La Tirreno-Adriatico entra nel vivo con un arrivo in salita molto insidioso: ci attende una nuova battaglia tra i big in classifica, nella 5a tappa della “Corsa dei due mari”.
TIRRENO-ADRIATICO, 5A TAPPA: VITTORIA E LEADERSHIP PER SIMON YATES
La Tirreno-Adriatico entra nel vivo, con una delle tappe decisive per la classifica finale, che sicuramente vedrà i big duellare sull’ascesa conclusiva nel tentativo di strappare la maglia azzurra di leader a Michael Woods. I corridori ripartono da Norcia e arrivano a Sarnano-Sottotetto dopo 202km, che presentano tre salite: Santa Margherita (5.4km al 7%), San Ginesio (6.3km al 4.7%) e l’ascesa finale verso i 1.335m di Sassotetto, coi suoi 14.2km al 7.1% di pendenza media, che presentano però punte al 13% e un tratto finale che spiana e addolcisce il dato finale. Scatta subito una fuga allargata, che poi arriva a comprendere dieci elementi: Frank (Ag2r), van der Poel (Alpecin), Restrepo (Androni), Canola (Gazprom), Ghebreigzhabier (NTT), Visconti e Zardini (Vini Zabù-KTM), Carretero (Movistar), Hagen (Lotto-Soudal) e Bernard (Trek). Il gruppo lascia fare e manda i fuggitivi oltre i sei minuti, alimentando le speranze di van der Poel, poi inizia ad accelerare sotto la spinta dell’Education First di Woods, col grande lavoro di Simon Clarke nonostante una caduta.
Dietro il ritmo si alza, davanti invece la fuga perde elementi: si staccano Canola e Carretero dopo una lotta a due sui primi GPM. Caduta nel gruppo per Chris Froome, per fortuna senza conseguenze, e il vantaggio continua a diminuire: prendono vantaggio nella fuga Ghebreigzhabier e Bernard, poi rientrano van der Poel, Visconti e Frank formando un quintetto. Il gruppo si trova a 1’17” ai -20km, quando si portano a tirare anche Ineos e Astana: il forcing distrugge le residue chances dei fuggitivi, Bernard e Ghebreigzhabier sono gli ultimi ad arrendersi. Non si placano però gli scatti: Wackermann (Vini Zabù) si muove, ma viene subito ripreso e neutralizzato ai -8km. Ci prova anche Nibali, ma il suo tentativo dura 1km o poco più, perchè l’Astana fa un gran ritmo per Vlasov e Fuglsang. Si stacca Hamilton, vincitore di ieri, e proprio Fuglsang saggia le condizioni dei big con un primo scatto, trovando la pronta risposta dell’EF: cede invece Nibali, ancora non al 100%. Restano davanti solo in otto: Woods, Majka, Thomas, Vlasov, Brambilla, Masnada, Simon Yates e Kelderman. L’azione decisiva è proprio quella di Simon Yates, che ha un passo insostenibile per tutti: formano il gruppetto alle sue spalle Thomas, Vlasov e Majka, con Masnada che perde le ruote e Woods che va in crisi. Yates spinge e guadagna mezzo minuto, quando manca un km: crolla il leader Woods, che perde già 1’25”. L’ultimo km è un assolo di Simon Yates, che spinge per guadagnare il più possibile ed evitare di farsi riprendere in extremis come capitò al fratello Adam, scavalcato nella crono finale per 1” da Roglic. Vittoria e maglia azzurra per Simon Yates, che precede di 35” Thomas e Majka, di 39” Vlasov: 54” per Kelderman che precede Knox (58″) e Masnada (1′), mentre Woods arriva con un ritardo di 1’46”.
TIRRENO-ADRIATICO: SIMON YATES NUOVO LEADER, DOMANI TOCCA AI VELOCISTI
Simon Yates si prende così la maglia azzurra di leader della classifica generale: guida con 16” su Majka, 39” su Thomas, 49” su Vlasov e 54” su Masnada, con Kelderman (1′), Knox (1’21”), Woods (1’22”), Brambilla (2’28”) e Haig (2’44”) a completare la top-10. Domani tocca ai velocisti: totalmente piatti o quasi i 171km da Castelfidardo a Senigallia, che rappresentano l’ultima chance per Ackermann e le altre ruote veloci.
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