Tirreno-Adriatico, ci siamo. Domani, mercoledì 8 marzo alle 13:45, prenderà il via la corsa dei due mari, piccolo antipasto del Giro d’Italia. E sarà un’edizione particolarmente succosa per gli appassionati che potranno godersi sette giorni veramente intriganti e divertenti.
IL PERCORSO DELLA TIRRENO – ADRIATICO 2017
Sarà una Tirreno-Adriatico dal pensiero fisso alle popolazioni colpite dai terribili sismi degli ultimi mesi. Diverse zone travolte da quei drammi terribili vengono toccate dalla corsa. Si parte con una cronosquadre a Lido di Camaiore, località balneare rinomata della Versilia. Poi si passa da Camaiore a Pomarance: 229 km con diversi saliscendi, che potrebbero consentire ai vari finisseur di piazzare il colpaccio. Monterotondo Marittimo e Montalto di Castro sono gli estremi della terza frazione, lunga 204 km e destinata, sulla carta, a rappresentare una giornata di gloria per i velocisti. Dal quarto giorno non si scherza più nella battaglia per la maglia azzurra: si sale fin sul Terminillo, ascesa al 7% di media, con punte del 12%. La quinta tappa parte da Rieti ed arriva a Fermo. Frazione di transizione? Nemmeno per sogno. L’altimetria rileva diversi “puntelli”, con strappi continui, uno dei quali posto ai meno 3 dal traguardo e con una pendenza massima del 22%. Il sesto giorno prevede la partenza da Ascoli Piceno e l’arrivo a Civitanova Marche con altre insidie, rappresentate dai saliscendi. Sulla carta, potrebbe esserci comunque gloria per i velocisti. Ultimo giorno, è ancora corsa contro il tempo nei 10 km da percorrere a San Benedetto del Tronto.
TIRRENO – ADRIATICO 2017: I PROTAGONISTI
I protagonisti più attesi sono tanti. Era da tanto tempo che non accadeva di avere tante stelle internazionali sulle strade italiane. Ovviamente non capita tutti i giorni di vedere il campione del mondo affrontare il campione olimpico. Alla Tirreno-Adriatico ci sarà anche questo, con l’attesa sfida tra l’iridato Peter Sagan ed il “pentacerchiato” Greg Van Avermaet. Non basta? Allora gustiamoci l’antipasto del Giro d’Italia. Il primo round tra “El Condor” Nairo Quintana, “lo Squalo dello stretto” Vincenzo Nibali e “il Cavaliere dei quattro mori” Fabio Aru sarà certamente molto interessante. Senza dimenticare Mikel Landa, il basco del team Sky desideroso di rivalsa dopo un 2016 sfortunato ed opaco. E chissà che la gara a tappe italiana possa far felice anche Monsieur Thibaut Pinot, straordinario scalatore francese.
GLI ITALIANI IN GARA
La Tirreno-Adriatico 2017 non sarà solamente la prima occasione in cui vedere Nibali ed Aru correre con formazioni differenti. Ci saranno tanti altri atleti desiderosi di farsi notare e di mettersi in mostra. In casa BMC, attenzione a Caruso, Oss e Quinziato. Chissà se tornerà al successo anche Domenico Pozzovivo, scalatore spesso tormentato dagli infortuni. La Ag2r se lo augura. La Astana spera di avere buoni riscontri dal giovane Moreno Moser, talento figlio d’arte finora piuttosto discontinuo. In casa Movistar, da seguire l’avventura di Daniele Bennati. La Quick Step spera di avere grandi riscontri dal solito Matteo Trentin. Le ruote veloci made in Italy non mancano nemmeno a Sky, che punta tutto su Elia Viviani. Per il campione olimpico su pista, l’obiettivo è migliorare la condizione in vista della Milano-Sanremo, il grande obiettivo della stagione. La Trek-Segafredo non ha dubbi: Fabio Felline può veramente lasciare il segno in una tappa e, magari, può fare anche una discreta classifica. In casa Bahrain Merida si guarda con ottimismo a Giovanni Visconti, ex delfino di Paolo Bettini. C’è curiosità per il nuovo UAE Team Emirates, che avrà al suo interno nomi importanti come Modolo, Marcato, Ferrari e Ganna. Non dimentichiamo ovviamente anche il team Androni Giocattoli-Sidermec di Gianni Savio, con una formazione quasi totalmente composta di giovani promesse del ciclismo italiano. Un bel segnale all’intero movimento e, forse, una frecciata anche nei confronti degli organizzatori del Giro d’Italia, che hanno escluso la squadra per il secondo anno consecutivo. Da seguire anche la Nippo Fantini, con Marangoni e Santaromita come nomi più illustri e la Bardiani-CSF, formata per intero da ciclisti italiani. Un’altra dimostrazione di come il movimento italiano sia ancora fiorente.
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