A margine dell’evento che si è tenuto quest’oggi nell’avveneristica Milano Citylife, il ct della nazionale di ciclismo ha svelato gli undici convocati per il Mondiale di Innsbruck: da questa lista usciranno gli otto corridori per la prova in linea.
MONDIALI INNSBRUCK 2018: GLI UNDICI CONVOCATI DELL’ITALIA, ARU-NIBALI IN LISTA
Un grande evento per iniziare la corsa al grande obiettivo stagionale del nostro ciclismo. Dopo aver fallito l’assalto ai grandi giri, l’Italia della bicicletta dirotta tutte le sue attenzioni sul Mondiale di Innsbruck e su un percorso ampiamente selettivo e da scalatori. Il circuito iridato è durissimo, quasi una tappa da Giro d’Italia, Tour o Vuelta coi 253km che portano da Kufstein a Innsbruck: prima parte agevole, poi intorno al 60° km ecco la salita di Gnadenwald (2.6km al 10.5%), e al km 85 inizia il circuito ufficiale. 23.8km da ripetere sei volte, col piatto forte della salita di Igls, 7.9km con pendenza media al 5.7% e punte al 10%: resterà nelle gambe, e verrà affrontata nuovamente nel circuito conclusivo, che prevede quella che sarà la salita decisiva. Stiamo parlando del muro di Gramartboden, uno strappo di 2.8km con pendenza media all’11% e punte al 28%, che ammazzerà i corridori che non sono scalatori puri e porterà all’arrivo dopo una discesa di 5km e tre km in falsopiano.
Non è un Mondiale per ciclisti ”normali”, e Davide Cassani questo lo sa benissimo. Ecco perchè la squadra italiana, annunciata quest’oggi nel grande evento che si è tenuto a Milano Citylife, è piena di scalatori e corridori versatili. Sono 11 i prescelti, dai quali usciranno gli otto titolari e le due riserve che andranno a disputare fattivamente il Mondiale. Tra loro c’è ovviamente Vincenzo Nibali, la punta dichiarata per l’assalto all’iride, nonostante i problemi fisici di agosto e una Vuelta un po’ così, e poi c’è un mix tra possibili outsider e gregari di valore: convocati Aru, Brambilla, Cataldo, Damiano Caruso, De Marchi, Formolo, Moscon, Pellizzotti, Pozzovivo, Villella e Visconti. Al momento, stando alle indiscrezioni che circolano, sette corridori sarebbero già certi di una maglia: Nibali per ovvi motivi, e con lui Brambilla in quanto miglior italiano alla Vuelta, Pellizzotti come ”regista” d’esperienza, Pozzovivo per le sue doti da scalatore, De Marchi che ha vinto due tappe alla Vuelta ed è in condizione e Damiano Caruso. E poi c’è quello che potrebbe essere il grande piano-B azzurro qualora Nibali non dovesse essere al top (e difficilmente lo sarà): Gianni Moscon ha messo un circolino rosso sul Mondiale e sembra in grande forma, come ha dimostrato alla Coppa Agostoni. Dovrà riscattarsi dopo la cacciata dal Tour e dei mesi difficili. Questi sette sono praticamente certi di una maglia, e l’ottavo posto si giocherà tra Cataldo, Visconti, Formolo e Aru: Fabio, dopo una Vuelta disastrosa, non è sicuramente certo di una maglia.
Gli 11 convocati dell’Italia: Fabio Aru (UAE Team Emirates), Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), Dario Cataldo (Astana), Damiano Caruso (BMC), Alessandro De Marchi (BMC), Davide Formolo (Bora-Hansgrohe), Gianni Moscon (Sky), Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), Franco Pellizzotti (Bahrain-Merida), Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida), Giovanni Visconti (Bahrain-Merida).
Prova a cronometro: Alessandro De Marchi (BMC) e Fabio Felline (Trek-Segafredo).
MONDIALI INNSBRUCK 2018: I DUBBI DI NIBALI
Spulciando la lista (da cui usciranno gli otto titolari e le due riserve), non si può fare a meno di notare la predominanza della Bahrain-Merida, che oltre a Nibali ha in rosa anche Pellizzotti, Visconti e Pozzovivo (e avrà Damiano Caruso nel 2019). E ovviamente, non si può fare a meno di puntare tutto su Vincenzo Nibali, nonostante una Vuelta diversa dalle attese: Vincenzo ha tentato l’azzardo, presentandosi in Spagna a secco di allenamenti dopo l’operazione alla vertebra seguita alla brutta caduta al Tour, e l’ha pagato. Di fatto, è come se si fosse allenato durante la corsa iberica, vivendo un lungo e atipico allenamento in altura e alternando momenti di crescita a grandi giornate-no: ha provato tre volte la fuga, chiudendo 10° in una tappa e mollando sul più bello nella frazione del Coll de Gallina, e lavorato come gregario di Izagirre, ma ha anche sofferto parecchio in salita.
A nostro avviso è al 50%, e potrebbe salire al 70-80% per Innsbruck, ma lo Squalo dello Stretto è scettico e l’ha detto chiaramente ieri a Madrid: ”Non sono nella condizione di fare la differenza e poter vincere il Mondiale. Poi voi mi darete 4-5 stelle e direte che sono favorito, ma sono scocciato da questa situazione. Sto bene a livello di salute, ma la mia condizione è precaria e alla Vuelta ho raccolto pochissimo”. Lo scetticismo di Vincenzo è comprensibile, perchè un campione del suo calibro sa leggere il proprio corpo come nessun altro, e così Cassani dovrà necessariamente studiare un piano-B negli allenamenti pre-Mondiale: Moscon, come si è già detto, può essere una soluzione, ma occhio a De Marchi e a un’Italia ”da fuga”, che incendierà la corsa sin dall’inizio e proverà a portare via un’azione volta a tagliar fuori i big presenti (Yates, Pinot ecc).
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