Sono passati otto anni dalla  tragica scomparsa di un campione del ring, Giovanni “Flash” Parisi, oro olimpico a Seul e due volte campione del mondo nei pesi leggeri e superleggeri per la sigla WBO.

 

GIOVANNI PARISI: UN “FLASH” SUL RING

Il 25 marzo del 2009, in un fatale incidente stradale alle porte di Voghera, nei pressi di Pavia, perdeva la vita Giovanni Parisi. Nato a Vibo Valentia, in Calabria, il 2 dicembre del 1967, si trasferì da giovanissimo a Voghera, città che l’ha adottato.

Giovanni Parisi, medaglia d’oro nei pesi piuma alle Olimpiadi di Seul 1988

Si è fatto apprezzare dagli appassionati di pugilato sin dalla sua avventura olimpica: alle Olimpiadi di Seul del 1988, infatti, Giovanni conquistò la medaglia d’oro nei pesi piuma, battendo in finale per ko il rumeno Daniel Dumitrescu. Da lì in avanti per Flash, soprannominato così per la sua incredibile velocità, iniziò una carriera nel mondo dei professionisti ricca di successi e di mach entrati nella storia della nobile arte.

Nel 1992, a solo un anno dalla conquista del titolo italiano dei pesi leggeri (conquistato con un ko alla seconda ripresa contro Stefano Cassi), portò in Italia la cintura mondiale WBO battendo a Voghera Francisco Javier Altamirano, ancora una volta prima del limite, alla decima ripresa.

Dopo due difese del titolo decise di salire nei superleggeri dove, dopo un primo tentativo fallito contro il leggendario Julio Cesar Chavez (vittorioso ai punti) per la prestigiosa cintura WBC, riuscì a vincere il mondiale per la sigla WBO contro Sammy Fuentes, con un ko tecnico all’ottavo round, a Milano, il 9 marzo 1966.

Difese la corona per cinque volte in un biennio, per poi arrendersi contro Carlos Gonzales nel 1998 a Pesaro. Nel 2000 tentò di farsi strada nei pesi welter, ma fu sconfitto da Daniel Santos alla quarta ripresa in un combattimento valido per la cintura WBO. Decise di appendere i guantoni al chiodo nel 2006, dopo la sconfitta subita per mano del transalpino Frederic Klose per il titolo europeo dei pesi welter.

Concluse la carriera con un record costituito da 49 vittorie (29 delle quali per ko), 5 sconfitte e un pareggio. Niente male per un pugile nato e cresciuto in Italia, un Paese che spesso e volentieri mette diversi ostacoli di fronte alla carriera dei propri pugili. Lui di ostacoli ne ha superati tanti, come raccontava a Massimo Rizzoli in un’intervista, e insegnava agli altri di fare lo stesso. Del resto, niente è impossibile se si crede nei propri sogni.

Il 7 maggio 2016 veniva inaugurata a Voghera una statua dedicata alla memoria del campione calabrese: il monumento è stato realizzato dallo scultore Antonio De Paoli ed è stato posto davanti all’ingresso della palestra Asd Boxe Voghera.

“Il pugilato ti insegna soprattutto a superare gli ostacoli. Ogni ostacolo va superato, questo bisogna impararlo, e tenerlo ben presente anche nella vita” (Cit. Giovani Parisi).

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Marco De Silvo
Classe 1991, malato di boxe e calcio, segue con interesse anche altri sport. Oltre a scrivere per Azzurri di Gloria, collabora con Boxe-Mania e Bandiera a Scacchi.

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