Le prime giornate di cronometro individuali mettono in evidenza tre grandi protagonisti. In comune hanno due aspetti: la giovane età e la capacità di superare le avversità.

Qual è il bello dello sport? L’imprevedibilità, la possibilità che qualsiasi risultato possa verificarsi, anche quello più improbabile. E poi ci sono tante varianti che entrano in gioco. Su tutte spicca la fortuna, un elemento impossibile da estromettere da qualsiasi logica, per quanto irrazionali siano i percorsi del fato. L’uomo, però, ha la capacità di avere ragione anche della iella. Raramente capita, ma quando succede la vittoria diventa impresa. Antonio Tiberi, Mikkel Bjerg e Chloe Dygert sono stati i protagonisti indiscussi delle prime giornate di gara a Yorkshire in Inghilterra. Tutti a modo loro, costruendo i rispettivi successi nonostante lo zampino della sfortuna.

EROI

L’italiano ha stupito il mondo con una prova incredibile tra gli juniores. Dopo poche pedalate, una pedivella si è rotta, costringendo il ragazzo a perdere 36 secondi per ripartire. L’imprevisto non lo ha fermato, ma si è trasformato in un pungolo per mettere in strada tutto il proprio talento. Una lucida follia contro l’irrazionale. Ed Antonio ce l’ha fatta, battendo anche i 30 corridori giunti al traguardo dopo di lui. Discorso simile per Bjerg. Il danese era reduce da due vittorie iridate tra gli Under 23 ed era atteso alla seconda difesa del titolo. Un’impresa che è apparsa compromessa quando la pioggia si è abbattuta copiosamente sul percorso, seminando trappole insidiose. Una su tutte l’enorme pozzanghera che ha inghiottito improvvisamente la sagoma del danese Price-Pejtersen . In una crono divenuta più una corsa ad eliminazione o una disperata ricerca dell’ostacolo peggiore, Mikkel si è trasformato in una vera e propria locomotiva, come se le insidie del percorso non lo riguardassero. Il campione aveva tutto da perdere, ma alla fine ha guadagnato con lucidità. Risultato? Vittoria con il tempo di 40’20” e la velocità monstre di 45 km/h. La stessa pioggia ha costretto gli organizzatori a posticipare la partenza della cronometro femminile. Con condizioni simili, l’errore era dietro l’angolo, rendendo difficilissima la possibilità di stampare tempi impressionanti. Chi avrebbe potuto fermare le favorite olandesi Anna van der Breggen e Annemiek van Vleuten. Ed invece il tempo sfavorevole non condiziona minimamente la prova di una ventiduenne statunitense: Chloe Dygert. Il suo crono finale, 42’11”, la sarebbe valso il dodicesimo tempo nella gara degli Under 23. Nel frattempo si gode la vittoria nella propria categoria, andando contro ogni pronostico. Un risultato clamoroso.

FENOMENI

Ad accomunare Tiberi, Bjerg e Dygert c’è anche la carta d’identità. Tutti sono giovanissimi e pronti a costruire una carriera ricca di soddisfazioni. Antonio è già stato notato ed apprezzato da Vincenzo Nibali, con cui condividerà la squadra, la Trek Segafredo, nel 2021. Per Mikkel, invece, si spalancheranno le porte della UAE Emirates. Entrambi si preparano ad un apprendistato più o meno lungo, prima di poter sfidare apertamente gli altri fenomeni della loro generazione, da Egan Bernal a Remco Evenepoel e Tadej Pogacar. Un percorso non semplice, ma obbligatorio per entrare nell’élite del ciclismo. Chloe, invece, conosce già il piacere del successo. Ha vinto l’argento nell’inseguimento a squadre a Rio 2016 ed è una campionessa affermata in pista. La strada è un mondo differente, ricco di insidie e difficoltà. Ma l’impresa sotto la pioggia inglese dimostra che anche la ventiduenne statunitense è pronta a sfondare anche su un terreno apparentemente non suo. Il meglio per lei e per gli altri ragazzi a prova di iella deve ancora venire.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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