Tredicesima tappa che collega Reggio Emilia a Tortona, pianeggiante e dedicata ai velocisti. Gaviria strappa la quarta vittoria di questo Giro d’Italia, rimanendo sempre più in vetta alla classifica della Maglia Ciclamino.
IL FILM DELLA 13A TAPPA
167 km che collegano Reggio Emilia con Tortona, in una giornata tranquilla che non prevede nessun Gran Premio della Montagna nè alcuna salita. E’ una tappa dedicata ai velocisti, con un Gaviria deciso a piazzare il poker di vittorie, un Mareczko deciso a conquistare una vittoria dopo due secondi posti, con Greipel e Ewan desiderosi di riscatto e con l’outsider Modolo. Un problema poteva essere il tempo, che avrebbe potuto influire sui giorni restanti del Giro d’Italia, ma fortunatamente oggi il maltempo ha girato al largo.
Dopo appena 5 km parte la fuga: Vincenzo Albanese (Bardiani – CSF), Pavel Brutt (Gazprom – Rusvelo) e Matej Mohoric (UAE Team Emirates) si staccano dal gruppo e nel giro di pochi km guadagnano ben 2′ sulla maglia rosa, che rimane a guardare al momento.
Nei kilometri successivi accade poco o nulla: il pelotòn mette in atto il cosiddetto “elastico“, giocando col ritardo sui fuggitivi (che varia dal minuto, fino oltre i 2”), mentre si alternano Lotto Soudal, QuickStep – Floors e Wilier – Selle Italia alla guida. Al primo traguardo volante di Fiorenzuola, primo Albanese, poi Brutt e Mohorovic e Gaviria (primo del gruppo maglia rosa), che guadagna altri punti per la maglia ciclamino.
Il gruppo si ricompatta a 21 km dall’arrivo, dopo un decisivo aumento di ritmo da parte dei compagni di squadra dei velocisti, messi avanti a tirare per cercare di recuperare sui fuggitivi e proteggere il proprio compagno designato dal forte vento che spira nei km finali. Brutt, grazie a questa fuga, conquista il primo posto nel Premio Fuga Pinarello, che premia il corridore che ha compiuto più km in testa distaccato dal gruppo principale.
LA VOLATA PREMIA ANCORA GAVIRIA
Doppio treno ai due kilometri, con Bora – Hansgrohe e Quick-Step Floors che scindono in due al gruppo. Gaviria è molto arretrato rispetto ai vari Bennet, Ewan & co e ai 500 metri al traguardo lo vede nel secondo gruppo di corridori che è leggermente distaccato dai primi appena nominati. Poderosa rimonta laterale, con il prezioso aiuto del compagno Richeze, non facile per via di molti gregari che rinunciano allo sprint finale, che gli permette di recuperare 20 metri dai battistrada e conquistare la quarta vittoria in questa edizione al Giro d’Italia, il primo colombiano nella storia a riuscirci.
Dietro al colombiano, secondo proprio Bennet e terzo Stuyven. Ewan (solo ottavo) che viene influenzato da un tocco durante la volata, nonostante non avesse iniziato la volata nelle prime posizioni. Male Greipel (nono), mai in gara in questo Giro, ma molto bene i due italiani Ferrari (quarto) e Modolo (settimo). Sfortunato l’altro azzurro Mareczko (tredicesimo) che rimane bloccato nel gruppo nel momento chiave e non riesce a rendersi pericoloso.
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