La frazione con partenza e arrivo a Cesenatico, che ricalca perfettamente il percorso della Nove Colli, vede trionfare la Ineos e la fuga: Jhonatan Narvaez esulta sul traguardo, mentre Pozzovivo saggia la forma dei big, che arrivano tutti insieme in un gruppetto ridotto.
GIRO 2020, 12A TAPPA: NARVAEZ TRIONFA A CESENATICO, POZZOVIVO “TESTA” I BIG
Arnaud Demare ha siglato il suo poker nella giornata di ieri, ma quest’oggi il Giro 2020 affronta uno scenario completamente diverso. I 204km con partenza e arrivo a Cesenatico ricalcano il percorso della Nove Colli e presentano 3.800m di dislivello, con un arrivo lontano dall’ultima ascesa di giornata e un clima invernale: pioggia battente e 7° sulla corsa, con tutti i corridori imbacuccati con le mantelline eccetto un “eroico” Joao Almeida (con smanicato e maniche corte). Il lungo saliscendi di giornata inizia dopo 27km, ma il primo GPM è quello di Ciola (6km al 6.4%): seguono Barbotto (4.5km all’8.4% e punte al 17%), Perticara (1.8km al 9.8% con punte al 16% e poi 8.1km al 4.7% con picchi al 12%), Madonna di Pugliano (9.1km con punte al 12%) e Gorolo-San Giovanni in Galilea (4.4km al 6.3% e punte al 14%). Dopo questa picchiata fino a Savigliano sul Rubicone (traguardo volante) e ultimi 14km pianeggianti verso Cesenatico, casa di Marco Pantani. Una frazione dura, resa “epica” dal freddo. Parte un’ampia fuga, composta da 13 elementi che poi diventano 14: Bidard (Ag2r), Pellaud (Androni), Boaro (Astana), Padun (Bahrain), Benedetti (Bora), Rosskopf (CCC), Hansen (Cofidis), Clarke (EF), Torres (Movistar), Campenaerts (NTT), Narvaez (Ineos), Richeze (UAE) e van Empel (Vini Zabù-KTM). A questi si aggiunge Hector Carretero, il cui rientro viene “agevolato” dall’aiuto dell’ammiraglia Movistar: il gruppo, tirato dalla Deceuninck-Quickstep di Almeida, lascia fare e la fuga vola oltre 14′ di vantaggio.
Simon Pellaud fa man bassa sui GPM (senza insidiare la maglia azzurra di Guerreiro), mentre nel gruppo cambia lo scenario: Domenico Pozzovivo manda in testa tutta la NTT. Non tanto per riprendere la fuga, che ormai ha un margine irrecuperabile, nè per preparare un attacco che infatti non avverrà: l’idea, riuscita, è quella di testare le gambe dei rivali e affaticarle in vista della terza settimana. Il forcing della NTT, aiutato da Campenaerts che viene richiamato dalla fuga, riduce il gruppo a 15/20 unità: nessuno dei big si stacca o mostra cedimenti, e così prima dell’ultimo GPM il ritmo viene rallentato. I fuggitivi, che erano rimasti con poco più di 4 minuti, tornano a guadagnare: Pozzovivo prova un attacco per vedere se Fuglsang o Nibali (isolati, mentre Almeida ha con sè Honoré, Masnada e Knox) cedono, poi si rialza. Davanti intanto Narvaez e Padun staccano i compagni di fuga: si muove colpevole ritardo Simon Clarke, che viene così tagliato fuori dalla lotta per la vittoria. Lotta per la vittoria che si riduce a un assolo nella discesa finale: una sfortunata foratura di Padun lascia solo in testa Narvaez, che dopo aver rischiato il ricongiungimento con l’ex compagno d’avventura (tornato da 30” a 10”) trova nuove energie e si invola verso l’arrivo. Vittoria per Jhonatan Narvaez, la terza per Ineos e la seconda ecuadoriana dopo il successo di Caicedo sull’Etna: queste strade portano bene al 23enne, che aveva vinto una tappa e la classifica generale della Settimana Coppi e Bartali. Chiude a 1’08” Padun, 6’50” invece per Clarke, seguito da Rosskopf e Pellaud: il gruppo maglia rosa, ridotto a una ventina d’unità e regolato da McNulty, chiude a 8’24”.
GIRO 2020: JOAO ALMEIDA CONTINUA A SOGNARE, FUGLSANG NEI 10
Il sogno di Joao Almeida prosegue: l’inossidabile talento portoghese prosegue il suo viaggio in rosa, superando indenne questa tappa e intravedendo i possibili guadagni nella cronometro del Prosecco, viste le sue grandi abilità da cronoman. Almeida precede sempre Kelderman (34”) e Pello Bilbao (43”), mentre Fuglsang entra nei dieci, seppur staccato di 2’20” per il problema meccanico dei giorni scorsi. Domani giornata di “riposo” per i big, nei 192km da Cervia a Monselice: tappa piatta fino agli strappi di Roccolo e Calaone (-15km), dove probabilmente Sagan farà lavorare la Bora per staccare Demare ed escluderlo dallo sprint. Dopo l’ultimo strappetto però la strada scende, e difficilmente il francese e dominatore delle volate (4 su 4) si farà sfuggire l’occasione di effettuare il pokerissimo prima di una durissima terza settimana.
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