L’UCI e il Comitato organizzatore dei Giochi hanno svelato il percorso della gara olimpica di ciclismo su strada: eccolo nel dettaglio, ci attende una corsa per scalatori puri.
CICLISMO: SVELATO IL PERCORSO DELLE OLIMPIADI DI TOKYO 2020
I giapponesi sono esperti di puntualità e organizzazione. Nel 2016, quando nella cerimonia di chiusura dei Giochi di Rio 2016 venne presentato il primo ”trailer” della candidatura nipponica coinvolgendo molti personaggi dei manga e degli anime, vennero svelate anche tutte le future sedi delle gare, con alcuni edifici già completati o in via di completamento. E ora, a due anni buoni dalle Olimpiadi di Tokyo 2020, ecco svelato il percorso delle gare olimpiche del ciclismo su strada, che avrà una particolarità rispetto a quelli passati: niente circuito da ripetere più volte, ma assisteremo a una prova in linea vera e propria, un’autentica classica che attraverserà vari punti chiave del Giappone sportivo e non.
La partenza è ovviamente posta a Tokyo, e per la precisione a Musashinomori Park, polmone verde dell’area metropolitana della capitale nipponica, e la prova sarà lunga 234km e mai banale. La prima asperità l’avremo dai 70km in poi, con l’ascesa verso Doushi Road (1121m): si proseguirà con un’altra scalata, verso Kagosaka Pass (1115m), e poi ecco l’ingresso nella zona del Monte Fuji. Qui i corridori affronteranno un breve tratto ad anello, con le due salite principali: Fuji Sankoru, 850m di dislivello in 14km, e poi Mikuni Pass (600m di dislivello in 7km). Quest’ultima asperità terminerà ai -33, e dopo una nuova ascesa a Kagosaka, discesa e qualche su/giù nel finale del tracciato: l’Olimpiade del ciclismo si chiuderà all’interno del circuito del Monte Fuji, che ha ospitato l’epica gara che decise il Mondiale di Lauda e Hunt, e vari GP del Mondiale F1 prima di essere abbandonato per gli estremi mutamenti climatici che contraddistinguono quella ragione. Insomma, in 234km i corridori affronteranno 4.865m di dislivello: una prova da scalatori puri, quasi una media tappa pirenaica che premierà chi va forte in salita. Non sarà da meno la prova delle donne, con 2.700m di dislivello in 137km.
OLIMPIADI TOKYO 2020: UN’OCCASIONE PER NIBALI?
Nel 2016 Nibali vide sfumare la vittoria sul più bello, cadendo e facendosi male nel finale della corsa, e vanificando l’attacco decisivo. A Innsbruck proverà a vincere il primo Mondiale della sua carriera e sfruttare un’occasione irripetibile, e a Tokyo 2020 potrebbe essere il favorito: difficile prevedere come starà tra due anni, ma anche a 36 primavere Vincenzo non perderà sicuramente il suo talento, e un percorso simile, con tante salite e un tratto in discesa prima della chiusura nel circuito motoristico, sembra disegnato apposta per lui. Chissà che non arrivi a Tokyo la grande rivincita per la delusione di Rio 2016, chissà che Vincenzo Nibali non possa diventare campione olimpico tra due anni, o che magari il favorito non diventi un Fabio Aru rinato dalle sue ceneri: questo percorso favorisce sicuramente gli scalatori azzurri, ma anche passisti che volano in salita come Dumoulin. Ci attenderà una grande Olimpiade.
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