Il Tour de France torna a salire nella 12a tappa, un continuo saliscendi con arrivo a Sarran Correze: 218km impegnativi per i corridori, nel giorno che precede una dura frazione con arrivo in salita a Puy Mary e 7 GPM.
TOUR DE FRANCE, 12A TAPPA: ASSOLO DI HIRSCHI, NESSUN MOVIMENTO NEI BIG
Ieri il Tour de France ha vissuto un caotico sprint, vinto da Ewan davanti a Bennett e van Aert, con Sagan prima secondo e poi declassato all’ultimo posto, ma quest’oggi lo scenario cambia totalmente. I corridori affrontano una frazione collinare e ricca di saliscendi, con quattro GPM e un terreno perfetto per le fughe. Si parte da Chauvigny e si arriva a Sarran Correze (arrivo in leggera salita) dopo 218km: i corridori affronteranno Cote de Saint Martin Terressus (1.5km all’8.8%), Cote d’Eyboulouf (2.8km al 5.2%), Cote de la Croix du Pey (4.8km al 6%) e Suc au May (3.8km al 7.7%). La frazione è molto nervosa sin da subito: la Bora tira per l’intera tappa e cerca di controllare ogni attacco. Nonostante questo, la fuga parte: all’attacco Erviti (Movistar), Walscheid (NTT), Luis Leon Sanchez (Astana) e Politt (Israel), seguiti a distanza di sicurezza da Asgreen (Quickstep) e Burgaudeau (Total-Direct Energie). Il gruppo li tiene sotto i due minuti fino al traguardo volante, che vede Sam Bennett guadagnare altri due punti su Sagan, poi allenta la presa: Asgreen e Burgaudeau si accodano portando la fuga a sei elementi, ma il vantaggio non va oltre i 2’30”. Sulla penultima salita la fuga esplode: restano davanti solo Erviti e Asgreen, che vengono ripresi dal plotone.
A quel punto è il gruppo a dover prendere in mano la situazione, e parte un nuovo attacco propiziato dalla Sunweb, che piazza ben quattro ciclisti tra i sei davanti: Hirschi, Roche, Andersen e Benoot, coadiuvati da Soler (Movistar) e Schachmann e inseguiti a 17” da De Marchi e Lutsenko. Sulla salita di Suc au May, l’azione decisiva che porta la firma di quel grandioso passista chiamato Marc Hirschi, vera rivelazione del Tour de France: lo svizzero fa il vuoto e guadagna parecchio sul gruppo già in salita, allungando anche in discesa. Ai -12km Hirschi guida con 35” sul duo Soler-Schachmann e 54” sul gruppetto portato via da Alaphilippe e Devenyns, autori di un’azione tardiva: con Loulou e il compagno ci sono Rolland, Pello Bilbao, Reichenbach, Elissonde, Andersen, Herrada, Houle, Pacher, Roche. Il gruppo segue placidamente a due minuti, e ai -10 Alaphilippe prova la stoccata quantomeno per rientrare su Soler e Schachmann, riprendendoli in meno di un km: non guadagna però su Hirschi, che guida con 48” ai -5km, e poi Loulou deve arrendersi nel finale per dei problemi alla sua bici. Hirschi può così godersi il suo meritato trionfo dopo due podi, ottenuto con una grandissima azione in solitaria: secondo a 46” Pierre Rolland, poi Andersen che regola il gruppetto arrivato a 50” (due Sunweb nei primi tre), precedendo Pacher, Herrada e Schachmann. Alaphilippe arriva a 1’47”, Soler a 2’04”, il gruppo regolato da Sagan (13°) a 2’29”.
TOUR DE FRANCE: DOMANI UN ARRIVO IN SALITA, ROGLIC RESTA LEADER
Non cambia nulla in classifica, per il ritmo blando del gruppo e perchè il meglio piazzato dei fuggitivi era Pierre Rolland, con oltre 20′ di ritardo. Primoz Roglic resta leader con 21” su Bernal e 28” su Martin, ma domani qualcosa potrebbe cambiare nei 191.5km da Chatel-Guyon a Puy Mary/Pas de Peyrol, che prevedono 7 GPM: Col de Ceyssat (10.2km al 6.1%), Col de Guery (7.8km al 5%), Montee de la Stele (6.8km al 5.7%), Col de l’Estiade (3.7km al 6.9), Cote d’Anglards des Salers (3.5km al 6.9%), Col de Neronne (3.8km al 9.1%) e l’ascesa finale coi suoi 5.4km all’8.1%. Tra domani e domenica, qualcuno potrebbe dire definitivamente addio ai suoi propositi di vittoria.
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