Dopo la fuga-bidone di Pinerolo, che ha costretto i big a tirare per evitare che Polanc conquistasse un ampio vantaggio, ecco il primo arrivo in salita del Giro 2019: la corsa arriva oltre quota 2mila a Ceresole Reale/Lago Serrù. Andiamo a scoprire cos’è successo nella 13a tappa.
GIRO D’ITALIA 2019, 13A TAPPA: ZAKARIN DOMA CERESOLE REALE, NIBALI-ROGLIC SI STUDIANO
Dopo la mezza fuga-bidone della Cuneo-Pinerolo, che ha consegnato la maglia rosa a Jan Polanc (UAE) e costretto i big a muoversi sul Montoso e far lavorare le proprie squadre, il Giro d’Italia riparte col primo arrivo in salita: 196km da Pinerolo a Ceresole Reale/Lago Serrù con tre GPM. Il Col de Lys e Pian del Lupo (9.4km, 8.7% di pendenza media) prima dell’ascesa finale verso Lago Serrù: 20km al 5.9% di media, ma con gli ultimi 6km al 9% e con punte all’11%. La tappa è invitante per molti attaccanti, oltre che per i big, che piazzano i propri gregari nella fuga di 26 uomini: attaccano Amador, Carretero e Rojas (Movistar), Gallopin e Vuillermoz (Ag2r), Cattaneo e Masnada (Androni), Cataldo, Izagirre e Zeits (Astana), A. Nibali e Pozzovivo (Bahrain), Formolo (Bora), De La Parte (CCC), Dombrowski (Education First), Neilands e Plaza (Israel), Juul-Jensen e Nieve (Mitchelton-Scott), Dunbar (Ineos), Tolhoek (Jumbo), Zakarin (Katusha), Mollema, Brambilla, Ciccone e Conci (Trek). La presenza in fuga di Zakarin, Formolo e Mollema impensierisce il gruppo, che infatti tiene la fuga a un massimo di 3′: lavora ovviamente la Jumbo-Visma, perchè Nibali ecc hanno uomini preziosi in fuga, e dunque c’è l’interesse a non ”squilibrare” questa tappa o far guadagnare troppo ai fuggitivi. Il vantaggio viene mantenuto più o meno intorno ai 2′ fino a Pian del Lupo, dove la corsa inizia a esplodere.
L’Astana rompe gli indugi, portando in testa Pello Bilbao a fare un ritmo forsennato: dalla fuga viene fermato Cataldo, che può così aiutare nel tratto più duro, e viene fatto un certo forcing. Restano davanti solo in 11: Landa, Carapaz, Lopez, Pello Bilbao, Nibali, Majka, Carthy, Yates, Hamilton, Sivakov e Roglic. Polanc si stacca, ma rientrerà con una grandissima discesa, e proprio in discesa Nibali rischia di cadere per colpa di un tifoso incauto. Davanti intanto i fuggitivi hanno 40”, finchè non rilancia Masnada: restano con lui Ciccone (che riprende la maglia azzurra, 90pti e +48 sul secondo), Carretero, Dombrowski e Izagirre, a cui poi si accodano Formolo, Mollema e Zakarin. Sono dunque in otto davanti quando inizia l’ascesa verso Lago Serrù: nel gruppo c’è il forcing di Damiano Caruso per Nibali in salita, ma ai -16 ecco l’attacco che risulterà decisivo a posteriori per la classifica dei big. Mikel Landa si muove e fa il vuoto: Roglic sembra in difficoltà, ma rientra del suo passo su Nibali e Pozzovivo (fermato dalla fuga), mentre un salto di catena fa staccare Lopez e Yates resta sul posto, confermando la scarsa condizione. La tattica-Movistar è perfetta: vengono fermati Carretero e Amador per aiutare Landa, che così riposa fino al tratto più duro e guadagna più di un minuto. Davanti intanto Nieve, Zakarin, Mollema e Ciccone si giocano la tappa: l’azione decisiva è quella del russo, che conquista un grandioso successo e rientra in classifica. Zakarin doma Ceresole Reale/Lago Serrù, precedendo di 35” Nieve e di 1’20” Landa: quarto Carapaz, che chiude a 1’38” (aveva attaccato nel finale con Majka) precedendo Mollema (1’45”) e Majka (2’07”). Si sono studiati Nibali e Roglic: lo sloveno ha marcato a uomo Nibali e Vincenzo ha fatto lo stesso, e per studiarsi i due hanno chiuso a 2’57”, con la sensazione che ognuno stesse aspettando che tirasse l’altro e un attacco ”schermato” dello sloveno ai -2km. 3’34” di ritardo per Sivakov, che precede Formolo (3’50”) e Lopez (4’19”): Polanc perde 4’39” da Zakarin e resta in rosa, Yates invece chiude a 5′ e alle spalle di Ciccone. Affonda, com’era prevedibile, Valerio Conti che chiude a 17′.
GIRO D’ITALIA 2019: LA CLASSIFICA DOPO LA 13A TAPPA, DOMANI L’ARRIVO A COURMAYEUR
Jan Polanc, com’era prevedibile, mantiene la maglia rosa e potrebbe perderla solo domani: precede di 2’25” Roglic e di 2’56” Zakarin, che rientra in classifica al pari di Mollema, quarto a 3’06”. 5° Vincenzo Nibali a 4’09”, davanti a Carapaz (4’22”), Majka (4’28”), Landa (5’08”), Sivakov (7’13”, maglia bianca) e Miguel Angel Lopez che è decimo a 7’48”: 12° Simon Yates, che è staccato di 8’14” dal leader e quasi 6′ da Roglic. Domani il secondo arrivo in salita: si parte da Saint Vincent e si arriva a Courmayeur dopo 131km, dei quali sono 14 sono pianeggianti. Per il resto salita o discesa: vengono scalati Verrayes (6.7km all’8%), Verrogne (13.8km: media al 7.1%, punte al 13%), Truc d’Arbe (8.2km, media al 7% e punte al 12%) e il Colle San Carlo (10.5km al 9.8%: punte al 15%) prima dell’ascesa finale verso Courmayeur, lunga 8km con punte al 9% e un tratto in discesa/falsopiano che ”falsa” la pendenza media. Qualche big salterà, visto che ci sono oltre 4mila metri di dislivello.
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