Inizia l’avventura sulle Alpi per i big del Tour de France 2019: la frazione odierna li ha visti affrontare Col de Vars, Izoard e Galibier, prima della discesa verso Valloire. Julian Alaphilippe avrà mantenuto la maglia gialla? Ecco il film della tappa.

TOUR DE FRANCE 2019, 18A TAPPA: QUINTANA S’INVOLA, BERNAL GUADAGNA SU ALAPHILIPPE

Dopo l’arrivo a Gap, che ha portato al trionfo Matteo Trentin e avuto qualche strascico disciplinare (espulsi Tony Martin e Luke Rowe, protagonisti di un alterco), il Tour de France 2019 affronta le Alpi e la prima delle tre frazioni decisive per la classifica finale. Si parte da Embrun e si arriva a Valloire dopo 208km e una frazione durissima: si affrontano la Cote des Demoiselles Coiffes (3.9km al 5.2%) a inizio tappa, ma soprattutto Col de Vars (9.3km al 7.5%), Izoard (14.1km al 7.3%) e i 2.600m del Galibier (23.1km al 5.1% di media: punte al 9%) prima della ventina di km di discesa che portano al traguardo. La salita del Galibier è infinita e lunghissima, e potrebbe fare vittime illustri. Dopo una prima ora caotica, scatta una fuga ampia, composta da 34 corridori: van Baarle (Ineos), Richeze (Quickstep), Bardet, Cherel e Frank (Ag2r), Caruso (Bahrain), Ladagnous (FDJ), Quintana, Amador e Verona (Movistar), Izagirre e Lutsenko (Astana), Groendahl Jansen e Teunissen (Jumbo-Visma), Bettiol e Woods (EF), Adam Yates, Impey e Juul Jensen (Mitchelton), van Avermaet, Geschke e Pauwels (CCC), Henao (UAE), Bernard (Trek), Arndt e Kamna (Sunweb), Perichon e Rossetto (Cofidis), Benoot, De Buyst e Wellens (Lotto-Soudal), Ourselin (Direct Energie), Politt (Katusha) e Moinard (Arkea). La fuga, che vede all’attacco Quintana, staccato di 9’30” dalla maglia gialla Alaphilippe, riceve il disco verde del gruppo e arriva oltre i 7’40” di vantaggio. Sul Col de Vars prova un primo allungo Cherel, ma poi si arriva a uno sprint a ranghi ridotti, vinto da Tim Wellens che prova a blindare la sua maglia a pois. Il gruppo non tira a ritmo esagerato, con la Deceuninck-Quickstep davanti, ma nella ripida discesa cadono George Bennett e Roche, che ripartono con estremo dolore. Si forma il gruppetto, e sull’Izoard si staccano subito Nibali e Ciccone, ancora in difficoltà dal punto di vista fisico.

Proprio sull’Izoard cambia tutto: attaccano a pochi metri dall’inizio della salita Greg van Avermaet e Julian Bernard, che guadagnano molto sui rivali e superano il minuto di margine. Nel gruppo, invece, forcing a ritmo decisamente sostenuto della Movistar, che vuole preparare il terreno a un attacco di Landa: il plotone si sbriciola, restano in venti coi capitani praticamente da soli e Pinot che resta col solo Reichenbach. Sembra in difficoltà anche Julian Alaphilippe, che però resiste. Davanti intanto Bernard resta da solo con 40” su Caruso, Bardet, Quintana, Woods, Lutsenko, A. Yates, Pauwels, Kamna, Benoot e van Avermaet, ma crolla sulle rampe finali: i 40pti dell’Izoard vanno a Damiano Caruso, che batte allo sprint Bardet. I due scollinano con 5′ sul gruppo maglia gialla e provano a proseguire in discesa, ma poi vengono ripresi: si forma un gruppetto di 16 corridori che vede al suo interno anche Wellens, mentre gli uomini di classifica rallentano. Movistar inspiegabilmente si rialza e si creare una fase di stallo che porta il vantaggio nuovamente sopra i 6′: appena ci si avvicina al Galibier, però, ecco Ineos in testa al gruppo e il vantaggio della fuga che scende nuovamente, anche perchè davanti si studiano. Sull’attacco del Galibier si muove Adam Yates, e si forma un gruppetto che vede il brtannico insieme a Woods, Pauwels, Lutsenko, Kamna, Cherel, Benoot, Bernard, Bardet, Quintana e Caruso: gruppo a 4’30”, tirato prima da Castroviejo e poi da Poels e van Baarle per Ineos.

Damiano Caruso alza il ritmo, e resistono con lui solo Quintana, Woods, Lutsenko e Bardet: il kazako è il primo a muoversi, ma Nairo risponde subito. E, quando si arriva nel tratto più duro dopo il Lautaret, Nairo Quintana lascia tutti sul posto: ritmo insostenibile del colombiano, che s’invola in solitaria e guadagna anche sul gruppo maglia gialla, dato che il ritmo Ineos è tutt’altro che elevato. Ai -22km, Quintana ha 1′ su Bardet e Lutsenko, e 5’35” sul gruppo-Alaphilippe. Nel tratto più duro scatta Egan Bernal, che inizialmente viene seguito da Valverde e poi fa il vuoto: che ritmo per l’ex Androni, che guadagna circa 40”, anche perchè Enric Mas fa un ritmo regolare per Alaphilippe. Ci prova anche Thomas (errore tattico: Bernal stava guadagnando), che però viene ripreso da Pinot, Landa, Kruijswijk, Uran e Porte: la menata di Thibaut stacca Alaphilippe, che va in difficoltà e deve inseguire in discesa. I distacchi allo scollinamento: Quintana in testa con 1’44” su Bardet (nuova maglia a pois), 2’05” su Lutsenko, 5’20” su Bernal e 5’50” sul gruppo di Pinot e Thomas, con Alaphilippe a 6’07”. Julian Alaphilippe rientra in discesa e prova l’attacco, ma viene stoppato dagli altri big, e cambia pochissimo nel tratto in picchiata. Grande vittoria di tappa per Nairo Quintana, che rientra in clasisifica e chiude con 1’35” su Bardet e 2’28” su Lutsenko: seguono Caruso e gli altri reduci della fuga, mentre Egan Bernal chiude con un ritardo di 4’46” dal connazionale, andando a riprendere Benoot, Woods e Pauwels. Il gruppo maglia gialla arriva invece a 5’18” con Alaphilippe affiancato da Buchmann, Uran, Thomas, Pinot, Richie Porte, Landa e Kruijswijk. Chiude a 6’15” Valverde, arriva invece a 7’23” Fabio Aru.

TOUR DE FRANCE 2019: ALAPHILIPPE SI DIFENDE, BERNAL 2°. E DOMANI… TIGNES!

Nella tappa in cui tutti si aspettavano che crollasse, Julian Alaphilippe invece si difende alla perfezione e mantiene un margine interessante: 1’30” su Egan Bernal e 1’35” su Geraint Thomas, seguito da Kruijswijk (1’47”), Pinot (1’50”), Buchmann (2’14”). Risale in classifica Nairo Quintana, che è ora settimo a 3’54”: precede Landa (4’54”), Uran (5’33”) e Valverde (5’58”), mentre entra nella top-15 Fabio Aru. Domani la corsa vivrà la seconda tappa alpina: 126.5km da Saint-Jean de Maurienne a Tignes, con tantissime salite. Si parte con la Cote de Saint André (3.1km al 6.8%), per poi proseguire con Montée d’Aussois (6.5km al 6.2%, Col de la Madeleine (3.9km al 5.6), Col d’Iseran (12.9km al 7.5%) e l’ascesa verso i 2.087m di Tignes (7.4km al 7%). L’Iseran rappresenterà il punto più alto di questo Tour, coi suoi 2.770m, mentre la salita finale spianerà negli ultimi due km: potremmo assistere a degli ampi distacchi, e vedremo se Alaphilippe resisterà in quello che sarà il suo 14° giorno in giallo.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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