Ancora una volta gli uomini di Davide Cassani hanno mancato l’oro nella categoria élite uomini. Tuttavia, ci sono tante ragioni per sorridere e guardare con ottimismo al 2020.

Il Commissario Tecnico dell’Italia Davide Cassani

“Questa sconfitta sarà dura da mandare giù, ma domani da qualche parte il sole sorge lo stesso…”. La sintesi del giorno più amaro della gestione Cassani arriva proprio per bocca di Matteo Trentin, la grande speranza italiana ai Mondiali di Harrogate. È stato lui il corridore più vicino alla maglia iridata che manca alla selezione azzurra dal 2008. Ha stupito tutti i big della vigilia con un attacco ai meno 30, ha sfruttato la crisi del favoritissimo Mathieu Van der Poel ed ha corso con coraggio nel finale. Non è bastato per vincere ed il secondo posto dietro a Mads Pedersen fa male perché nella volata decisiva Matteo sembrava avere il colpo di pedale migliore. Per questo è una sconfitta dura da digerire. Eppure, come ripetuto dallo stesso Trentin, il sole sorge lo stesso, anche dopo il diluvio beffardo dello Yorkshire. Ed il sereno, unito alla mente fredda, restituisce l’immagine di un’Italia meravigliosa, tatticamente ineccepibile e coraggiosa oltre ogni logico limite. Davide Cassani può giustamente soffrire per l’amaro epilogo, ma deve guardare con orgoglio quanto è riuscito a fare la sua creatura. Le mani del demiurgo-CT hanno plasmato un gruppo compatto e perfettamente organizzato. Per il bersaglio grosso è questione di dettagli, ma le occasioni presenti nel 2020 sembrano ghiotte, tra Olimpiadi e Mondiali che strizzano l’occhio a Vincenzo Nibali.

FUTURO AZZURRO

E poi ci sono ottimi motivi per guardare oltre la prossima stagione, lasciandosi trasportare dagli ottimi risultati conseguiti nelle categorie minori. Andrea Tiberi ha realizzato un capolavoro nella cronometro juniores; un ottimo biglietto da visita per chi andrà ad affiancare Nibali tra due anni. Negli Under 23 brilla la stella di Samuele Battistella, corridore completo, capace di ottenere ottimi risultati anche su percorsi leggermente mossi. Splendido anche il secondo posto nella gara in linea juniores conquistato da Alessio Martinelli, eclettico e dotato di margini di crescita importanti. E poi ci sono Andrea Piccolo ed Alberto Dainese, protagonisti agli Europei. Corridori interessanti, forse campioni del futuro. Sicuramente pedine importanti da far crescere prima di diventare parte integrante dello scacchiere del Commissario Tecnico. Sicuramente i due ori impreziosiscono la rassegna iridata e danno lustro ad un movimento che una pedalata alla volta getta fondamenta importanti per le stagioni future.

DOMINIO OLANDA TRA LE DONNE

Cambiano i percorsi, non i risultati nei Mondiali femminili degli ultimi anni. L’Olanda resta la squadra di riferimento nella categoria élite, forte di Annemiek Van Vleuten e Anna Van der Breggen, due fuoriclasse capaci di emozionare con le loro imprese. Il dominio non si estende alle juniores, ma solo per l’impresa della russa Aigul Gareeva. L’Italia, invece, non conquista nemmeno una medaglia con le sue atlete. Non si può parlare di fallimento, dato il livello altissimo e le difficoltà di interpretare la corsa a causa delle condizioni meteo in continuo mutamento, come testimoniato anche dalla vittoria a sorpresa di Chloe Dygert nella crono élite. Certamente si sperava in una medaglia nella corsa in linea, con Elisa Longo Borghini sempre a contatto con le migliori della classe. Non è stata una rassegna iridata per lei in particolar modo, dato che una sua foratura ha negato il podio all’Italia nella prima staffetta mista della storia. E vedendo il meteo dello Yorkshire verrebbe da dire che è piovuto sul bagnato…

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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