Si è conclusa oggi la Coppa del Mondo di Canoa Velocità a Szeged, in Ungheria, dove l’Italia ha più volte dimostrato la sua qualità in questa disciplina conquistando ben sette medaglie.
FONTE: profilo Facebook dell’atleta
Di Liberto conquista l’oro nella prima finale, ottima anche la prestazione di Tacchini
Si è conclusa oggi la Coppa del Mondo di Canoa Velocità a Szeged, in Ungheria, attiva dal 25 al 27 settembre, e la prima e unica competizione internazionale rimasta attiva durante questo travagliato 2020, vista anche la cancellazione degli Europei. In gara molti italiani tra la squadra maschile e quella femminile, con numerosi successi fra ieri e oggi.
PRIME FINALI DEL 26 SETTEMBRE
Durante la giornata di ieri 26 settembre, l’Italia ha raggiunto il secondo posto nel medagliere della competizione e il sesto posto nel ranking internazionale alle spalle dell’Ungheria. In totale gli azzurri si sono aggiudicati quattro podi, tra gare olimpiche e non, con due ori, un argento e un bronzo. La prima vittoria arriva con uno strepitosa gara del K1200 metri disputata da Andrea Domenico Di Liberto (SC Trinacria), che parte nettamente meglio di tutti gli altri e rimane saldamente in testa conquistando l’Oro con un tempo di 34.80, lasciandosi alle spalle l’ungherese Kolos Csizmadia e il bronzo serbo Marko Dragosavljevic. L’altro azzurro Manfredi Rizza (Aeronautica Militare) chiude al terzo posto la finale B, con un tempo di 36.00.
Il primo argento lo conquista Carlo Tacchini (Fiamme Oro) nei C1 1000 metri, con un tempo di 3.51.74. Il primo posto lo conquista Serghei Tarnovschi, mentre il francese Adrien Bart deve arrendersi contro la bravura dell’azzurro e accontentarsi del bronzo. Successivamente è il turno di Nicolae Craciun e Daniele Santini, i due atleti delle Fiamme Oro lottano nel C2 500 metri, mantenendosi in testa e conquistando il posto più alto del podio con il tempo di 1.38.90, davanti alla Romania e all’Ucraina. Infine l’ultimo bronzo conquistato in coppia porta i nomi di Giulio Bernocchi (CUS Milano) e Luca Boscolo Meneguolo (SC Padova), che nel K2 500 metri non riescono a superare le altre due coppie formate tutte da atleti spagnoli.
Arrivano poi due quarti posti, il primo è per Francesca Genzo (Fiamme Azzurre), che nel K1 200 femminile manca di poco il podio per soli quattro centesimi di secondo. Il secondo quarto posto è Alessandro Gnecchi (CS Carabinieri), che purtroppo non brilla come vorrebbe nella finale del K1 500.
FINALI DEL 27 SETTEMBRE
Nella giornata di oggi gli azzurri hanno tirato le somme, cercando di eguagliare e superare le quattro medaglie di ieri, riuscendoci in parte e aggiungendone altre tre. Le prime due portano il nome di Carlo Tacchini, l’atleta azzurro aveva già conquistato ieri un argento, e si è riconfermato oggi con uno splendente Oro nei 500 metri. Tacchini vola sul podio con un tempo di 1:50.70, mentre dietro di lui il bulgaro Angel Kodinov e il ceco Filip Dvorak non lasciano spazio a Daniele Santini, il secondo azzurro in gara che deve accontentarsi del quarto posto. Sempre Tacchini conquista poi un bronzo nella prova di fondo sui 5000 metri.
Arriva poi il turno della coppia azzurra composta da Samuele Burgo e Luca Beccaro, che nella specialità olimpica del K2 1000 metri conquistano l’argento dietro ai francesi Cyrille Carré e Étienne Hubert. Per quanto riguarda le altre gare i fratelli Nicolae e Sergiu Craciun arrivano quarti nella finale del C2 1000m. Nella finale dei K4 500 l’italia schiera ben due imbarcazioni, la prima composta da: Alessandro Gnecchi (Carabinieri), Manfredi Rizza (Areonautica Militare), Andrea Domenico Di Liberto (SC Trinacria) e Mauro Crenna (Fiamme Gialle) chiude al sesto posto, mentre quella composta da: Giulio Bernocchi (CUS Milano), Andrea Schera (Fiamme Gialle), Giacomo Cinti (CC Comacchio) e Luca Boscolo Meneguolo (Can. Padova) chiude al nono posto.
Questa edizione della Coppa del Mondo di Canoa Velocità a Szeged si chiude con un’ottima prestazione da parte degli azzurri. In totale sono sette le medaglie conquistate, con numerose gioie e qualche rimpianto per un ritorno alle competizioni che, tutto sommato, vede l’Italia tra le più competitive e temibili nazionali per le future Olimpiadi di Tokyo.
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