È andata in scena la prova a cronometro del Mondiale di ciclismo 2017 a Bergen. Andiamo a scoprire chi sono stati i protagonisti di questa gara così particolare.
IL FILM DELLA GARA
Ore 13:05, inizia la cronometro iridata a Bergen. Il primo a scattare è il kazako Lutsenko, vincitore di una tappa alla Vuelta di Spagna 2017. Ad attendere lui e gli altri 64 partenti c’è un percorso incredibilmente corto per un Mondiale: solamente 31 km, addirittura 6 in meno rispetto alla prova degli Under 23. Ed il traguardo non è in pianura, ma è posto al termine di una salita con il 9% di pendenza media. Dunque, data la difficoltà dell’asperità, alcuni corridori optano per il cambio di bici, passando da un attrezzo con rapporti per la pianura ad un mezzo più adatto alla scalata. Si viaggia su ritmi alti, al punto che i distacchi tra diversi corridori sono molto contenuti. Una dimostrazione di questa minima selezione è il podio provvisorio che si viene a creare a tre quarti di gara: il portoghese Nelson Oliveira comanda con 23 centesimi su Vasil Kiryienka e con 970 millesimi su Gianni Moscon. In meno di un secondo ben tre corridori, qualcosa di inedito. L’ultima parte di gara vede l’ottima prova di Primoz Roglic e l’assalto al podio dei favoritissimi. Colpo di scena quando ormai tutti i big sono scesi in strada: inizia a piovere copiosamente. Ne fa immediatamente le spese Rohan Dennis, intento a spingere per non perdere terreno da un Tom Dumoulin stratosferico. L’olandese divora l’asfalto, incurante delle condizioni meteo poco incoraggianti. Affonda malamente tra i big l’americano TJ Van Garderen, mentre Zakarin accusa le consuete difficoltà nella guida della bicicletta da cronometro in condizioni non ideali. Roglic toglie il primato a Oliveira, ma la gioia è di breve durata. Alle 17:47 il treno olandese termina la sua corsa. Tom Dumoulin chiude con il tempo di 44’41” alla media di 41,626 km/h e si laurea campione del mondo a cronometro. Secondo posto per Roglic, mentre il dominatore di Tour de France e Vuelta di Spagna, Chris Froome si ferma in terza posizione. Completano la top ten Oliveira, Kiryienka, Moscon, Kelderman, Dennis, Martin e Tratnik. In Olanda è festa grande.
MOSCON DA APPLAUSI: LA RIVELAZIONE AZZURRA
È cambiato tutto nel giro di pochi mesi. Da comparsa e giovane gregario, Gianni Moscon è diventato una pedina preziosissima per uno squadrone come il team Sky e per la Nazionale italiana. Trentino classe 1994, ha mostrato un repertorio notevole per la sua giovane età. È veloce in volata, va fortissimo a cronometro, sa guidare molto bene la bicicletta su ogni superficie ed in ogni condizione, come testimoniato dall’ottima prestazione alla Parigi-Roubaix di quest’anno. E ha margini di miglioramento anche in salita, dato che alla Vuelta 2017 ha aiutato spesso il proprio capitano Chris Froome a fare la differenza sugli avversari in classifica. Insomma, è un corridore incredibilmente completo e versatile, capace di lottare per la vittoria nelle varie classiche e, forse, di puntare alla classifica in corse di una settimana non eccessivamente dure. Dopo la vittoria a cronometro nel campionato italiano, Moscon ha conquistato uno straordinario sesto posto ai Mondiali nella stessa disciplina. La giovane età sconsiglia di lasciarsi andare a facili sentenze, ma, se la crescita di Gianni proseguirà senza intoppi, il 2017 potrebbe essere la stagione in cui si è affermato un grande talento.