Ecco il punto dopo i primi tre giorni di gare degli Europei di ciclismo su pista di Aperdoorn (NED): tre medaglie per l’Italia, con l’oro di Elia Viviani nella corsa a eliminazione, l’argento dell’inseguimento maschile e il bronzo delle ragazze.
CICLISMO SU PISTA, EUROPEI 2019: ITALIA A QUOTA TRE DOPO I PRIMI GIORNI DI GARE
Un appuntamento-chiave in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Gli Europei di ciclismo su pista, che si stanno tenendo ad Apeldoorn e si chiuderanno domenica 20 ottobre, sono fondamentali per gli atleti azzurri e non solo, dato che l’evento contribuirà a costituire la graduatoria che poi darà accesso alle Olimpiadi. L’Italia, che lavora sempre più duramente sulla pista (qui si costruiscono i futuri campioni su strada), ha portato in Olanda 18 atleti, con 8 uomini agli ordini di Marco Villa e dieci ragazze agli ordini del “solito” Salvoldi, e i risultati sono stati subito ottimo. Dopo due giorni e mezzo di gare, e in attesa di quell’omnium che si concluderà stasera, l’Italia si trova già a quota tre medaglie: un oro, un argento e un bronzo per gli azzurri nel medagliere guidato dalla Gran Bretagna (2 O, 2 A, 1 B). Gli Europei di Apeldoorn si sono inaugurati con un oro per i nostri atleti, l’oro di uno strepitoso Elia Viviani, che dopo aver conquistato l’Europeo su strada, si ripete e torna grande su pista: l’azzurro vince la corsa e eliminazione con una stratosferica prestazione, precedendo Coquard e Prokopyszyn. Un oro inseguito e cercato, per un campione che l’anno prossimo cambierà squadra (Cofidis) e tenterà di ripetersi nel suo omnium. L’Italia sorride anche per il grandioso argento dell’inseguimento a squadre maschile: Michele Scartezzini, Filippo Ganna, Francesco Lamon e Davide Plebani chiudono in 3’54”117, venendo battuti di cinque secondi dalla Danimarca, che sfiora il record del mondo e chiude in 3’49”113: bronzo alla Gran Bretagna. Il bilancio attuale dell’Italia si chiude col bronzo nell’inseguimento a squadre femminile: Letizia Paternoster, Martina Alzini, Vittoria Guazzini ed Elisa Balsamo sono terze alle spalle di Gran Bretagna e Germania. Letizia Paternoster ed Elia Viviani concluderanno oggi l’omnium: al momento, dopo le prime prove, la medaglia sembra difficile da ottenere per entrambi.
CICLISMO SU PISTA, EUROPEI 2019: UNA GARA FONDAMENTALE PER TOKYO 2020
Gli Europei di ciclismo su pista saranno fondamentali per il prestigio del movimento italiano, ma non solo: sono uno dei due eventi che garantiscono il maggior numero di punti nella graduatoria che andrà ad assegnare i pass per Tokyo 2020. Fare bene al velodromo Omnisport di Apeldoorn dunque significa mettersi in tasca un significativo “pezzetto” del pass olimpico, e l’Italia può ben sperare. Prima dell’inseguimento a squadre, i nostri atleti erano al sesto posto mondiale al femminile e all’ottavo al maschile: chiudere tra le prime otto significa ottenere il pass, e il doppio podio nell’inseguimento ci consentirà di risalire ulteriormente la classifica e metterci in posizione di sicurezza. Chiudere tra le prime otto nella graduatoria dell’inseguimento è fondamentale: oltre a qualificare la squadra, assegna anche il posto per una coppia nella Madison e per un atleta nell’Omnium. Tradotto: se per caso si esce dai primi otto, Elia Viviani non potrà difendere il titolo conquistato a Rio 2016. Un’eventualità che sembra lontana, vista la buona posizione azzurra in entrambe le graduatorie. Molto più difficile invece conquistare la qualificazione nella velocità e nel keirin: gli azzurri sono troppo indietro, e dunque dovrebbero marcare visita in queste discipline.
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