In questi anni per Tadej Pogacar sono stati versati fiumi di inchiostro, che nel tempo hanno contribuito a raccontare le sue imprese e a sedimentare nella memoria collettiva l’immagine di un predestinato. E d’altronde, proprio di questo si tratta, non foss’altro che per i tre Tour de France conquistati, cui aggiungere il Giro d’Italia dello scorso anno e il recente mondiale di Zurigo, solo per citarne alcuni.
Ma quando si è leggenda, occorre sempre che spuntino, da qualche parte, il pathos e l’epos cavalleresco, ad alimentare quell’immagine dell’asso vincente. L’incontro tra questi elementi e Pogacar è avvenuto, del tutto inaspettatamente, sugli sterrati toscani delle Strade Bianche 2025, in una curva a sinistra di un percorso che lo sloveno conosce a memoria, avendoci già trionfato nel 2022 e nel 2024. Proprio quella svolta, mal calcolata nella velocità di percorrenza da colui che del calcolo e della tattica ne ha fatto marchi di fabbrica, sembrava aver messo fine alle sue chances di vittoria. I rovi, le spine hanno deteriorato la divisa iridata di Tadej, lasciando intravedere la pelle abrasa. Ma il campionissimo sloveno si è rialzato prontamente e ha ripreso la sua corsa come se nulla fosse. Davanti a lui, il britannico Thomas Pidcock, vincitore della kermesse nel 2023, ha provato ad allungare, inutilmente.
Una volta ripreso Pidcock, lo sloveno ha deciso ai -18 km di alzarsi sui pedali e di salutare tutti, ancora una volta. Sul tratto di Colle Pinzuto, il mondo ha rivisto la potenza del suo allungo, imprendibile anche sugli sterrati toscani. Ad attenderlo al traguardo di Piazza del Campo una folla in giubilo, festante per l’arrivo in solitaria del campione del mondo in carica, primo corridore nella storia ad imporsi sulle Strade Bianche con la maglia iridata, un altro record, l’ennesimo.
Più forte dell’avversità, dell’imprevisto e delle abrasioni sulla spalla sinistra, più forte di tutto, Tadej Pogacar affianca lo svizzero Fabian Cancellara al vertice dei corridori più vincenti della manifestazione. E se lo svizzero per firmare la tripletta ci ha impiegato otto anni (2008, 2012, 2016), per Pogacar sono bastati solo quattro anni.
Dietro di lui, con un ritardo di quasi un minuto e mezzo, è arrivato il britannico Pidcock che nulla ha potuto dopo l’allungo dell’avversario nonostante la sua grande esperienza da ciclocrossista e da mountain biker olimpico, con al collo gli ori di Tokyo e Parigi. Terzo il belga Wellens, compagno del trionfatore Pogacar nella UAE Team Emirates -XRG, in grado di tornare sul podio toscano otto anni dopo il terzo posto conquistato nell’edizione del 2017.
Giornata amara per l’Italia, fuori dalla top dieci finale. Il migliore della pattuglia di casa è stato Davide Formolo della Movistar, 14°, mentre Andrea Vendrame ha terminato al 16° posto. Fuori Alberto Bettiol per problemi meccanici insorti all’inizio della gara.
L’attesa ora si sposta sulla Tirreno-Adriatico ma, ancor di più sulla Classicissima di Primavera, in calendario il prossimo 22 marzo.
In copertina: Tadej Pogacar esultante all’arrivo della Strade Bianche 2025 in Piazza del Campo, a Siena (foto: sito ufficiale Strade Bianche, www.strade-bianche.it)