Dopo il giorno di riposo, la Vuelta di Spagna 2017 riprende il suo cammino verso Madrid. Oggi la 10a tappa ha regalato altre emozioni. Andiamo a scoprire com’è andata.
IL FILM DELLA 10a TAPPA
Inizia una nuova fase nella Vuelta di Spagna 2017. La 10a frazione con partenza da Caravaca ed arrivo ad El Pozo è lunga 164 km, ma presenta un finale molto interessante, con un Gran Premio della Montagna di 1a categoria ed una discesa di 20 km. La tappa si movimenta fin dall’inizio con continui scatti e controscatti. Dopo diversi tentativi, ai meno 60 dal traguardo, si forma un gruppo consistente di fuggitivi, composto da Julien Bernard (Trek-Segafredo), Tim Declercq, Matteo Trentin (Quick-Step Floors), Alessandro De Marchi (BMC), Daniel Moreno, Jose Joaquin Rojas (Movistar), Nico Denz, Alexandre Geniez (AG2R-La Mondiale), Michael Morkov (Katusha-Alpecin), Bert-Jan Lindeman, Juanjo Lobato (LottoNL-Jumbo), Luis Leon Sanchez (Astana), Valerio Agnoli, Domen Novak (Bahrain-Merida), Arnaud Courteille (FDJ), Jacques Janse Van Rensburg (Dimension Data), Rafael Reis e Diego Rubio (Caja Rural-Seguros RGA). Il loro vantaggio si attesta attorno ai 5 minuti. Ad animare ulteriormente la corsa ci pensa l’asfalto umido per le piogge precedenti. Sull’asperità di giornata si muove Van Rensburg. Sulle sue tracce si portano Rojas, Trentin e Jaime Roson. Dietro, si muove la Bahrain Merida di Vincenzo Nibali, che si mette in testa e comincia a fare la selezione. Lo Squalo attacca negli ultimi metri di salita e si lancia in discesa con l’obiettivo di sgranare il gruppo. La sua azione risulta efficace, ma non miete vittime illustri. Davanti, si stacca Roson e la vittoria di tappa resta un affare tra Trentin e Rojas. La coppia prosegue fino al traguardo con un bellissimo testa a testa fino agli ultimi metri. Il corridore spagnolo tenta di anticipare i tempi, ma l’azzurro non gli lascia spazio e va ad imporsi allo sprint. Seconda vittoria per il trentino e la soddisfazione di indossare a tutti gli effetti la Maglia Verde (finora l’aveva indossata solamente perché Froome, essendo leader della generale, non può portarne due).
IL BORSINO DEI RIVALI
Vincenzo Nibali batte un colpo. La Vuelta non è ancora finita. Chris Froome (Sky) resta in testa alla classifica, è l’uomo da battere, il più forte, ma non potrà festeggiare prima dell’arrivo a Madrid. Il vincitore del Tour de France dovrà fare i conti con lo Squalo dello Stretto, apparso in grande condizione. Certamente, la discesa era un terreno più congeniale alle caratteristiche del siciliano e l’inglese ha corso sulla difensiva. Il vero test potrebbe esserci già domani, con l’arrivo in salita. C’è l’impressione che la crescente condizione di Nibali, unita ad un leggero calo del dominio totale del team Sky, possa creare problemi anche al cannibale britannico. Da rivedere Fabio Aru (Astana), oggi poco brillante in discesa e rientrato grazie all’aiuto di un compagno. Attenzione agli outsider Esteban Chaves (Orica) e Nicolas Roche (BMC): entrambi si trovano appaiati ad una trentina di secondi da Froome ed hanno evidenziato una discreta condizione nella tappa odierna. Il colombiano è riuscito ad accorciare in discesa su Nibali, mentre l’irlandese ha guadagnato mezzo minuto attaccando negli ultimi 8 km. Anche loro domani saranno della partita, così come il solito Alberto Contador, rimasto con i migliori anche oggi, a dimostrazione che i problemi dei primi giorni sono un lontano ricordo.