste per 36 volte la maglia azzurra, partecipando ai Giochi Olimpici di Montréal 1976 e a 5 Mondiali, e poi intraprende la carriera ”politica” nel suo sport. Dal 1980 Buonfiglio è consigliere della Federcanoa, nella quale effettua un’autentica scalata graduale: dal 1990 è vicepresidente federale, ruolo che terrà fino al 2003, anno nel quale si candiderà alla presidenza raggiunta nel 2005, e mantenuta fino ad oggi. Ma Buonfiglio è anche una figura conosciuta a livello internazionale, dato che è vicepresidente del CONI nella gestione-Malagò e tesoriere dell’International Canoe Federation: e qui chiudiamo la nostra parentesi per tornare alle elezioni che si sono tenute il 22 ottobre scorso al PalaFijlkam di Ostia, e hanno sancito la prosecuzione del regno di Luciano Buonfiglio. I delegati accreditati per il voto erano 5164, con 4767 voti validi che hanno visto Buonfiglio ottenere la maggioranza assoluta: 2719 le preferenze per il presidente uscente (57,04%), che ha battuto il suo sfidante più pericoloso, quell’Antonio Rossi che ne aveva attaccato direttamente l’operato durante la campagna elettorale, e si è fermato a 1850 voti.
Ma l’elezione di Buonfiglio, che non aveva lesinato critiche ai suoi avversari dopo la conferma al timone della Federazione Canoa e Kayak (”non è facile battere il qualunquismo: oggi in assemblea c’è stato più un attacco alla mia persona che al lavoro fatto negli ultimi anni”), ha subito generato polemiche e ricorsi: la campagna contro le elezioni di ottobre è partita da Daniele Scarpa, oro olimpico ad Atlanta ’96 nel K2 1000 insieme ad Antonio Rossi, il grande sconfitto che ha da subito sposato la sua mozione, e l’ha portata avanti per mesi. Nello specifico, Scarpa si lamentava del ”rilevante numero di voti non validi”, delle condizioni di voto (”scarsa luminosità”) e di alcune criticità riguardo alla procedura di votazione, e chiedeva la verifica e il conteggio manuale delle schede, mentre Antonio Rossi si è spinto oltre, chiedendo l’annullamento delle elezioni: il suo ricorso contro l’esito elettorale era stato respinto dal CONI e ci si attendeva la medesima risposta anche dopo il nuovo ricorso d’urgenza presentato a gennaio, dopo il primo ”no”, ma qualche giorno fa è arrivata la decisione tanto attesa dall’ex campione azzurro.
IL CONI SORPRENDE TUTTI: ACCOLTO IL RICORSO DI ROSSI, SI VA VERSO L’ANNULLAMENTO DELLE ELEZIONI DELLA FEDERCANOA
Il Collegio di Garanzia del CONI, infatti, ha annunciato la sua decisione riguardo alla mozione presentata da Antonio Rossi il 15 marzo scorso, e ha accolto pienamente la richiesta di annullamento delle elezioni: si attendono ancora le motivazioni della sentenza, ma stando alle ultime indiscrezioni i motivi riguardo a questo cambiamento d’idea sarebbero molteplici, e legati ad alcune delle criticità espresse da Scarpa. In particolare, le schede bianche e nulle sono state escluse dal conteggio dei voti validi, abbassando così il numero di voti necessari per raggiungere il 50%+1, la segretezza del voto non sarebbe stata garantita e inoltre molte schede si trovavano senza timbro e sigla della Commissione Verifica Poteri, e dunque non erano valide ai sensi del voto finale: da qui dovrebbe nascere il cambiamento d’idea del CONI, che ha di fatto aperto una crisi all’interno della Federazione Canoa e Kayak. Una federazione che, al momento, non ha preso decisioni ufficiali riguardo all’annullamento del risultato del 22 ottobre (il CONI ha, per legge, rimandato gli atti alla Fick, che ora dovrà decidere da sè), trincerandosi dietro all’attesa per le motivazioni della sentenza: 10 giorni di stallo dunque, con Buonfiglio che ha scelto di non fare un ricorso immediato, e non potrà opporsi di fatto al parere del massimo organismo italiano. Si va dunque verso l’annullamento definitivo del risultato elettorale e la decadenza di Buonfiglio, per una scelta che dovrebbe arrivare a giorni, e i passi seguenti sono chiari e tracciati: commissariamento della Federcanoa e nuove elezioni, da eseguire con tutti i tempi tecnici del caso. E così, il rischio è che la Federcanoa trovi un nuovo presidente dopo il CONI, la cui tornata elettorale (che eleggerà presidente, consiglio e giunta) si terrà l’11 maggio prossimo: un caos all’interno della Fick che rischia di arrecare ulteriori danni a Luciano Buonfiglio, il cui comportamento in questa vicenda non sarebbe piaciuto nè ai vertici del CONI, nè al Parlamento italiano, che era stato interpellato sulla questione. E così, Buonfiglio potrebbe rischiare di non essere rieletto nella giunta del CONI stesso, e tra l’altro, dopo questo caos, chissà che le eventuali elezioni non riservino sorprese finali, dato che Antonio Rossi si ricandiderà sicuramente, e spera nella vittoria…
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